Risultato della ricerca: ITI Is Mirrionis

A Is Mirrionis-San Michele la prima “Casa Comunità” di Cagliari?

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lampadadialadmicromicro133Ne abbiamo parlato anche qui: http://www.aladinpensiero.it/?p=125039
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I soldi ci sono (ITI Is Mirrionis + Fondi Recovery Plan). Il Comune ha progettato il “contenitore”, la Casa del quartiere ha presentato un progetto per riempirlo di contenuti.
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- Cos’è la Casa di Comunità? Ecco un pertinente approfondimento.
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L’Hangar di Is Mirrionis come Sa fabrica de Sant’Anna: una storia infinita.

iti-29-06-21 logo-casa-del-quarteire-ismEvento segnalato dalla Casa del quartiere Is Mirrionis, sulla pagina fb di ITI Is Mirrionis. La STORIA INFINITA dell’Hangar di Is Mirrionis come registrata nelle pagine di Aladinpensiero online.
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- Va a finire che ristrutturano l’hangar e non hanno il regolamento per gestirlo.
- Che facciamo? Interveniamo subito o ci riserviamo il piacere di dire che l’avevamo previsto?

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- Detti cagliaritani: Sa fabbrica de Sant’Anna.

Oggi martedì 29 giugno 2021

Buon onomastico ai Pietro e ai Paolo
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- El Greco, Gli Apostoli Pietro e Paolo – 1587-92 – olio su tela – Hermitage, San Pietroburgo.

- San Pietro in carcere visitato da san Paolo è un affresco di Filippino Lippi che decora la Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. L’opera (230×88 cm) è databile al 1482-1485 circa.
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——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————
Grillo/Conte: un confronto complicato, ma tutto è nato da Grillo
29 Giugno 2021
Andrea Pubusa su Democaziaoggi.

Il confronto fra Grillo e Conte non è solo frutto di temperamenti diversi. Anche di questo. Ma la questione è più complessa, riguarda nel profondo la storia del M5S e la vicenda politica dei due protagonisti.
Grillo ha compiuto un’opera straordinaria, per molti versi unica, nella storia della politica in regime parlamentare. Ha in pochi […]
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iti-29-06-21 logo-casa-del-quarteire-ismEvento segnalato dalla Casa del quartiere Is Mirrionis, sulla pagina fb di ITI Is Mirrionis. La STORIA INFINITA dell’Hangar di Is Mirrionis come registrata nelle pagine di Aladinpensiero online.
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Andate al Parco di Monte Claro per visitare la mostra sul ricupero della Scuola Popolare di Is Mirrionis

brouchure-defLa Casa del Quartiere Is Mirrionis è lieta di presentare l’evento espositivo dal titolo “Periferia sospesa tra sogno e immaginazione” una proposta per il recupero e il riutilizzo dell’ex-Scuola Popolare di Is Mirrionis, con le tavole progettuali realizzate dagli Architetti Felice Carta e Fulvio Carta. Fu l’Architetto Maurizio Sacripanti, grande protagonista dell’Architettura del 900 italiano, a progettare l’intero “nucleo edilizio” Ina Casa di via Is Mirrionis, caratterizzato dalle case cosidette “a farfalla”, con al centro l’edificio ex asilo e centro sociale, che negli anni 70 ospitò la Scuola Popolare dei lavoratori. Detto edificio – che insieme a tutto il nucleo nel quale insiste rappresenta un Bene Comune Urbano con un valore sociale, culturale, architettonico e urbanistico da recuperare, salvaguardare e valorizzare – purtroppo oggi risulta abbandonato e in gravi condizioni di degrado. La nostra idea di un suo recupero vuole essere anche la ricerca e la ricostruzione della memoria storica di chi dagli anni ‘60 l’ha animato e vissuto con tante iniziative che hanno coinvolto l’intero quartiere e la città: un grande laboratorio ispirato all’esemplare azione pedagogica di Don Lorenzo Milani e al pensiero di altri grandi intellettuali (tra tutti: Emilio Lussu e Antonio Gramsci) nel perseguire i valori della solidarietà e partecipazione democratica alla vita della città, diventando nel tempo un laboratorio di creatività ed innovazione, uno spazio aperto per artisti, poeti, scrittori, musicisti, operatori culturali ma anche semplici cittadini. Una finestra aperta sul mondo.
La Casa del Quartiere Is Mirrionis, nel formulare una proposta di alto valore civico per recuperare l’edificio e restituirlo a una fruizione
sociale, sostiene l’interlocuzione in atto con l’Agenzia Regionale AREA (ex-IACP) che ne è proprietaria, con il Comune e la Regione, ed ha a tal fine predisposto un coerente progetto funzionale.
Il nostro impegno, nasce dal desiderio di riappropriarci di un pezzo di storia del quartiere, affinché possa diventare patrimonio dei suoi abitanti e della città, ma rappresenta anche la volontà di realizzare uno spazio/laboratorio aperto alla partecipazione dei cittadini per proporre percorsi di aggregazione e di promozione sociale e culturale,
LUOGO DI INCONTRO E DI DIALOGO, MOTORE DI CULTURA, ARTE E SPETTACOLO. [segue]

