Quando l’obbedienza non è una virtù. Ma si eviti di scadere nella propaganda

muro
————————————————–Un plauso ma anche invito ad evitare fughe elettoralistiche———-
CGIL-ARCI-ANPI(!?) non sanno leggere o non capiscono?
4 Gennaio 2019

Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
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Massimo Cacciari, “Violati diritti fondamentali, è in gioco la nostra anima” (intervista a Repubblica)
(…) Da sindaco di Venezia avrebbe agito come Orlando e gli altri?
«È chiaro che sono stati violati principi fondamentali in materia di diritti umani. Anch’io, seguendo la procedura di legge, sarei ricorso al giudice di fronte ad un evidente regresso culturale ed etico».
C’è cautela nella sua risposta.
«Perché non bisogna alimentare la confusione su principi e responsabilità. Ognuno faccia bene la sua professione, ognuno eviti la propaganda. Sono le forze politiche che devono agire a difesa dei valori violati. Lo devono e lo possono fare anche con atteggiamenti estremi. I sindaci sono invece amministratori, non fanno le leggi. La natura dell’Ente non cambia anche se ci sono primi cittadini che da sempre fanno politica come Orlando, De Magistris, ed Emiliano. Ma io penso più in generale che i sindaci debbano agire, nell’ambito della loro competenza, sostenendo la lotta delle forze politiche. Perché è questo che ci vuole: la lotta politica. Se siamo convinti che si stia instaurando un regime autoritario non basta la disobbedienza civile».
Salvini invita i sindaci della protesta a dimettersi.
«Lasciamo perdere l’uomo, non sa quel che dice. Perché mai dovrebbero dimettersi? Protestano contro i provvedimenti del governo e fanno tutto quello che è lecito fare».
Lasciar perdere Salvini non è facile. È il ministro dell’Interno che parla.
«Lui ci sguazza in queste situazioni, attenti a non rispondere con altra propaganda. Salvini l’hanno votato gli italiani e se lo tengano. Chi la pensa diversamente deve combattere questo governo propriamente, con discorsi di verità».
Dicendo?
«Dicendo: guardate amici, quello che sta succedendo a livello europeo è una vergogna. Ci voltiamo dall’altra parte di fronte a nostri simili torturati e violentati in Libia, facciamo finta di niente come gli abitanti del paesello tedesco che vedevano uscire il fumo dai forni crematori. Dicendo agli italiani: è in gioco la vostra anima».
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