Con i lavoratori della Secur di Sassari per la difesa del posto di lavoro

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sedia di Vannitoladi Vanni Tola
La vertenza infinita dei dipendenti della Secur di Sassari per la difesa del posto di lavoro. Raccolte oltre tremila firme di solidarietà nel presidio permanente di Piazza D’Italia
Mentre il Governo dà per scontata la disponibilità di milioni di posti di lavoro da offrire ai futuri percettori del reddito di cittadinanza, la realtà quotidiana ci ricorda la difficoltà di creare nuova occupazione e perfino quella di difendere i posti di lavoro esistenti. Esemplare la vicenda degli addetti al servizio di vigilanza e portierato delle strutture sanitarie e pubbliche della società Secur di Sassari. La loro attività è stata concessa in appalto a una nuova associazione di imprese guidata dalla CoopService, un colosso di 17.000 dipendenti con sede a Reggio Emilia. I lavoratori della Secur che, in seguito alle trattative relative alla concessione del nuovo appalto speravano di mantenere il posto di lavoro, sono stati invece licenziati e da mesi non percepiscono stipendio. Da qui la lunga ed estenuante vertenza culminata con la costituzione di un presidio permanente in Piazza d’Italia all’interno del quale, gruppi di lavoratori, continuano a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla loro richiesta di riprestino del posto di lavoro. La solidarietà dei cittadini, delle autorità, dei Sindaci dell’area e dei rappresentanti delle forze politiche non è mancata ma, nonostante ciò, la vertenza fa registrare una fase di stagnazione. Il nuovo appalto per i lavori di vigilanza e portierato delle strutture sanitarie e pubbliche è stato assegnato tramite il Centro si committenza regionale (Sardegna Cat) con un appalto unico per l’intera regione e prevedeva l’assunzione di 2000 unità lavorative. Gli unici lavoratori precedentemente occupati e poi esclusi dal nuovo appalto sono stati i 50 lavoratori della Secur di Sassari. Le ultime speranze si risolvere positivamente la vertenza sono legate ora alla attivazione di un tavolo negoziale fra le parti richiesto, oltre che dai lavoratori, anche dall’Azienda Universitaria Ospedaliera di Sassari, dal presidente del Consiglio Regionale Ganau e dal Sindaco di Sassari. La mobilitazione dei lavoratori continua ad oltranza con l’occupazione di una parte della piazza d’Italia a Sassari e la richiesta urgente si azioni di sostegno economico per i lavoratori che non percepiscono lo stipendio dallo scorso mese di settembre.

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