Don Ferdinando Caschili nuovo vicario generale della Diocesi di Cagliari.

Elogio di un Parroco.
di Franco Meloni.
653670ca-d4f9-4580-ad5d-5f106fa5ba42seusebio-caDon (monsignor, per la precisione) Ferdinando Caschili dal primo luglio p.v. assume la carica di vicario generale dell’Arcidiocesi di Cagliari. Insomma il numero due per importanza dopo il Vescovo metropolita mons. Giuseppe Baturi. Abbiamo già fatto a don Ferdinando, personalmente e come associazioni, in particolare come Casa del quartiere Is Mirrionis (tramite il presidente), i migliori auguri di buon lavoro per il nuovo impegno, di cui è sicuramente all’altezza, considerato la sua prestigiosa formazione civile di ingegnere e ecclesiastica di teologo, nonché la sua lunga e apprezzata esperienza di presbitero, in diverse parrocchie e in numerosi incarichi di livello diocesano e oltre. Il nuovo incarico è particolarmente gravoso, purtroppo, tanto è che il Vescovo ha precisato che dovrà essere svolto “a tempo pieno”, circostanza che comporta che don Ferdinando lasci, il 30 giugno o comunque dalla nomina del successore, la guida della parrocchia di Sant’Eusebio. [segue]

Che succede a Is Mirrionis? Oggi ne parliamo al Parco di Monte Claro.

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A Is Mirrionis. Verso il ricupero della Scuola Popolare e di tutto il nucleo edilizio Ina Casa di Sacripanti

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Parco di
Monte
Claro
Cagliari

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La Casa del Quartiere Is Mirrionis
è lieta di presentare l’evento espositivo
“Periferia sospesa tra sogno e
immaginazione”
una proposta per il
recupero e il riutilizzo dei locali
abbandonati dell’ex-Scuola Popolare
di Is Mirrionis.
Con le tavole progettuali realizzate
dagli Architetti Felice Carta e Fulvio
Carta, proponiamo la nostra idea di
recupero dell’edificio: la ricerca e la
ricostruzione della memoria storica di
chi dagli anni ’60 l’ha animato e vissuto
con tante iniziative che hanno
coinvolto l’intero quartiere e la città.
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Il Consiglio Comunale di Cagliari unito per il Risveglio del quartiere di Is Mirrionis, s’impegna per il ricupero dell’edificio della Scuola Popolare e dell’intera area che lo ricomprende

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Dichiarazioni a caldo del presidente della Casa del quartiere Is Mirrionis, Terenzio Calledda: il Consiglio comunale ha scritto ieri una bella pagina di buona politica. Un pezzo di storia importante per Is Mirrionis e per la città.
Noi stiamo costruendo la storia del quartiere, per le nuove generazioni… per noi… abbiamo buona memoria… storica… realizzata con l’impegno quotidiano di tutti/e..
La storia siamo noi, anche noi…. La storia è don Milani, è la Scuola Popolare, è l’architetto Maurizio Sacripanti con Felice…
Il nostro motto: I CARE, WE CARENOI CI SIAMO.

