Gli OCCHIALI di PIERO

ALMANACCO DEL GIORNO

9 maggio 1936. Mussolini proclama l’Impero, 4 giorni dopo l’ingresso di Badoglio ad Addis Abeba. Dice che si suggella il destino dellEtiopia, che la nostra spada lucente ha tagliato tutti i nodi e che la nostra vittoria africana resta integra e pura nella storia della patria. Tutta questa retorica finisce dopo soli 5 anni con l’arrivo degli inglesi e il ritorno sul trono di Hailé Selassié.

9 maggio 1950. Parigi, ore 16. Il ministro degli esteri francese Robert Schuman rilascia una dichiarazione che dà inizio al processo di integrazione europea. Propone la CECA (Comunità Europea Carbone Acciaio), cui partecipano Francia, Germania Ovest, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo). Gli intenti sono: la pace, il miglioramento dei livelli di vita, l’unità europea. La pace sembra oggi raggiunta all’interno dell’Europa, mentre gli europei sono impegnati in diverse guerre altrove, che pudicamente chiamano “azioni di pace. Dei livelli di vita c’è stato un certo miglioramento rispetto agli anni ’50, anche se sembra ci si stia tornando. L’unità europea somiglia molto all’unità delle banche, piuttosto che all’unità dei popoli.

9 maggio 2013. L’Italia celebra la Giornata della Memoria vittime del terrorismo.
E’ la data del ritrovamento del corpo di Moro (1978). Le vittime vengono ricordate, intanto che la verità dei fatti rimane da accertare. La verità in Italia soffre del morbo di Alzheimer.

GLI ESAMI NON FINISCONO MAI
Il Capo è rinviato a giudizio per corruzione.
Previsto folto gruppo di ministri e sottosegretari dinanzi al Tribunale.

EVITO LA PROPAGANDA POLITICA VIOLENTA
Con sommo rammarico, e non senza qualche leggero disappunto, apprendo che l’on. Cav. leader di quel noto partito che tanti consensi raccoglie in vari ambiti e ceti e, senza alcuna tema di smentita, tra le fasce più agiate e distinte della popolazione, dopo varie condanne che vivaddio! gli auguro, e auguro ai suoi fedeli sostenitori, non lo riducano ad essere ospitato nella patrie galere, è ancora invitato a comparire, non senza qualche pregiudizio per la sua intensa e benemerita attività politica, dinanzi ai tribunali, ove già recentemente gruppi tra i più eletti della società bene italiana hanno levato indignata la loro voce per questo assillante e inopportuno richiamo al rispetto della miriade di leggi che gravano sui non pochi intenzionati, con libere iniziative, a perseguire quei diritti al benessere e alla felicità, menzionati financo nelle storiche dichiarazioni dei diritti della persona e dei cittadini. Comprendo altresì il disagio che l’on. Presidente del Consiglio e i Suoi Ministri e Sottosegretari devono provare nel momento in cui si apprestano al loro ritiro spirituale, in un eremo romito e silente, lontano dallo strepito e dalle angosce della nostra tumultuosa e tormentata epoca moderna, caratterizzata dall’idolatria per i beni materiali e dal consumismo, dall’ozio e dal rifiuto del lavoro e del sacrificio, dai valori della patria e della famiglia.
Immagino anche l’angustia e l’angoscia del Capo dello Stato, che indefessamente ci predica tolleranza e bonomia, pace e fratellanza, amore e concordia, al pensiero che quel Grande Uomo possa nuovamente inviarGli i suoi devoti per implorare le sue raccomandazioni ai magistrati di desistere da ulteriori inopportune iniziative.

PEDRO ARMENDARIZ, nasce a Città del Messico il 9 maggio 1912, durante la rivoluzione messicana (1910-1917). La famiglia si trasferisce in Texas. Torna in Messico per lavoro e viene scoperto casualmente da un regista mentre recita Amleto a una turista americana.
Gira 5 film in Messico, poi in Francia, Spagna, Italia e Inghilterra. Negli Usa lavoro con John Ford, John Huston, Michael Curtiz. Nel 1956 ha una parte nel film Il conquistatore con John Wayne (Gengis Khan) e Susan Hayward. Girano nel deserto dello Utah, adiacente al deserto del Nevada dove il governo degli Stati Uniti sta effettuando esperimenti nucleari. Moriranno di cancro, negli anni seguenti, 46 persone impegnate in quelle riprese. Tra essi, John Wayne, Susan Hayward, Agnes Moorehead, John Hoyt, e il regista Dick Powell. Si negò, ovvio, che tali morti fossero collegate agli esperimenti, una versione che si usa anche oggi per i soldati che muoiono dove aver preso il cancro per effetto dell’uranio. Armendariz soffrirà di dolori al fianco dalla fine del film fino al ’63, quando partecipa al film Dalla Russia con amore. E’ il suo ultimo film: finite le riprese, il 18 giugno 1963 si uccide in ospedale con un colpo di pistola.

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