Gli OCCHIALI di PIERO

OGGI E’ SANT’IGNAZIO DA LACONI
11 maggio 1781. Muore a Cagliari fra Ignazio da Laconi, al secolo Vincenzo Peis.
Nato il 17 dicembre 1701, quasi ventenne chiede di farsi frate. Frate questuante per quasi quarant’anni (Iglesias, Snaluri, Domusnovas, Quartu), amato dal popolo cagliaritano. Proclamato santo, non subito, anzi senza fretta, il 21 ottobre 1951.
11 maggio 1453. A Cagliari si proibisce agli abitanti dei quartieri popolari (Stampaxi, Sa Marina, Biddanoa) di circolare nel quartiere di Castedd’e susu dopo il tramonto.
11 maggio 1588. Girolamo Garzìa, nominato vescovo di Bosa da Papa Sisto V, muore nel naufragio della nave che lo porta a prendere possesso della sua diocesi. Il suo corpo fu ritrovato in una delle spiagge della Nurra. L’arciprete Giovanni Francesco Fara (storico della Sardegna) ne ordinò solenni funerali a Sassari.
Il cognome Garzìa (o Gargia, Garcia) equivale allo spagnolo Garçia, il più diffuso in Spagna. La parola garzìa in sardo, ma anche nel Salento, significa mimosa (acacia farnesiana),detta anche gaggìa d’Egitto, in greco acachìa.
Münchhausen, Schifani ed altro ancora…

RENATO SCHIFANI
Nato a Palermo l’11 maggio 1950. Ex-Presidente del Senato, oggi capogruppo PDL.
Famoso per il “lodo Schifani”, impunità per le 5 più alte cariche dello Stato, legge dichiarata incostituzionale nel 2004, come il successivo “lodo Alfano” nel 2009.
Ex- DC aderì a Forza Italia nel 1995. Il giornalista Marco Travaglio, che aveva parlato delle sue trascorse frequentazioni con personaggi poi condannati per mafia, fu da lui querelato per diffamazione e per l’ingiuria di averlo paragonato ad una muffa. Travaglio fu assolto dalla diffamazione e condannato per la muffa.

MUNCHHAUSEN
Il barone di Münchhausen, protagonista del romanzo di Rudolf Eric Raspe, tradotto in tedesco e ampliato da Gottfried August Burger, è realmente esistito.
Karl Friedrich Hieronimus von Münchhausen (11 maggio 1720 – 22 febbraio 1797), nacque e morì a Bodenwerder. Paggio (e non saggio) del duca di Brunswick, divenne generale dell’esercito russo e partecipò a due campagne contro l’impero ottomano.
Fu uno dei più grandi contaballe della storia, raggiunto soltanto da alcuni politici italiani oggi viventi o recentementi scomparsi. Bugie tanto straordinarie (viaggio sulla luna, a cavallo di una palla di cannone, esce dalle sabbie mobili tirandosi su per i capelli) da diventare leggenda popolare e poi romanzo.

SCRIVO UN RACCONTO. COSI’ PER DISTRARMI

Era il 1963. Lavoravo al giornale, cronaca parlamentare.
I socialisti avevano appena concluso l’accordo per governare con la DC.
Si sapeva che nell’area socialista ribolliva il dissenso per quella alleanza.
Il mio direttore era chiuso da ore nella sua stanza, certamente fisso al telefono.
Forse parlava col fratello maggiore, socialista di una certa importanza.
Entrò qualcuno, più volte, nel suo ufficio, laggiù nella stanza in fondo al salone
dove stavano allineate le scrivanie di noi giornalisti, le macchine per scrivere crepitavano, nessuno faceva caso a chi andava e veniva.
Ma fu impossibile non fare caso all’entrata di un signore seguito da due poliziotti.
Altri due poliziotti bloccarono l’uscita del salone.
Il signore disse solo: “Polizia, nessuno esca per favore”. Ed entrò nell’ufficio.
Che cosa era accaduto? Solo dopo ne fummo informati. Ci fu richiesto di non divulgare nessun particolare dell’accaduto. Solo potevamo dire che il direttore era morto suicida, buttandosi dalla finestra. In un foglio non firmato, ancora nel rullo della macchina per scrivere, egli stesso dichiarava di voler mettere fine alla sua vita.
Ricordo ancora che cosa pensai: il direttore di un giornale sa un sacco di cose di un sacco di gente. Forse troppe cose…
(Il suicidio del direttore, in lavorazione).
(segue) IL RACCONTO PER DISTRARMI
Questo pensai. Ma poi mi dissi: “no, son cose che succedono. A febbraio si è uccisa quella famosa scrittrice americana, no? Era depressa. Il direttore non sembrava depresso. E quel cantante che ha tentato il suicidio? Delusioni sentimentali… il direttore aveva delusioni sentimentali? Mah!” Poi pensai che un anno prima c’era stato lo strano suicidio di una diva, amante del Presidente degli Stati Uniti. Ma che c’entrava anche questo? Non sapevo allora che a novembre quel Presidente sarebbe sato assassinato. Mi turbava di più il pensiero che un anno prima, non suicida, ma vittima di un disastro aereo era morto, col pilota e un giornalista, il presidente dell’Eni, che aveva rapporti col mondo politico e con la DC soprattutto. Un incidente o… E quell’ altro dirigente di banca, banca finita sotto inchiesta, anche lui volato dalla finestra qualche mese prima… Avevo la testa piena di morti, suicidio o incidente o assassinio, che da vivi potevano dare fastidio a qualcuno. Ma insomma, che andavo a pensare?

SUICIDIO
Ieri, in provincia di Padova, un giovane, 17 anni, si è tolto la vita.
I giornalisti ci informano, a che ora, che scuola frequentava, chi ha ritrovato il corpo, i tentativi di rianimazione, di come ora il corpo è a disposizione dell’autorità che forse disporrà l’autopsia, dei carabinieri subito accorsi che indagano sulle circostanze, del fatto che i motivi rimangono avvolti nel mistero, di quel che dicono coloro che conoscevano il ragazzo, di un biglietto lasciato ai genitori, biglietto che in alcuni passaggi appare incomprensibile, che si sta scavando nelle pieghe della sua vita, di come egli era allegro, sportivo, sveglio e intelligente, della sua visione della vita e dei suoi progetti, dei funerali non ancora fissati in attesa del nulla osta dell’autorità ma che probabilmente si svolgeranno in settimana e in quale Duomo questo avverrà.
Tutto ciò per il suicidio di un giovane sconosciuto.
Di Paolo Petruccioli, alto dirigente Rai, 55 anni, ci han detto solo che è morto.

POVERA ITALIA
Mezzo Governo a Brescia a difendere un evasore fiscale.
L’altro Mezzo a guidare l’elezione di una nuova specie di segretario di partito:
il “traghettatore”, senza linea politica, garante degli ufficiali che guidano la nave verso gli scogli, ma anche della ciurma che si è ammutinata. Che spettacolo!

One Response to Gli OCCHIALI di PIERO

  1. […] FALSE CITAZIONI E’ vero e non par vero, non sempre due metà fanno un intero. (Salomone, e ordinò di tagliare in due metà un bambino conteso tra due madri). —————————- – Gli occhiali dell’11 maggio 2013 […]

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