A Is Mirrionis – Punta de billete Save the date Prendi nota Arregordarì

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Parco di
Monte
Claro
Cagliari

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La Casa del Quartiere Is Mirrionis
è lieta di presentare l’evento espositivo
“Periferia sospesa tra sogno e
immaginazione”
una proposta per il
recupero e il riutilizzo dei locali
abbandonati dell’ex-Scuola Popolare
di Is Mirrionis.
Con le tavole progettuali realizzate
dagli Architetti Felice Carta e Fulvio
Carta, proponiamo la nostra idea di
recupero dell’edificio: la ricerca e la
ricostruzione della memoria storica di
chi dagli anni ’60 l’ha animato e vissuto
con tante iniziative che hanno
coinvolto l’intero quartiere e la città.
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Festa dell’Europa 2021

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di Franco Meloni
“Ce lo chiede l’Europa”: è la frase che da alcuni anni a questa parte ci sentiamo dire per giustificare scelte politiche impopolari, quelle che si basavano sull’austerità. A pagarne le spese erano (e ancora sono) appunto i ceti popolari di tutti i paesi europei. Basta pensare alle sofferenze inflitte al popolo della Grecia. Così scelte all’insegna dell’efficientismo, come il “pareggio di bilancio”, in Italia introdotto con una riforma costituzionale, sono stati strumenti di aumento delle disuguaglianze sociali. Nel mentre nessun passo avanti sulla tutela dei diritti (anzi tolleranza dei sovranismi antidemocratici dei paesi dell’est europeo) e su una saggia politica di gestione dei flussi migratori. Sono solo alcuni esempi. Il discorso sarebbe lungo, ma è bene che si sviluppi in mille analisi, proposte e altri contributi di pensiero che molti meglio di noi sono capaci a fare e che volentieri per quanto possiamo ospitiamo anche nelle nostre pagine. Qui vogliamo rammentare che l’Europa per le generazioni post conflitto bellico ha rappresentato i valori virtuosi imprescindibili della democrazia e del vivere civile, in irriducibile contrapposizione con le impostazioni e la pratica del nazismo e del fascismo (mali assoluti), e di tutti i regimi totalitari. Per noi l’Europa era e continua ad essere, nonostante tutto (purtroppo siamo meno numerosi rispetto ai tempi dell’esordio e oltre, segnati dalle “visioni” dei grandi fondatori) un riferimento fondamentale, una meta da raggiungere. Purtroppo questa meta nel tempo anzichè avvicinarsi nel perseguimento dell’integrazione (Stati Uniti d’Europa) e dell’espansione dei diritti e per la Pace (nella logica della Costituente della Terra), si è allontanata pericolosamente. C’è voluta la terribile pandemia per un inversione di rotta, a cui diamo credito e su cui vogliamo investire. Semplificando: così come l’agenda di Draghi, anche quella di Ursula Von der Leyen, costituisce in un tutt’uno, per noi, “la nostra agenda”, ovviamente sapendo che Draghi-VdL sono espressioni di interessi prevalenti della borghesia, e che una inedita “lotta di classe” deve cercare di volgere il più possibile a favore degli interessi popolari. Mutatis mutandis, questo è ancora il modello da perseguire, che storicamente ci ha fatto crescere tutti. Il recupero del motto di don Lorenzo Milani, I care, fatto dalla presidente Ursula VdL è sicuramente un significativo faro, che illumina la nostra strada di europeisti convinti. Con questi intendimenti festeggiamo oggi l’Europa!

—-—Alle associazioni: fate come La Casa del quartiere Is Mirrionis e la CSS—————————-
51babb66-1edf-4ccc-a1aa-eb7fbc89c117166fafa3-9942-45d9-a68d-8a20f2328f81Per l’Europa che vogliamo. Iniziative encomiabili
La “Casa del quartiere Is Mirrionis” di Cagliari, sulla base dello statuto costitutivo che ne fissa la missione di intervento nel sociale a favore dei cittadini e per la promozione della più ampia partecipazione popolare alla gestione della cosa pubblica, nel riaffermare lo spirito europeista che unitamente all’orgogliosa appartenenza sarda, la permea,
ADERISCE
alla Festa dell’Europa, istituita dall’Unione Europea, che si celebra il 9 maggio di ogni anno.
SI IMPEGNA
per il successo della Conferenza sul futuro dell’Europa, che prende avvio proprio da domenica 9 maggio 2021, favorendo la partecipazione della cittadinanza del quartiere, della città e dell’intera Sardegna, in tutte le forme e combinazioni (in proprio e in collaborazione con terzi) che verranno stabilite dagli organi di gestione dell’associazione, anche promuovendo la presenza e le iniziative degli associati singoli o organizzati nelle entità aderenti alla Casa sull’apposita piattaforma online dedicata
Il Presidente Terenzio Calledda
Ecco il link
https://futureu.europa.eu/?locale=it
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css-eu
La CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA – CSS partecipa alla Festa dell’EUROPA di Domenica 9 maggio 2021, ricordando che i sardi vogliono una EUROPA DEI POPOLI, come l’avevano sognata i grandi sardisti Camillo Bellieni ed Antonio Simon Mossa, nella
quale la Sardegna viene riconosciuta ed opera come popolo e nazione.
La CSS è membro fondatore della Piattaforma dei Sindacati delle Nazioni senza Stato. In questo organismo internazionale sono rappresentati le delegazioni della Sardegna, della Valle d’Aosta, dei Paesi Baschi, della Galizia, della Catalogna, della Bretagna, della Corsica, della Martinica, del Guadalupe e Nuova Caledonia.
“Serbit e boleus un’Europa de is Pópulus in paxi,
de s’agiudu torrau, de sa solidariedadi umana,
no cussa de is leonis a iscórriu e gherra”
.

