“Cagliari è un posto speciale”. Intervista ad Alessandro Piol, Venture Capital

Gli imprenditori devono credere di poter cambiare il mondo con le loro attività (Alessandro Piol)

 di Alessandro Ligas, TTecnologico

 

Venerdì 15 marzo scorso si è tenuto a Cagliari la presentazione del libro Tech and the City-Start up a New York. Un modello per l’Italia, edito da Guerini e Associati, dove gli autori Alessandro Piol e Maria Teresa Commetto raccontano la nascita a New York della Silicon Alley attraverso una serie di interviste agli Imprenditori.

Abbiamo incontrato Alessandro Piol (venture capital) 

Cosa sta succedendo oggi in Italia (in riferimento alle start up)?

In Italia ci sono molti giovani imprenditori in gamba, con ottime idee e voglia di fare. Purtroppo per avere possibilità di successo, spesso è necessario spostarsi in altri paesi, come l’Inghilterra o gli USA. Ci vorrebbe più aiuto da parte del governo, magari con qualche legge mirata e agevolazioni fiscali per favorire l’investimento in questo tipo d’azienda. Le leggi passate a Dicembre sono un buon inizio ma c’è ancora molto da fare.

Ed a Cagliari? 

Cagliari è un posto speciale perché è la città natale di Tiscali, che è stata la startup di più successo in Italia negli anni ’90. Questo è un vantaggio perché stiamo parlando della seconda generazione di imprenditori e, come è discusso anche nel libro, avere esperienza imprenditoriale di successo è moto importante.

Come mai avete presentato il libro anche a Cagliari? 

Proprio per quello. Perché sapevamo che c’è una comunità imprenditoriale importante, un’ottima università e gente come Renato Soru che vogliono aiutare gli imprenditori a costruire aziende di successo.

Il “modello Silicon Alley” è un modello replicabile anche in Italia? 

Diciamo che è un modello da cui si possono trarre buone idee che poi devono essere modellate intorno alle realtà locali. Si può sempre imparare da altre realtà, e New York è interessante perchè è un modello recente, degli ultimi vent’anni, paragonato a Silicon Valley e Boston che esistono da 60 anni.

Ed in Sardegna? 

La Sardegna non è dissimile dal resto dell’Italia. C’è una peculiarità: è un’isola. E ci sono svantaggi ad essere un’isola, ma forse ci sono anche idee che possono sfruttare e trarre vantaggio da questo fatto. Non so quali possono essere queste cose, ma faccio due esempi altrove. Un’azienda che ho incontrato recentemente mi diceva che loro fanno sviluppo di software in Estonia, perché l’accesso internet è talmente carente che i programmatori sono abituati a utilizzare la minima banda possibile, e questo è un vantaggio per prodotti costruiti per paesi sottosviluppati. A New York, che è una città piena di grattaceli dove si formano veri e propri canyon di cemento, gli apparecchi mobili spesso non hanno campo, perciò alcune app sono scritte in modo da non perdere I dati quando non si può comunicare, e questo rende le applicazioni molto più solide.

Cosa si sente di suggerire ai nostri politici per favorire lo sviluppo di un modello simile 

In Italia ci sono i soldi ma nessuno investe in aziende ad alto rischio. Bisognerebbe dare delle agevolazioni fiscali per favorire questo tipo di investimenti. Si dovrebbero formare dei private/public partnership come ha fatto Bloomberg a New York, dove la città (o lo stato) hanno contribuito un minimo e poi hanno portato dentro privati di buona volontà che hanno investito in scuole ed altre iniziative per favorire la costruzione di un ecosistema funzionante; chiaramente anche per questo ci vorrebbero delle regole fiscali che favoriscono la filantropia come ci sono negli Stati Uniti, dove la filosofia del “give back” fa parte della cultura. Questi non sono progetti rivoluzionari, ma sono progetti che a lungo termine possono anche aiutare lo stato che oggi si sente completamente responsabile per questo tipo di iniziative.

Lei ha incontrato moltissimi imprenditori e “futuri imprenditori” quali sono, secondo lei, le caratteristiche che deve avere un imprenditore?

Gli imprenditori devono credere di poter cambiare il mondo con le loro attività. Devono essere “driven, committed, persistent,” avere passione ma anche avere competenze pratiche e tentare di risolvere veri problemi. Nella mia conclusione al libro mi sono permesso di dare una serie di consigli agli imprenditori.

Cosa si sente di suggerire a chi vuole avviare oggi un’attività 

Direi di risolvere problemi reali. Spesso le idee migliori e più utili vengono da persone che hanno sofferto un problema di prima persona, e hanno trovato una soluzione tecnologica per risolvere o migliorare la situazione.

Che cos’è l’innovazione? 

L’innovazione può essere di due tipi: usare la tecnologia per creare qualcosa di nuovo che rimpiazzi quello che già esiste, facendolo in modo più efficiente o meno costoso. Un esempio può essere l’automobile elettrica che rimpiazza quelle a benzina. L’altro modo è quello di creare qualcosa che non esiste ancora ma che può rivoluzionare la società o creare una nuova industria. L’invenzione del personal computer, e l’Internet sono due esempi.

Ulteriori informazioni

 Chi è Alessandro Piol

Alessandro Piol is a New York-based venture capitalist and angel investor with over 30 years of experience in the technology industry. Alessandro is a Partner and co-founder of Vedanta Capital. Previously he was a General Partner of Invesco Private Capital where he headed the technology practice. Prior to joining Invesco, Alessandro spent 10 years with AT&T where he co-founded AT&T Ventures, the venture capital arm of AT&T where he focused on early-stage new media investments, as well as Pixel Machines, an AT&T-backed startup in the graphics super-computing business. Alessandro is President of the New York chapter of TiE, a global organization fostering entrepreneurship; he serves on the Entrepreneurial Advisory Board and the Board of Visitors of the Fu Foundation School of Engineering at Columbia University; and he is a mentor, advisor or board member of various private companies. He received an BS and MS in Computer Science from Columbia University and an MBA from the Harvard Business School. Twitter: @ilmago
(http://tech-and-the-city.com/about/)

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