Monthly Archives: aprile 2013
Gli OCCHIALI di PIERO
Giorgio Asproni
GIORGIO ASPRONI
30 aprile 1876, muore a Roma Giorgio Asproni di Bitti (5 giugno 1808).
Autonomista, repubblicano, deputato del parlamento subalpino e poi alla Camera del Regno d’Italia. Avvocato, fu canonico penitenziere di Nuoro, poi smise l’abito talare perchè incompatibile con l’elezione politica. Per 27 anni parlamentare di sinistra.
Senza corruzione, riparte il futuro. Firma! Firmiamo tutti!
Con la campagna “Riparte il futuro”, che chiede ai politici di sottoscrivere 5 impegni stringenti anticorruzione, abbiamo raggiunto oltre 180mila firme. Ne servono di più, tante di più!
Se la mafia è la peste, la corruzione è il suo agente, il parassita che divora le risorse economiche e morali di una democrazia. Per questo abbiamo bisogno subito di una legge più incisiva. Che ripristini il falso in bilancio, introduca il reato dell’autoriciclaggio, impedisca il conflitto d’interessi e bonifichi le “zone grigie” tra mafie e parti della politica con una revisione della normativa sul voto di scambio.
L’uscita dalla crisi non può realizzarsi solo con norme economiche. Occorre, prima, una generale assunzione di responsabilità.
Perché le leggi sono scritte, prima che nei codici, nelle coscienze. E un Paese che dica no alla corruzione è un Paese consapevole, che crede nella libertà e dignità dei suoi cittadini e che vuole dalla politica non giochi di potere ma servizio al bene comune.
Per questo è importante raggiungere il numero più alto possibile di firme. Per questo in questo lungo elenco ne manca ancora una molto importante: la tua.
Grazie,
Luigi Ciotti
Per firmare
Compagne di parola
Compagne di parola, Cagliari, Centro documentazione donne, lunedì 29 aprile ore 18
Lunedì 29 aprile, alle 18, al Centro di documentazione e studi delle donne di Cagliari in via Lanusei 19a, Lea Melandri, presidente della Libera Università delle donne, presenta “Compagne di parola”, un’occasione per discutere del lavoro di scrittura delle autrici e dei temi affrontati.
Gli OCCHIALI di PIERO
Enrico Mattei, Duke Ellington, Zizi Jeanmaire, Cosa direbbe Emilio Lussu?
ENRICO MATTEI
Nasce il 29 aprile 1906, il padre carabiniere soleva dire “è brutto essere poveri, perchè non si può studiare e senza titolo di studio non si può fare strada”.
Operaio, ragionieri, piccolo imprenditore, nel 1943 nella Resistenza, partigiano cattolico. Fa riferimento alla sinistra democristiana, ma utilizza i rapporti avviati da partigiano, tra cui l’amicizia con Luigi Longo, comunista. Riorganizza l’Agip, trova il petrolio a Cortemaggiore nel 1949, fonda l’ENI nel 1953. Apre rapporti col mondo arabo e con l’Unione Sovietica, mette in crisi il predominio delle 7 sorelle inomba campo petrolifero. Pur minacciato continua la sua opera fino alla fine: il 27 ottobre 1962, il piccolo aereo che lo riporta a casa dalla Sicilia esplode in volo, non per il temporale ma per una bomba. Muoiono lui, il pilota e un giornalista americano.
Sulla sua morte l’ombra della Mafia e delle 7 sorelle. Mauro de Mauro, giornalista che aveva studiato la vicenda e doveva fornire elementi al regista Rosi per il film “Il caso Mattei “, scompare misteriosamente. Gli investigatori che si occuparono del caso furono uccisi dalla Mafia, tra essi Boris Giuliano e Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Pubblicato da Cuec il nuovo Rapporto sul mercato del lavoro in Sardegna
Mercato del lavoro in Sardegna – Rapporto 2012
aprile 2013 · collana Novità, Studi sul mercato del lavoro
2012, cm 17×24, pp. 240 € 15,00 con illustrazioni e grafici in b/n
ISBN 978-88-8467-816-4 – a cura del CRSI - IL RAPPORTO 2011
La ricerca, realizzata dal Centro Studi di Relazioni Industriali dell’Università di Cagliari, è stata curata da Maria Letizia Pruna che ha coordinato un gruppo di lavoro composto da Fabrizio Carmignani , Sabrina Perra, Tiziana Putzolu, Francesca Atzeni.
Gli OCCHIALI di PIERO
Dopo la politica, 28 aprile un bel giorno per nascere partigiani
LA POLITICA AL TEMPO DELLE FAVOLE
Baciarono il Rospo e lo chiamarono Principe Azzurro.
