Gli OCCHIALI di PIERO

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MAJAKOVSKIJ. MARISA MUSU. E’ il crepuscolo degli idioti…
RILEGGIAMO MAJAKOVSKIJ
Non rinchiuderti partito nelle tue stanze, resta amico dei ragazzi di strada.
 VI RICORDATE QUEL 18 APRILE?
MARISA MUSU
Nasce a Roma, da famiglia sarda antifascista, il 18 aprile 1925.
Medaglia d’argento al valor militare, è partigiana a 18 anni, protagonista in azioni contro i tedeschi a Roma. Catturata dalla polizia e condannata a morte come delinquente comune, si finge ammalata e riesce a fuggire. Dopo la guerra è con Enrico Berlinguer nella federazione giovanile del PCI e poi nel Comitato Centrale. Giornalista professionista, inviata di Paese Sera e l’Unità è a Praga nel ’68, in Vietnam, Mozambico, Palestina, America Latina. Con Gianni Rodari fonda l’Associazione Genitori Democratici. Membro del Direttivo Nazionale dell’Anpi, consigliere comunale del PCI a Roma. Muore a Roma il 3 novembre del 2002.
Oreste Lionello, nato il 18 aprile 1927. La voce di Woody Allen, che disse di lui: Oreste Lionello mi ha reso per anni un attore molto migliore di quanto non fossi veramente.
E, ancora
  1. CHE COSA VOGLIONO QUESTI SIGNORI
    Personalmente non sono solito gridare al tradimento quando in politica qualcuno cambia idea. Però credo che esista almeno un caso reale di tradimento: è quando si cambia di campo e si passa al campo avverso. In altre parole, passare dalla lotta per i diritti di tutti alla difesa dei privilegi di una classe, cioè del capitale e della rendita finanziaria. Questo è p…Visualizza altro
  2. STORIA SARDA
    18 aprile 1323. Ugone II d’Arborea scrive al re Giacomo II d’Aragona chiedendo aiuto contro i pisani. Pochi giorni prima aveva dato ordine di uccidere tutti i pisani presenti nell’isola, compresi quelli ospiti della sua corte. Il re invierà l’Infante con 15mila uomini. I pisani lasceranno l’isola nel 1326. Arriveranno schiere di impiegati e funzionari spagnoli, futuri feudatari con pretese di ogni genere. Ugone concluse amaramente che: “i sardi aspettavano un re e invece hanno avuto un tiranno per ogni villaggio”. La storia insegna qualcosa, ma non tutti capiscono.
  3. IL CREPUSCOLO DEGLI IDIOTI
    All’alba della Repubblica l’aurora di una speranza sorgeva sull’Italia (isole comprese): dalla lotta partigiana, un partito d’azione, un partito comunista, un partito socialista, dicevano ai cuori “verrà un giorno…” E per quel giorno schiene curve, fronti sudate, mani callose, hanno lavorato e sperato. Poi s’inabissò il partito d’azione, il partito socialista s’innamorò della stanza dei bottoni e delle percentuali sugli appalti finendo in latitanza in Tunisia, il partito comunista scivolò sulle scale della socialdemocrazia, cambiò nome piangendo, e cambiò faccia, ma ancora stava a sinistra della scena.
    Infine fuse i pensieri rossi con quelli bianchicci, depose le bandiere e passò alla botanica, fiori, alberi, idillio campestre. Infine cambiò testa: l’economia, il mercato, suggestioni nucleari, privatizzazioni e cartolarizzazioni, non più nemici tranne uno, ma non nemico, piuttosto avversario col quale rapportarsi cordialmente e, perchè no?, col quale sostenere uniti un governo di lacrime e sangue. E sparve e i dì nell’ozio chiuse in sì breve sponda. La giornata è finita. Il sole dell’avvenire declina nel passato. Come un personaggio di Ibsen sprofonda nell’idiozia: mamma, dammi il sole… E’ il crepuscolo degli idioti.

One Response to Gli OCCHIALI di PIERO

  1. […] RICORDATE QUEL 18 APRILE? Vedete in Aladin Pensiero, 18 aprile 2013, dove parlo anche di Marisa Musu, di Oreste Lionello, di Ugone II d’Arborea e di altre […]

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