Monthly Archives: maggio 2013
Gli OCCHIALI di PIERO per WALT WHITMAN e RAINER FASSBINDER
WALT WHITMAN
Nasce il 31 maggio 1819 a Long Island. Infanzia trascorsa nei boschi, poi a Brooklin, dove il padre lavoro come carpentiere. Dopo l’istruzione elementare, ancora bambino, fa vari lavori. A 14 anni lavora in una tipografia e ne approfitta per grandi letture, il preferito è Walter Scott. Quindi a 17 anni è maestro di scuola, a 20 anni fonda un giornale. Inizia a 22 anni la sua attività di scrittore, produzione acerba. E’ un acceso democratico, quindi senza possibilità di carriera politica.
2 giugno. Associazioni e Cittadini per la Costituzione. A Bologna ma anche a Cagliari e nelle altre città
A Bologna domenica 2 giugno dalle ore 13.30 in piazza Santo Stefano. Sul palco Gustavo ZAGREBELSKY, Roberto SAVIANO, Sandra BONSANTI, Stefano RODOTA’, Salvatore SETTIS, Nando DALLA CHIESA, Susanna CAMUSSO, Carlo SMURAGLIA, Maurizio LANDINI e tanti altri amici… La maglietta della manifestazione e la copia della Costituzione con il manifesto di Gustavo Zagrebelsky, saranno distribuite dalla mattinata di domenica in piazza Santo Stefano, nei banchetti in piazza della Mercanzia 4 e in via Orefici 6, a fronte di un contributo libero per le spese della manifestazione.
Domenica 2 giugno 2013 – ore 19,30 (v. anche locandina) nella suggestiva cornice del Parco di Monte Claro, nello spiazzo antistante il Centro polifunzionale, davanti ai laghetti, si svolgerà, come ormai di rito dal 2006, la Festa della Costituzione e della Repubblica è organizzata dalla Sezione ANPI di Cagliari. Ci saranno gli alunni di due scuole cittadine che presenteranno i loro lavori e loro letture sulla Costituzione, don Ettore Cannavera della comunità “La Collina” che parlerà di “Lavoro fra gli ultimi e cultura dei diritti”, gli artisti Rita Atzeri ed Elio Arthemalle che ci intratterranno con piecès sul tema della festa, il trio di Rossella Faa che concluderà con un concerto musicale. Presenterà il giornalista Vito Biolchini.
Tre giornate di no Chimica Verde
No Chimica Verde – fotografia sociale sardegna
Tre giornate di no Chimica Verde: - l’occupazione del consiglio comunale di Portotorres - il sit in di fronte al tribunale di Sassari durante il processo all’Eni di lunedì - l’occupazione del consiglio comunale di Sassari di martedì.
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La LAMPADA di ALADIN
- Il ritorno alla campagna (articolo de La Repubblica ripreso da Fondazione Sardinia)
- Comunicazione&Grafica: cosa producono insieme Banana con Bomeluzo?
I pensieri (e i dolori) del giovane startupper
I pensieri del giovane Startupper
Cosa si prova a fare una startup? Si sta rivelando un ritorno all’innamoramento adolescenziale (Simona Durzu)
di Alessandro Ligas, TTecnologico
Il Tempo scorre inesorabilmente e nel giro di poco tempo ci si trova a dover cambiare la nostra prospettiva. Oggi siamo in un’età in cui il futuro che sembrava distante si avvicina rapidamente.
Abbiamo incontrato Simona Durzu, futura start upper che ci ha raccontato i suoi pensieri e le sue paure in questa sua nuova avventura.
Interesse nazionale
Nel mondo policentrico torna la possibilità di una Sardegna originale
di Nicolò Migheli
Diversamente di quel che capita nella realtà, stare in fondo al pozzo non ci permette di vedere le stelle. In molti affermano che lo stato di cose attuale sia identico ad altri che abbiamo conosciuti nell’ultimo secolo. Rispetto a prima la differenza c’è, eccome. Quel che ci manca oggi, è intravedere una Sardegna oltre il contingente.
L’adottare una data simbolo, ad esempio il 2023, e su quella immaginare la Sardegna che vorremmo, inserita in una Europa, in un Mediterraneo in pieno movimento. Non uno sterile esercizio proiettivo, ma una prefigurazione razionale dell’obiettivo, dei passi da compiere, delle risorse disponibili, delle compatibilità con lo scenario internazionale.
Una operazione che dovrebbe essere condivisa da tutte le forze politiche che riconoscono l’isola come fonte del proprio consenso. Il 2023 è vicino, è il tempo in cui ha termine la nuova programmazione comunitaria. E’ anche vero che un obiettivo così ambizioso può avere diverse letture. Destra e sinistra sono due punti di vista che non possono essere annullati. Due visioni della società e dei rapporti tra gli individui contrastanti, anche se, negli ultimi trent’anni sono stati omologati dentro un pensiero unico. Quand’anche non lo siano state, quelle posizioni hanno, il più delle volte ignorato i sardi, ricondotti sempre dentro la sola cornice “pensabile,” quella italiana.
Fabrizio Palazzari ha scritto di amnesia, di rimozione continua, della necessità di costruire un sé autobiografico. Diagnosi giusta, perché se si osserva il comportamento delle amministrazioni, da quelle comunali alla Regione, il loro agire normale è spesso determinato dalla negazione e non riconoscimento di quello che è stato fatto precedentemente. Un continuo stato nascente, che deve essere segnato da nuovi protagonismi. Un non riconoscersi che agendo sui fatti, finisce per cancellare gli attori, quando non ingenera la damnatio memoriae. Il risultato è una continua tela di Penelope.