Con grandi cortei di nani, ballerine, equilibristi e giocolieri,
andarono in pompa magna magna al Palazzo del Ciambellano,
poi tutti al Gran Burlesque nei giardini fatati del Buzzurro,
danzando e ridacchiando con banchieri e bancarottieri,
ringraziando i camerieri e il generoso popolo italiano.
Sapevate il complesso di Edipo, e le storie dei tragici Greci,di Narciso che si unì con sè stesso, e di Icaro unito col sole, o di quelli che dormon di giorno e che chiamano narcolettici, sorge oggi una sindrome nuova che ti spinge ad unirti ai nemici e tranquillo a tradire gli amici, li chiamano mi pare alfanolettici.
Dice: ora ci sarà il sostegno di tutto il PD. Poveraccio, ancora non ha capito quello che è successo in casa sua. E voleva governare l’Italia.
Documenti per “Sa die de Sa Sardigna”: Sa dì de s’acciappa, di Piero Marcialis
OGGI A PALAZZO VICE REGIO SAS CHIMBE PREGUNTAS
Titolo: Sa dì de s’acciappa: dramma storico in due tempi e sette quadri
Autore: Marcialis Piero
Introduzione/Prefazione: Ferrai Cocco-Ortu Marinella, Orrù Tito Editore: Condaghes – Data di pubblicazione: 1996/04/15
Luogo di pubblicazione: Cagliari Collana: Contos e ammentos – Coordinamento editoriale: Cheratzu Francesco Argomento: Lingua sarda
Lingua: italiano, sardo Descrizione: dramma storico che racconta gli avvenimenti del 28 aprile 1794 a Cagliari ID: 530425
ISBN: 88-86229-23-2
SCARICABILE INTEGRALMENTE DAL SITO DI SARDEGNA DIGITAL LIBRARY Link risorsa: http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=530425
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PER ANTONIO GRAMSCI
27 APRILE 1937. Muore a Roma, dopo anni di resistenza nelle carceri fasciste, il sardo Antonio Gramsci, intellettuale di fama e di valore internazionale, fondatore del Partito Comunista Italiano. Oggi gli ultimi discendenti del suo partito chiamano al Governo gli ultimi discendenti del partito che l’ha fatto morire. Coloro che hanno lavorato, e coloro che hanno applaudito, per questo esito scandaloso, non hanno più il diritto di pronunciare il suo nome, nè coloro che assistono indifferenti all’osceno spettacolo osino portare un fiore sulla sua tomba: egli odiava gli indifferenti.
La SEDIA di VANNI
Mobilitazione a Olbia contro l’arrivo del percolato siciliano
“Chista tarra è la nostra”
Prosegue e si estende in Gallura la mobilitazione contro l’arrivo delle navi cariche di percolato provenienti dalla Sicilia. Domenica a Olbia, con lo slogan “la terra nostra non è la discarica di nessuno”, si svolgerà un sit-in davanti alla sede del Comune. L’iniziativa – promossa da A Manca pro S’indipendenzia e Progres – Progetu Republica, alla quale hanno annunciato l’adesione diverse associazioni e numerosi sardi – mira ad affermare l’assoluta contrarietà all’arrivo nell’isola di rifiuti provenienti da altre regioni e il diritto delle popolazioni locali di decidere nel merito dell’utilizzo e della tutela del proprio territorio.
I termini della vicenda sono noti. Il Cipnes Gallura (Consorzio Industriale Provinciale del Nord-Est Sardegna) – che gestisce un inceneritore in grado di trattare cento quarantacinquemila tonnellate all’anno di percolato – ha stipulato un contratto da un milione di euro con l’impresa Paradivi Servizi di Catania per smaltire in loco trentamila tonnellate di percolato proveniente dalla discarica di Palermo. Dieci navi con un carico di tremila tonnellate ciascuna sono attese a breve nel porto di Olbia. Il Sindaco di Olbia – facendo riferimento a un’ordinanza comunale del 2008 che prevede il divieto di transito nell’ambito comunale di rifiuti provenienti da altre regioni – ha chiesto alla Capitaneria di Porto di non autorizzare l’arrivo delle navi. La vicenda si è poi ulteriormente ingarbugliata perché Il Tar ha sospeso la validità del provvedimento con il quale il Cipnes dichiarava la contrarietà all’arrivo del percolato, nonostante un contratto precedentemente siglato con la società Paradivi di Catania e anche l’efficacia dell’ordinanza con cui, nel 2008, il sindaco di Olbia vietava lo sbarco nel territorio di sua competenza di rifiuti provenienti da altre regioni. In pratica il Tar ha disposto che il trasporto del percolato avvenga e sia limitato ai quantitativi autorizzati da un’ordinanza della presidenza del Consiglio, circa 3000 metri cubi a viaggio.
