Il peggio dell’America dall’America

INTERNAZIONALE. «Via lo ius soli»: l’ultimo attacco alle origini dell’America moderna.
Stati uniti d’America. Nuova minaccia di Trump ai migranti per guadagnare consenso a due settimane dal voto di medio termine: con un ordine esecutivo il presidente vuole stracciare uno dei pilastri del paese e della costituzione. Dure critiche dai democratici, dubbi dagli esperti: serve la maggioranza del Congresso
31inchiesta1-f02-ius-soli New York, 25 settembre 2018: American Muslim Parade
© LaPresse
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di Marina Catucci su il manifesto
NEW YORK
il manifesto , edizione del 31 ottobre 2018. [segue]
La strategia elettorale di Donald Trump continua a dispiegarsi sulla pelle dei migranti, la carta su cui sta giocando la propria credibilità a una settimana dalle elezioni di medio termine. Tre giorni fa Trump aveva annunciato l’invio di oltre 5.200 soldati a protezione del confine con il Messico, un dispiegamento paragonabile al contingente militare Usa in Iraq, per fermare la carovana di migranti che sta attraversando il Messico diretta verso gli Stati uniti.

Probabilmente nella percezione di Trump questa mossa non è sufficiente a rassicurare la sua base. Ha quindi rincarato la dose ieri mattina, parlando della volontà di cancellare lo ius soli tramite un ordine esecutivo. Secondo il 14esimo emendamento della costituzione statunitense, «tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati uniti e soggette alla sua giurisdizione sono cittadini degli Stati uniti e dello Stato in cui risiedono».

In un’intervista ad Axios in onda sul network Hbo, the Donald ha dichiarato: «Siamo l’unico paese al mondo dove una persona viene, ha un figlio e il bimbo è un cittadino con tutti i relativi benefici. Deve finire». Più soggetti hanno fatto notare che la modifica della costituzione richiede l’approvazione di una maggioranza del Congresso, ma pare che i legali della Casa bianca abbiano trovato un escamotage legale per mettere in atto un piano che non sia incostituzionale: il passaggio «È soggetto alla loro giurisdizione» può far interpretare la norma come riferita solo ai figli di immigrati legali, possessori di Green card e non valida anche per i figli di irregolari o con visti temporanei.

Insomma, come ha affermato sempre ad Axios John C. Eastman, professore di diritto costituzionale alla Chapman University di Orange, California, e membro del partito repubblicano, «la Costituzione è stata applicata male negli ultimi 40 anni o più». Per molti questa è una mera sparata elettorale che arriva per arginare una popolarità in discesa e un esito di votazioni del midterm che non sembra andranno benissimo per il partito repubblicano.

«Non possiamo permetterci di essere divisi dall’isteria xenofoba e anti-immigrati di Donald Trump e di molti repubblicani – ha scritto su Twitter Bernie Sanders – Dobbiamo contrastare il razzismo e l’afflato reazionario e stare al fianco degli immigrati mentre si promuove una riforma totale dell’immigrazione». «Con un colpo di penna Trump vuole imporre la sua autorità e minare la protezione, uguale e garantita dalla Costituzione, e da solo porre fine allo ius soli – gli ha fatto eco Phil Murphy, governatore democratico del New Jersey – Come nazione di immigrati, non saremo al suo fianco mentre attacca i nostri valori fondamentali».

Reazioni più che sdegnate sono arrivate da Nancy Pelosi, leader della minoranza democratica della Camera dei rappresentanti, e da candidati alla prossima corsa elettorale che della multiculturalità e dell’accoglienza sono una bandiera vivente e ne hanno fatto un cavallo di battaglia della loro campagna elettorale. Come il caso della palestinese-americana, Rashida Tlaib, che corre in Michigan e potrebbe diventare la prima donna musulmana al Congresso insieme alla somala-americana Ilhan Omar in Minnesota.

Il piano di Trump ha sollevato reazioni anche tra gli attivisti per i diritti civili, tra cui Omar Jadwat, direttore del progetto per i diritti degli immigrati della American Civil Liberties Union, Aclu: «Il presidente non può cancellare la costituzione con un ordine esecutivo – ha deto – È un tentativo chiaro e inconsciente di seminare la divisione e di soffiare sulle fiamme dell’odio anti-immigrati nei giorni del midterm».

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