“Serve e vogliamo un’Europa di Popoli in pace, dell’aiuto condiviso e della solidarietà umana,
Non quella dei leoni in lotta ed in guerra“-
IL SEGRETARIO NAZIONALE DELLA CSS Dr. Giacomo Meloni
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Giuliano Pisapia, “Cambiamo l’Europa dal basso” (Corriere della sera).
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«I care» faro per tutti (una scelta da onorare)
di Francesco Gesualdi
in “Avvenire” del 7 maggio 2021
Parto da una doverosa precisazione: don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, il motto ‘I care’ (m’importa, ho a cuore) non lo aveva scritto su un muro, ma sulla porta che separava la scuola dalla sua camera. Un particolare non secondario perché essendo il punto di ingresso nell’unico spazio in cui a sera si ritirava in privato, voleva annunciare lo spirito che aleggiava in quello spazio e quindi nella sua persona. Uno spirito di assunzione di responsabilità verso le creature che la vita gli aveva messo davanti tale da fargli dimenticare totalmente se stesso. E uno spirito di coerenza verso la verità tale da fargli accettare le conseguenze che la difesa della verità spesso comporta. Don Lorenzo non lo ricordava per narcisismo, ma come invito a noi allievi a fare altrettanto, ricordandoci che se la società è ingiusta, violenta, predatrice, la responsabilità non è solo del ‘potere’ che impartisce ordini sbagliati e scrive leggi ingiuste, ma anche di tutti coloro che quegli ordini e quelle leggi eseguono. Ha fatto bene Ursula von der Leyen a ricordare il motto ‘I care’ proprio oggi che dall’altra parte dell’Atlantico, Joe Biden ha annunciato di voler appoggiare la richiesta avanzata da Sudafrica e India di sospendere le regole internazionali a difesa dei brevetti sui vaccini e ogni altro farmaco utile a sconfiggere la pandemia. Ha fatto bene perché ciò che in Europa ci è meno noto è che la decisione di Biden non giunge come un fulmine a ciel sereno, ma come conseguenza di una forte pressione popolare organizzata negli Stati Uniti da parte delle organizzazioni umanitarie che hanno fatto arrivare a Biden milioni di messaggi a favore della sospensione. Per questo la sua decisione è la vittoria di milioni di persone che in cuor loro hanno detto ‘I care’ e hanno preso l’iniziativa di agire per manifestare il proprio pensiero e insistere finché il Presidente di tanti di loro, l’uomo più potente del mondo, ha deciso di stare dalla parte delle persone piuttosto che delle multinazionali farmaceutiche. Un’iniziativa ancor più lodevole perché non attuata a favore di se stessi, ma di persone lontane, africani, asiatici, latino americani, che rischiano di non poter essere vaccinati a causa dei costi imposti dai brevetti. Ma il vero spirito dell’I Care è proprio questo: si agisce non perché se ne trae un vantaggio, ma perché non si tollera la sofferenza, l’ingiustizia, l’umiliazione, il sopruso, il latrocinio, a chiunque sia inflitto.
Ursula VdL, allora, deve ricordarsi che avendo preso l’impegno solenne, per giunta a Firenze, di volere assumere lo spirito di ‘I Care’ a livello personale e della politica dell’Unione Europea, si è assunta una grande responsabilità. La responsabilità di agire di conseguenza, applicando il suo e nostro ‘I Care’ prima di tutto verso i migranti. Verso tutte quelle donne, quegli uomini, quei bambini che dopo essere fuggiti da zone di guerra si trovano respinti, addirittura aggrediti dai cani alla frontiera est della Ue. Verso tutti coloro che cercando di fuggire dai lager libici si mettono in mare per raggiungere la sponda Sud della Ue, ma in caso di avaria vengono lasciati annegare o sono ripescati dalla cosiddetta Guardia costiera libica che li riporta nei lager dai quali hanno cercato di fuggire. Verso tutti i cittadini meno protetti della Ue che in tempo di austerità sono stati privati di un lavoro, di cure mediche, di scuola, sacrificati di nuovo sull’altare del debito.
Un tema, quello del debito pubblico, tutt’altro che superato, perché ora che la Ue ha deciso di indebitarsi per sostenere la transizione ecologica e la ripresa sociale, sarebbe beffardo se domani, dovesse ripristinare l’austerità per ripagare il debito fatto oggi in nome del suo ‘I Care’. Finché siamo in tempo sarebbe meglio proporre di rivedere i Trattati, in particolare quelli che regolano le funzioni e i meccanismi di funzionamento della Banca centrale europea affinché la moneta, al pari dei vaccini, sia gestita come un bene comune al servizio della piena occupazione, della promozione dei servizi pubblici e della tutela della natura.
Grazie dunque alla signora Ursula VdL, per averci ricordato il valore di ‘I Care’, ma per favore l’Europa un faro per i tanti cittadini che la guardano affinché di quello spirito sia dato l’esempio migliore.
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Domenica 9 maggio Festa dell’Europa.
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Che succede?