L’immaginare se stessi come gli unici portatori della visione salvifica, nel migliore dei casi; lo scambio e la restituzione per l’avvenuta elezione, nei peggiori. Non è solo il frutto della contaminazione italiana, dell’assenza di un progetto che vada oltre il mandato. E’ qualcosa di più profondo, che inerisce la nostra condizione.
L’essere isola comporta una visone del mondo che spesso si alimenta delle categorie dell’incompletezza. Il continente viene vissuto come grande, l’isola come il luogo del piccolo. Poi magari ci consoliamo dicendo di essere “Quasi un continente.” Il luogo del quasi. Abbiamo anche sviluppato un’urbanistica del “quasi.” Il non finito, ad esempio, ne è la testimonianza migliore, il vorrei ma non posso. Allo stesso tempo siamo cresciuti nella percezione del ritardo.
Negli ultimi trecento anni siamo stati segnati da questa categoria. Il Rifiorimento settecentesco, le Chiudende, la legge fascista del Miliardo, il Piano di Rinascita. Tutte attese salvifiche di superamento del “ritardo,” di qualcosa di esterno che ci svegliasse, che ci mettesse “dentro la storia.”
Come se noi non avessimo storia, non fossimo capaci di trovare dentro noi stessi, nella nostra ricchezza culturale e di risorse, la possibilità di uno sviluppo che non fosse segnato dall’unica modernizzazione concepibile. Dal modello occidentale vissuto come superiore. L’applicazione di paradigmi che hanno finito col negare noi stessi, con cesure antropologiche e culturali prima che economiche. Una operazione che continua. Ora le trivellazioni selvagge e la chimica verde, come ultimo assalto.
In un mondo diventato improvvisamente policentrico, occorre trovare altre risposte. Occorre una rivoluzione copernicana. La rivolta dell’oggetto, come l’ebbe a definire Mialinu Pira. Se l’espressione sembra dura, definiamola pure il salto laterale. Quello che spiazza gli interlocutori.
Cominciamo con il definirci minoranza nella Repubblica italiana. Nazione differente. Da ciò ne consegue quale è il nostro interesse nazionale. Gli esempi su cui applicare la categoria non mancano. La lingua, i beni culturali, le entrate, l’istruzione, le servitù militari, il sistema carcerario, l’energia, l’agricoltura, il welfare. Ogni aspetto delle nostre esistenze può essere analizzato e sottoposto a quella categoria.
Ciò che conviene agli italiani conviene ai sardi? Quali sono i prezzi e quanto riceviamo nella partita del dare-avere? Basta solo la panacea, sempre più utopica, dei posti di lavoro o dobbiamo pensare più in grande?
Ad esempio che una classe dirigente degna di questo nome dovrebbe viversi come il soggetto che indica una prospettiva che vada oltre il proprio destino politico personale o di mandato. In ogni caso non potrà esimersi dal pensare come vorrebbe la Sardegna tra dieci anni.
O è meglio continuare come oggi, in dd’una morte lena? Temi che dovrebbero essere affrontati già oggi e che nelle prossime elezioni regionali potrebbero essere l’argomento di quelle forze politiche che hanno interesse alla Sardegna e ai sardi. Sempre che si voglia.
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Il presente contributo viene pubblicato anche in altri siti/blog, nell’ambito di un accordo tra diverse persone (tutte impegnaei nel movimento culturale “In sardu”), le quali dispongono di detti spazi virtuali che mettono a disposizione per favorire la circolazione di idee (e l’organizzazione di iniziative di carattere politico-culturale) sulle problematiche della Sardegna, senza limiti di argomenti e nel pieno rispetto delle diverse opinioni e impostazioni politiche e culturali, ovviamente nella condivisione dello spirito e dei comportamenti democratici. I contributi saranno pubblicati in italiano e/o in sardo.
Ecco i siti/blog (a cui nel tempo se ne aggiungeranno altri, auspicabilmente) :
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Il primo intervento di Salvatore Cubeddu
Il secondo intervento di Fabrizio Palazzari
Nei riquadri creazioni artistiche Bomeluzo (la prima combinata con quadro di Filippo Figari) e foto di N.Migheli
La TAVOLOZZA di LICIA
E’ morto Duilio Casula, uno degli ultimi Re-Rettori
Era un vero barone e uomo di potere. Aveva un alto senso delle Istituzioni che ha dimostrato come Rettore, consigliere e assessore del comune di Cagliari (del quale fu anche vice sindaco). Esponente politico socialista. Illustre clinico e uomo di scienza. Condoglianze ai figli Giuseppe e Francesco e alle famiglie, nonchè ai suoi tanti collaboratori ed estimatori. Cagliari perde un suo prestigioso cittadino.
La notizia su L’Unjone Sarda on line
La TAVOLOZZA di LICIA: Elisabetta Sirani
I miei quadri preferiti
Elisabetta Sirani (Bologna 1638-1665): “La Maddalena penitente”
Educata a Bologna, alla scuola di Guido Reni, di cui suo padre era stato collaboratore, divenne ben presto, fin dall’ adolescenza, una pittrice celebre e richiesta da una committenza raffinata. Colta, letterata e musicista, morì improvvisamente, all’ età di 27 anni, nel pieno della sua attività artistica. E’ sepolta a Bologna, nella chiesa di S.Domenico, accanto a Guido Reni
La LAMPADA di ALADIN
Presentazione del libro “L’acustica perfetta” di Daria Bignardi. OGGI, lunedì 27 maggio a partire dalle 17 nei locali situati al primo piano della MEM – Mediateca del Mediterraneo in via Mameli 164 a Cagliari, si terrà la presentazione del libro “L’acustica perfetta” di Daria Bignardi. All’incontro, che sarà con ingresso libero, interverrà Francesco Abate. Locandina
- EUROPA: perchè cresce la sfiducia dei popoli (da Democraziaoggi)