Gli OCCHIALI di PIERO

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CON LA MATEMATICA NON SI SCHERZA
Marini prende 224 voti in meno del previsto. Rodotà 30 in più del previsto.
Secondo il parere di un certo Enrico Rossi, Presidente della regione Toscana, sono stati bocciati entrambi. No, caro Rossi, c’è chi ha perso e c’è chi ha guadagnato.
Così si fanno i conti dalle nostre parti. Ma si sa che i toscani son burloni.
Fate primarie vere, vediamo se restano in ballo gli Amato, i D’Alema, i Violante…

UNA COSA E’ CERTA
Nella vita si vive più di dubbi che di certezze.
In politica poi niente è mai sicuro al cento per cento.
Non si può dire ancora come andrà a finire.
Una cosa però si può dire con sicurezza:
chi ha seminato vento ha raccolto tempesta e
NIENTE SARA’ PIU’ COME PRIMA.
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RICCARDO BACCHELLI
Nasce a Bologna il 19 aprile 1891. Col romanzo “Il diavolo a Pontelungo” (1927) ha il suo primo successo letterario. Nel romanzo descrive l’ambiente anarchico emiliano di fine ’800, ritraendo efficacemente le figure di Bakunin e di Andrea Costa. Raggiunge il culmine della fama con “Il mulino del Po”, la cui riduzione televisiva (1963), con il protagonista interpretato magnificamente da Raf Vallone, inchioderà davanti alla TV (in bianco e nero, Rai Uno) milioni di telespettatori. Bacchelli non era laureato, ma ebbe due lauree honoris causa da Bologna e da Milano. Ha dato il suo nome alla legge Bacchelli (1985), concessione di un vitalizio a cittadini illustri che versano in condizione di povertà. Il vitalizio gli pervenne, meglio tardi che mai, due mesi prima della morte, 8 ottobre 1985, alla “bella” età di 94 anni.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Per qualche giorno dovrò privarmi del piacere della vostra compagnia.
Stateve buono, a presto.

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