c3dem_banner_04BIDEN, SVOLTA SUI BREVETTI. L’ASCESA DI G. MELONI. LA SPAGNA E NOI. QUALE EUROPA?
6 Maggio 2021 su C3dem
Giuseppe Sarcina, “Biden: sì alla sospensione dei brevetti” (Corriere della sera). Francesca De Benedetti, “Svolta sui vaccini. Biden dà il via alla liberazione dei brevetti” (Domani). Per Riccardo Petrella è troppo poco: “La mossa di Biden sullo scoglio della proprietà” (Manifesto). Invece per Stefano Passigli è un errore: “i Brevetti, rischioso intervenire considerandoli ‘beni comuni’” (Corriere della sera). Luisa Laura Sabbadini, “I vaccini ai paesi poveri. La diseguaglianza del freddo” (Repubblica). [segue]

Appoggiamo i cittadini attivi di Is Mirrionis

Oggi su L’Unione Sarda.
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Signor Sindaco del Comune di Cagliari
L’associazione socio-culturale Aladinpensiero, che aderisce alla Casa del Quartiere Is Mirrionis, condivide e appoggia la petizione del Comitato di via Quintino Sella, che sotto si riporta.
CON FORZA CHIEDIAMO CHE I DUE GIARDINI DI VIA MONTEVECCHIO E DELLA CIRCOSCRIZIONE SIANO UNITI. DA MOLTI ANNI ASPETTIAMO CHE QUESTA IDEA CONDIVISA DAI RESIDENTI CON TUTTI GLI AMMINISTRATORI PER LA RIQUALIFICARE L’AREA VADA IN PORTO. SIA RIAPERTA LA BIBLIOTECA E IL GIARDINO SIA UNA ZONA PROTETTA PER ANZIANI E BAMBINI.
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Cordialità. Franco Meloni, presidente associazione Aladinpensiero e direttore dell’omonima pubblicazione online. [segue lettera dei Comitati]

Diritto alla salute per tutta l’Umanità. Verso il 7 Aprile Giornata Mondiale della Salute.

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Papa Francesco sui vaccini: «tutti siamo chiamati a combattere la pandemia, i vaccini sono strumento essenziale per questa lotta. Serve internazionalismo dei vaccini, la comunità internazionale faccia di più per superare i ritardi e favorisca invece la condivisione con i Paesi più poveri»
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7 Aprile Giornata Mondiale della Salute: un pool di artisti d’eccezione invitano a fare un click per “liberare” i brevetti da BigPharma con un milione di firme