Festeggiamo Sa die de sa Sardigna 2013. “Sas chimbe preguntas de su 2013, a nois”
Salone di Palazzo Viceregio, CAGLIARI, sabato 27 aprile 2013, ore 10,00
SAS CHIMBE PREGUNTAS DE SU 2013, A NOIS - LE CINQUE DOMANDE DEL 2013, A NOI STESSI – L’evento su fb
“Sas chimbe preguntas de su 2013, a nois”, “Le cinque domande del 2013, a noi stessi” è il tema dell’iniziativa con la quale la Fondazione Sardinia, le associazioni Tramas de Amistade e ‘Riprendiamoci la Sardegna’, e il blog del giornalista Vito Biolchini vogliono celebrare Sa die de sa Sardigna. Un incontro pubblico e aperto a tutti, una sorta di assemblea nella quale cittadini, intellettuali, politici e amministratori saranno chiamati a rispondere a cinque domande intorno a cui ruota il futuro della nostra isola. Appuntamento sabato 27 aprile a partire dalle 10 nel salone del Palazzo Viceregio, in piazza Palazzo a Cagliari. Coordinerà l’iniziativa il giornalista Piersandro Pillonca.
Nel 1793 i sardi rivolsero cinque domande al re sul futuro dell’isola, con un atto che segnò un passaggio cruciale di quella “sarda rivoluzione” che aprì la Sardegna ai valori della modernità (libertà, uguaglianza, fraternità) e che la festa del 28 aprile vuole ricordare. Oggi resta la necessità di interrogarsi sul futuro dell’Isola ma l’interlocutore non possiamo che essere noi stessi, noi sardi.
1) La Sardegna ha una classe dirigente e politica all’altezza della crisi che sta vivendo? [INTRODUZIONE AL TEMA A CURA DI SALVATORE CUBEDDU]
2) L’Italia serve alla Sardegna? In che misura il superamento della crisi passa da un deciso cambio dei rapporti istituzionali tra la Sardegna e lo Stato italiano? [INTRODUZIONE AL TEMA A CURA DI NICOLO' MIGHELI]
3) Un “Partito della Sardegna”, slegato dalle grandi formazioni nazionali, può essere una risposta alla crisi istituzionale e alla mancanza di una adeguata rappresentanza sia nel parlamento romano che in quello europeo? [INTRODUZIONE AL TEMA DI VITO BIOLCHINI]
4) L’introduzione del bilinguismo può essere una risorsa per la Sardegna? [INTRODUZIONE AL TEMA DI PAOLA ALCIONI]
5) Quale proposta fare ai giovani sardi che hanno ripreso ad emigrare? [INTRODUZIONE AL TEMA DI FABRIZIO PALAZZARI ]
L’incontro non ha una scaletta precostituita. Dopo i saluti e gli interventi introduttivi che illustreranno il senso di ciascuna delle cinque domande (proposte da Salvatore Cubeddu, Nicolò Migheli, Vito Biolchini, Paola Alcioni e Fabrizio Palazzari), il dibattito sarà aperto a chiunque vorrà partecipare e che avrà a disposizione cinque minuti per portare il suo contributo alla discussione.
All’iniziativa sono stato invitati esponenti del mondo culturale, delle attività produttive, amministratori e politici, con l’intento di condividere un momento di confronto sui problemi e sulle possibili soluzioni alla crisi culturale, economica ed istituzionale che sta colpendo la Sardegna.
Cagliari 23 aprile 2013 Firmato: Fondazione Sardinia, P.za S. Seplcro, 5, CAGLIARI – Associazione ‘Riprendiamoci la Sardegna’, www.vitobiolchini.it
P.S. Per le informazioni e per i contributo al dibattito, entrate nei siti:www.fondazionesardinia.eu, www.vitobiolchini.it , www.aladinpensiero.it
Sa die de sa Sardigna 2013. Sas chimbe preguntas, a nois.
Sa die de sa Sardigna 2013. Sas chimbe preguntas, a nois. Sabato 27 con inizio dalle ore 10 a Palazzo vice regio. Puoi partecipare senza formalità di iscrizione, ma se vuoi segnala la tua partecipazione attraverso la pagina fb. Ti aspettiamo per discutere di sardi e Sardegna!
Le relazioni introduttive verranno pubblicate già dai prossimi giorni, sui siti della Fondazione Sardinia, aladinews (aladinpensiero) e vitobiolchini.
25 aprile Festa della Liberazione
25 aprile Festa della Liberazione
“Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l’onestà e il coraggio. L’onestà… l’onestà… l’onestà. E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite” (Sandro Pertini)