Oggi venerdì 14 giugno 2019

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———————Opinioni,Commenti e Riflessioni———————————
Ricorso elettorale contro l’imbroglio delle adesioni “tecniche”: i ricorrenti perdono, ma è solo il primo tempo, il secondo si gioca a Roma, davanti al Consiglio di Stato, ed è lì che si vince o si perde
14 Giugno 2019
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Respinto il primo ricorso contro la legge elettorale sarda. L’avv. Antonio Gaia ed altri avevano denunciato la violazione dell’art. 21, il quale prevede che le liste dei candidati, per ogni circoscrizione, debbano essere sottoscritte da un certo numero di elettori. Precisamente:
a) da non meno di 500 e non più di 1.000 elettori iscritti nelle […]

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Due semplici ragioni per sostenere Francesca Ghirra sindaco di Cagliari
Di Giovanni Maria Bellu – 14/06/2019 su Il Risveglio della Sardegna.
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Perché il mondo dell’indipendentismo e dell’autodeterminazione dovrebbe scegliere Francesca Ghirra.
di Roberto Loddo su fb
La Regione Autonoma della Sardegna è ufficialmente entrata a far parte dell’internazionale dell’intolleranza. [...] È necessario fare questa premessa sul piano politico regionale per comprendere come possa essere accaduto che la nuova maggioranza telecomandata dal ministro dell’interno Salvini deleghi ogni politica a qualche sconosciuto viceré lombardo. Da Mario Melis a Cristian Solinas il Psd’az a trazione leghista è riuscito a svuotare di ogni significato l’istituzione autonomistica. Il centro sinistra sardo ha perso, non solo a causa del vento di Visegrád che soffia un po’ ovunque ma ha perso perché non è riuscito ad abbandonare le politiche del neoliberismo e dell’austerità.
A Cagliari siamo ancora in tempo per cambiare la rotta di questo spettro nero rappresentato da una destra che non ha mai fatto i conti con il suo passato. Perché la destra cagliaritana ha scelto un uomo come Truzzu e non un politico più moderato? Perché la rabbia delle persone che vivono le disuguaglianze ha necessità di una via d’uscita radicale, una scorciatoia breve che produca parole d’odio e piccoli schok mediatici, costi quel che costi. Le parole intolleranti del candidato sindaco della destra nei confronti di ogni differenza culturale, politica e religiosa all’interno della società è la sintesi di una guerra sociale in atto, gli ultimi devono soccombere per poter salvaguardare i penultimi. Questa è la formula vincente della destra contemporanea, una destra che sembra essere ritornata indietro nel tempo, basti pensare al sostegno nemmeno troppo camuffato di Casa Pound.
Questo è il principale motivo che mi spinge ad affermare che c’è una profonda differenza tra la destra di Truzzu è i movimenti politici che animano la coalizione della sinistra e dei progressisti di Francesca Ghirra. C’è una profonda differenza il modo di governare le disuguaglianze delle giunte di Massimo Zedda e quello delle giunte di centrodestra. E c’è differenza pure tra quelle destre di Delogu e Floris e questa destra populista che alimenta una quotidiana fascistizzazione del senso comune.
Perché il mondo dell’indipendentismo e dell’autodeterminazione dovrebbe scegliere Francesca Ghirra? Perché non sono poche le voci di coloro che dalle liste della sua coalizione, da sinistra, vogliono porre al centro del dibattito politico la questione della patto costituzionale che lega la Regione Sardegna allo Stato italiano. Me compreso. Non siamo in pochi e in poche dentro la coalizione di Francesca Ghirra a pensare a quale futuro può avere l’Autonomia Speciale. È un dato di fatto che oggi l’autonomia sia una scatola vuota, “un simulacro privo di poteri” per utilizzare una definizione del mio amico e compagno del manifesto sardo Massimo Dadea quando scrive che l’Autonomia Speciale si è resa uno strumento da superare anche a causa di una classe politica piegata ad interessi lontani dai bisogni e le necessità della Sardegna. Una classe politica incapace di utilizzare le potenzialità dello Statuto sardo.
Per questo motivo penso che Cagliari, come ogni territorio e comunità della Sardegna debba essere governato da uomini e donne che si pongano il problema rappresentare le nuove necessità e i nuovi bisogni dell’autogoverno della società sarda. Insieme a tante compagne e compagni che mi accompagnano nella sfida per le elezioni del comune di Cagliari penso sia urgente aprire un dibattito serio su quali strumenti istituzionali abbiamo a disposizione per costruire e scegliere gli elementi dell’autogoverno.
E penso che debba essere proprio la sinistra sarda impegnata nei conflitti sociali ad aprire un confronto orizzontale con quei movimenti che da anni si battono per l’autodeterminazione della Sardegna. In Sardegna i partiti indipendentisti sono essere alleati preziosi di una via d’uscita da un modello di sviluppo che sta avvelenando la Sardegna, dalla riconversione al superamento dell’industria petrolchimica come di tutte le iniziative che hanno favorito attività estranee alle caratteristiche dei nostri territori, comprese le basi militari e la fabbrica di bombe Rwm. Dobbiamo avere il coraggio di proporre un’alternativa all’attuale modello di sviluppo fallimentare che sta danneggiando, in modo irreversibile, il nostro paesaggio e l’ambiente. Penso che il sostegno a Francesca Ghirra debba essere un sostegno che guarda oltre le scelte di governo della città per inserirsi all’interno di un dibattito che parli del futuro di tutta la Sardegna.
Gli uomini e le donne indipendentiste domenica non possono stare a casa. Questa coalizione dell sinistra e dei progressisti può rappresentare anche la loro voce. Perché come ho avuto modo di scrivere più volte, l’autodeterminazione che non propone il cambiamento delle cose esistenti e non è connessa con la lotta per l’uguaglianza è una mera riproposizione in un formato più piccolo delle forme autoritarie e violente dello Stato. Per questo motivo una sinistra moderna ed europea deve accogliere e sostenere anche i partiti dell’autodeterminazione come oggi accade con il partito irlandese Sinn Féin e la coalizione basca Euskal Herria Bildu componenti dell’European United Left e Nordic Green Left nel Parlamento Europeo.
Se le cittadine e i cittadini di Cagliari decideranno di avere Francesca Ghirra alla guida della loro città il ruolo della sinistra dei diritti e dei movimenti dell’autodeterminazione sarà fondamentale. L’obbiettivo comune va oltre questo momento elettorale ed è quello di unire anche a Cagliari le persone e tutti i soggetti che la crisi, il liberismo e il patriarcato hanno diviso. Per questo motivo ritengo che quella di Francesca Ghirra sia una “coalizione delle differenze” una coalizione con due volti, il primo è quello del PD, (un partito che non ha ancora abbandonato le politiche neoliberiste e antisociali), ma il secondo è un volto delle sinistre ecologiste, femministe e antiliberiste, dove possono convivere anche i movimenti per l’autodeterminazione. Sono sempre più convinto che all’interno di questa coalizione e anche grazie al profilo politico della candidata sindaca a prevalere sia il secondo volto.
Ciò che accadrà domenica, dipende anche da noi.

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