Decine di artisti e personalità fra i più amati e popolari per il 7 aprile, Giornata Mondiale della Salute, in diretta Facebook dalle 18 alle 19,30: un click per “liberare” i brevetti dei vaccini da BigPharma con un milione di firme, una necessità urgente e indilazionabile.
”O il brevetto, o la vita”! Ad accettare la sfida e “sposare” la causa dei “brevetti liberi” per una Giornata Mondiale della Salute davvero speciale, ci sono artisti e personalità dello spettacolo e della cultura italiana fra i più amati e popolari. Eccoli, in ordine alfabetico: Giulia Anania, Stefano “Cisco” Belotti, Claudio Bisio, Dario Brunori “Brunori Sas”, Giulio Cavalli, Ascanio Celestini, Marco Dose e Antonello Presta, Luigi Ferrajoli, Richy Gianco, Silvio Garattini, Paolo Hendel, Germano Lanzoni, Maurizio Maggiani, Giovanna Marini, Paola Minaccioni, Moni Ovadia, Cochi Ponzoni, David Riondino, Paolo Rossi, Marco Rovelli, Renato Sarti, Andrea Satta, Guido Silvestri, Bebo Storti, Dario Vergassola, Sofia Viscardi. Un elenco ”spettacolare” che continua a crescere: li vedremo alternarsi nella diretta Facebook di mercoledì 7 aprile dalle 18,00 alle 19,30 sulla pagina Facebook Right2cure/DirittoallaCura, con la conduzione di Vittorio Agnoletto, portavoce dela Campagna Europea Diritto alla Cura: https://www.facebook.com/right2cure.it
“Un click per liberare i brevetti dei vaccini dai superpoteri delle aziende farmaceutiche”, questa la parola d’ordine del Comitato Italiano della Campagna Europea Diritto alla Cura, che ha promosso l’iniziativa Facebook: “Firmate la nostra petizione per la raccolta di un milione di firme cliccando qui https://noprofitonpandemic.eu/it/ , non c’è più tempo da perdere”!
“Bisogna spezzare la spirale vorticosa dei numeri - sostiene il Comitato- con cifre, dosi, date e destinazioni che non si rispettano, perchè le capacità produttive delle aziende detentrici dei brevetti sono limitate. Così come non sono tollerabili vicende sconcertanti come quella di AstraZeneca e dei 29 milioni di dosi ‘imboscate’: occorre sottrarsi al condizionamento assoluto delle aziende farmaceutiche, che sfuggono ad ogni controllo e decidono solo in base ai profitti, senza rispetto di accordi e contratti”!
L’obiettivo della Campagna Europea Diritto alla Cura, promossa in Italia da un gruppo di personalità di prestigio, a cui aderiscono ad oggi 92 Organizzazioni, è quello, appunto, di raccogliere 1 milione di firme, utilizzando lo strumento dell’ICE, Iniziativa Cittadini Europei, per obbligare l’UE a modificare gli accordi commerciali con una sospensione, almeno temporanea, dei brevetti dei vaccini. Sospensione richiesta di India e Sudafrica, con il sostegno di un centinaio di Paesi alla riunione del WTO dello scorso 11 marzo e fino ad ora contrastata da Usa-Ue-Uk-Giappone-Brasile-Canada-Svizzera-Australia e Singapore: una pesante e pericolosa battuta d’arresto per il diritto alla salute della comunità mondiale, che verrà contrastata in ogni modo.
Per maggior informazioni sulla campagna e firmare la petizione: https://noprofitonpandemic.eu/it/, “Diritto alla Cura, nessun profitto sulla pandemia”
[COMUNICATO STAMPA]
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Vaccini e diamanti: lo spirito del capitalismo
Volerelaluna. 03-04-2021 – di: Luigi Pandolfi**

Anche sulle vaccinazioni l’Europa sta mostrando tutti i suoi limiti. Quali compiti si era data? Concludere accordi con i singoli produttori di vaccini per conto degli Stati membri. L’ha fatto ricorrendo al fondo da 2,7 miliardi appositamente istituito per supportare i Paesi dell’Unione nella lotta al coronavirus (Emergency Support Instrument). In sostanza, si è fatta carico di acquisire un diritto di acquisto per un certo numero di dosi, dando alle imprese un acconto a nome degli Stati. A ben vedere, una buona garanzia per le imprese produttrici, che in questo modo sarebbero incentivate ad aumentare la produzione. Dopo tre mesi, tuttavia, i conti non tornano. Secondo la tabella di marcia, ad oggi doveva essere vaccinato l’80% degli ultraottantenni e del personale sanitario. Siamo al 27% per gli uni e al 47% per gli altri. Nel frattempo, il numero giornaliero di morti e contagi rimane da paura. Oltre 200 mila i primi, circa 3 mila i secondi. Fallimento? È quello che dice la sezione regionale dell’Oms. «Campagna inaccettabilmente lenta», ha dichiarato il direttore generale Hans Henri P. Kluge. A Bruxelles, però, dicono che la colpa è delle case farmaceutiche che producono poco e dei piani nazionali che non decollano. Ma davvero è solo una questione organizzativa? Troppo semplice, verrebbe da dire.

