Oggi venerdì 4 gennaio 2019. Di sicurezza e altro

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———-Avvenimenti&Dibattiti&Commenti—————————-
Costituzione: come opporsi all’erosione silenziosa?
4 Gennaio 2019
Carlo Dore jr. su Democraziaoggi.
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ASGI: illegittimo negare l’attracco in un porto sicuro.
Il manifesto sardo pubblica un appello di impegno civile a difesa della legalità a fronte di una politica senza più legge lanciato da Asgi – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione.
- Su il manifesto sardo.
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c3dem_banner_04LEGGE DI BILANCIO E DECRETO SICUREZZA: LA PROTESTA S’APPELLA ALLA CONSULTA
Forcesi su C3dem
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Un commento di Tonino Dessì, su fb.
Di anagrafi e di porti.
A scanso di equivoci e di strumentalizzazioni, considero corretto quello che ha dichiarato il Presidente Mirabelli.
Il contrasto alla legge razzista si fa con appropriate modalità giuridiche, al fine di provocare il pronunciamento del giudice delle leggi.
Un avvertimento al quale mi associo per auspicare che la protesta politica non rischi di restare propaganda.
Se si ritiene che la legge sia ingiusta, bisogna impugnare di fronte a un giudice i provvedimenti governativi attuativi, chiedendone anche la sospensione cautelare e in quella sede sollevare l’eccezione di costituzionalità.
Un problema analogo, sia pure tecnicamente diverso, si pone per la mancata accoglienza dei profughi nei porti italiani.
Furbescamente il Governo sta precludendo in modo generalizzato l’accesso ai porti senza aver formalmente adottato un atto motivato di portata generale, in assenza del quale anche le dichiarazioni del solo Ministro dell’Interno, verbali, non tradotte in un provvedimento scritto e non motivate giuridicamente sotto i profili della sicurezza dello Stato, o dell’ordine pubblico, o della sanità pubblica, cosa che peraltro richiederebbe il concerto anch’esso scritto del Ministro delle Infrastrutture, se non pure di altri ministri, come appunto quello della salute, sono del tutto inesistenti.
La furbata consiste nel fatto che proprio perché inesistente (ancorchè assentito tacitamente dalle autorità direttamente subordinate al Governo), l’ordine non si concretizza materialmente in un atto impugnabile.
Tuttavia un potere concomitante dei Sindaci di ordinanza, finalizzata ad ammettere l’accesso ai porti civili per motivi contingibili, di straordinarietà e di urgenza -pericolo per la vita e per l’integrità e la salute dei profughi salvati in mare- attinenti a competenze e a responsabilità che sono loro proprie (tutte: il Comune è nel proprio ambito territoriale ente a competenza generale, restando esclusa solo la materia della sicurezza dello Stato), può aprire un conflitto giuridico che spetterebbe al Governo tentare di superare ricorrendo a provvedimenti autoritativi formali, anch’essi impugnabili, ovvero impugnando le ordinanze sindacali.
In quelle sedi si aprirebbe la via giurisdizionale alla contestazione dell’esercizio illegittimo dei poteri governativi.
Insomma, se si vuol giocare la partita fino in fondo, i mezzi ci sono.
Altrimenti tutto resterà circoscritto alla polemica mediatica, con tutti i rischi di incomprensione e di scarsa durata dell’attenzione pubblica che ne conseguono.
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