Dibattito e stato dell’arte su RdC e dintorni

emin-photo-and-logoIl punto di vista di un autorevole economista cattolico.
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Il reddito per soccorrere deboli e poveri. È il lavoro a fondare la cittadinanza
È il lavoro a fondare la cittadinanza

di Luigino Bruni
mercoledì 14 marzo 2018 su Avvenire.it

(…) ci sono due culture che oggi si fronteggiano, ben diverse tra di loro. L’una vede come primario il nesso reddito-cittadinanza; l’altra (che è anche la mia) dà la priorità al binomio lavoro-cittadinanza (…).
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di Luigino Bruni
mercoledì 14 marzo 2018 su Avvenire.it

In queste settimane post-elettorali si sta riaccendendo il dibattito sulle diverse proposte di reddito di cittadinanza e sulle sue varianti. Il confronto è giustamente serio e appassionante, perché tocca cose molto importanti come la povertà, il lavoro, il non lavoro. Ormai in tutti i Paesi occidentali si stanno implementando forme di aiuto economico a chi per qualsiasi ragione non riesce a produrre un reddito sufficiente per sopravvivere in una forma e in modi minimamente decenti. Ed è una buona notizia. Quindi il dibattito serio non deve vertere sul ‘se’ intervenire, come società politica, in soccorso dei più deboli. Questo dovere etico era ben chiaro ed esplicito già nei primi economisti moderni: «Ogni membro del corpo ha due diritti di esser soccorso dagli altri; il primo de’ quali è quello che gli dà la natura, il secondo quel che nasce da’ patti sociali» (Antonio Genovesi, 1767). L’essere soccorso dagli altri quando si è nel bisogno è insomma, riconosciuto da tempo come un diritto naturale e sociale, e il soccorrere come un dovere. (…)

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