Intanto, dovremmo chiederci perché i singoli Paesi membri, quasi tutti economicamente avanzati, non sono in grado di produrre i vaccini per i loro popoli. O li producono solo per conto terzi, per i colossi di Big Pharma. Cuba sì e l’Italia no? Un paradosso. Eppure, in passato non è stato sempre così. Fino agli anni Settanta, in Europa esisteva una pluralità di produttori pubblici di vaccini. Ma anche gli istituti privati assolvevano, come in Italia (emblematico il caso dell’Istituto Sclavo), a una funzione pubblica, nel quadro delle strategie nazionali di politica sanitaria. La svolta arriva negli anni Ottanta. La rivincita delle teorie economiche neoclassiche travolge anche il settore sanitario e farmaceutico. La sanità diventa «aziendale», anche i farmaci diventano solo fonte di profitto, al pari di tutte le altre merci. In pochi anni tutti gli istituti pubblici di produzione di vaccini che erano sorti a partire dagli anni Cinquanta nei principali Paesi europei vengono smantellati (https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2021/03/23/per-unindustria-pubblica-del-farmaco-e-del-vaccino/). Fine di una storia. Quella che nei decenni passati aveva fatto conseguire risultati clamorosi nella lotta alle più insidiose malattie endemiche, come ad esempio il vaiolo (per quelli di una certa età la traccia indelebile di quella stagione è data dei segni dell’innesto sul braccio sinistro).

È il trionfo del privato. Un pugno di multinazionali acquisisce il monopolio della produzione farmaceutica su scala mondiale e anche i vaccini vengono interamente assoggettati alla logica del mercato. Da «valori d’uso» si trasformano in meri «valori di scambio». Come per le altre merci, la loro produzione non è più finalizzata al soddisfacimento di un bisogno (in questo caso il bisogno di salute), ma alla realizzazione di un profitto il più possibile elevato. Il processo è quello che si può riassumere nella formula denaro-merce-denaro. Processo capitalistico per eccellenza. L’«utilità marginale» del bene vaccino è commisurata alla formazione del suo valore monetario e alla profittabilità dell’impresa produttrice. L’utilizzatore è un consumatore come un altro. Non conta il numero dei morti che fa il Covid-19, ma la legge della domanda e dell’offerta. Quando la Commissione europea scrive che l’acconto dato alle case produttrici per conto degli Stati serve a incentivare la produzione da parte delle stesse (una copertura del rischio) ammette proprio questo. Che gli affari non guardano in faccia nessuno, anche se di mezzo ci sono malati e morti (https://volerelaluna.it/noi-e-il-virus/2021/03/22/astrazeneca-una-vicenda-che-non-riguarda-solo-il-vaccino/). Nel I libro de Il Capitale, Marx porta il lettore a ragionare sulla duplice natura delle merci. «Come valori d’uso le merci sono soprattutto di qualità differente, come valori di scambio possono essere soltanto di quantità differente, cioè non contengono nemmeno un atomo di valore d’uso», è la sua caustica conclusione. La traduzione è semplice. In un’economia capitalistica la differenza tra un vaccino che salva la vita e un diamante che serve a soddisfare la vanità di una persona è data soltanto dal loro diverso «valore di scambio». Il loro prezzo. Il processo economico capitalista non contempla la produzione di utilità sociali, ma solo la realizzazione di un sovrappiù per chi detiene i mezzi di produzione, dopo aver reintegrato i mezzi per la sussistenza e la riproduzione dei lavoratori e quelli necessari alla ripresa del processo produttivo. Dopo più di tre secoli siamo ancora qui, per quanto si voglia insistere con la storiella che «ormai è cambiato tutto, anche il lavoro e l’impresa».

La pandemia è arrivata alla fine di un lungo ciclo di ristrutturazione delle società occidentali. Anni in cui il mercato è stato fatto entrare dappertutto, finanche dove insistono, per dirla ancora con Marx, «valori d’uso senza valore» (acqua, aria, paesaggio). Tutto è stato assoggettato a «determinazione economica». E tutto è stato riassorbito in un processo fine a se stesso di produzione di denaro a mezzo di denaro. Compresa la politica e le istituzioni democratiche, la cui autonomia rispetto all’economia è pari a zero, ormai. Come per la produzione pubblica di vaccini, anche il «Grande novecento» politico è solo un lontano ricordo. Siamo «dopo l’età della politica». Ma tutto sembra normale: il problema diventano i ritardi nelle forniture e non il fatto che un bene così importante come il vaccino venga prodotto in funzione dei guadagni che su di esso si possono realizzare. Siamo schiavi del mercato ma intendiamo le catene come semplici accidenti. E nemmeno in tutte le circostanze della vita. «Una levigata, ragionevole, democratica non-libertà», avrebbe detto Herbert Marcuse. Salvo aggiungere che «se la grande maggioranza della popolazione accetta ed è spinta ad accettare la società presente, ciò non rende questa meno irrazionale e riprovevole».

Un esempio recente di subalternità della politica e delle istituzioni al capitale monopolistico, legato proprio alla questione dei vaccini, è quello del mancato accordo in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) a proposito di una deroga sui brevetti. Si sono schierati contro gli Usa, il Regno Unito, la Commissione Ue e tutti i 27 Stati membri dell’Unione, compresa l’Italia. L’Occidente ricco unito a sostegno dei profitti privati sui vaccini, e contro i diritti elementari delle persone e dei popoli più sfortunati della Terra. (https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2021/02/17/il-nazionalismo-del-vaccino-ovvero-si-salvi-chi-puo/). Una vicenda «riprovevole e irrazionale». Ma tutto maledettamente razionale secondo lo spirito del capitalismo.

Dalla pandemia usciremo, prima o poi. Il problema è che rimarremo ancora a lungo in un sistema nel quale il valore dell’attività umana e la stessa vita continueranno ad essere «espressi in cifre», come efficacemente scrisse due secoli fa il filosofo e attivista tedesco Moses Hess. D’altronde, cosa si muove intorno a noi perché questo giudizio pessimistico sul futuro possa essere ribaltato?
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Nell’illustrazione in testa Discesa agli inferi (XIV secolo), basilica di San Salvatore in Chora ad Istanbul
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** Luigi Pandolfi
Luigi Pandolfi, laureato in scienze politiche, giornalista pubblicista, scrive di politica ed economia su vari giornali, riviste e web magazine, tra cui “Il Manifesto”, “Micromega”, “Economia e Politica”. Tra i suoi libri più recenti: “Metamorfosi del denaro” (manifestolibri, 2020).
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[Benedizione Urbi et Orbi dopo la Santa Messa di Pasqua: video streaming, Papa Francesco annuncia la Resurrezione del Signore. Il messaggio del 2021]
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21 febbraio: Giornata della Lingua Madre

spaciada-sa-bregungia-1-marzo-2021 21 febbraio: Giornata della Lingua Madre
Quando muore una lingua si spegne una stella nel firmamento
di Francesco Casula

Il 21 febbraio si celebra la giornata internazionale della lingua madre: per promuovere la madrelingua, la diversità linguistica e culturale, il multilinguismo.
Nella sola Europa vi sono oltre 200 lingue; 24 lingue ufficiali dell’UE e circa 60 lingue minoritarie. [segue]

Bonas noas . Finanziata dalla Fondazione di Sardegna la seconda tranche del Progetto NeighbourHUB.

immaginedicaar1blogo-casa-del-quarteire-ismLa Fondazione di Sardegna ha pubblicato gli esiti del Bando 2021 relativo ai progetti finanziabili. Nella sezione “Sviluppo locale” è stato finanziato il Progetto “NeighborHub2021” per gli spazi beni comuni urbani presentato [in continuità con il progetto finanziato nel precedente anno] dall’Università in collaborazione con il Comitato Casa del quartiere di Is Mirrionis, Aladinpensiero, Istituto Gramsci Sardegna, TDM2000, Amici NaturalMente, Sarditinera, Acli Is Mirrionis, ADA, Teatro del Segno, con Media partner Radio X e Aladinpensiero News online. [segue]