Monthly Archives: maggio 2014

Europa: dalla sua crisi un nuovo europeismo. La Sardegna può esserne protagonista

Sardegna-Europa-iniz-RossomoriResoconto e alcune riflessioni a margine del Convegno promosso dai Rossomori
convegno rosso mori
di Franco Meloni
Si doveva fare un’analisi del voto delle elezioni europee, ma questo argomento, pur presente, ha avuto poco spazio, perchè l’interesse prevalente è stato su: “come sta l’Europa?”. E, soprattutto: “come vogliamo quest’Europa, diversamente da quella che è attualmente?”. E, ancora: “noi, Sardegna e sardi, come ci vogliamo stare?”. L’Europa non è in discussione. Si può essere indipendentisti e sovranisti, federalisti o semplicemente autonomisti, ma tutti vogliamo abitare la comune casa europea. Ma per costruirla nuova. Per questa finalità tornando all’antico, cioè riprendendo il disegno, tornato di grande attualità, dei padri costituenti, da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi in poi. Condizione imprescindibile per perseguire tale nuovo progetto europeo è la partecipazione popolare, avendo consapevolezza che oggi è proprio ciò che è più carente. C’è un “deficit di democrazia” – ha sostenuto Gesuino Muledda nella sua relazione introduttiva al convegno - che deve essere colmato ricorrendo ai valori fondanti, quelli appunto dei fondatori che proposero e perseguirono la costruzione europea come antidoto alla tragedia delle guerre, da cui l’Europa usciva martoriata. Non inganni – ha sostenuto Muledda – che il cammino dell’Europa cominciò con la CECA, che si occupava di sorvegliare e indirizzare la produzione di carbone e acciaio, proprio gli ingredienti allora principali per costruire gli armamenti. Si trattava di orientare invece le risorse per la pace e la solidarietà. Una finalità economica sì, ma sostenuta da ragioni morali e dai valori più grandi per l’umana convivenza. Che l’Europa nella sua concreta costruzione abbia imboccato la strada economicista non dipende da un vizio originario, ma dalla incapacità delle classi dirigenti, specie di quelle a noi temporalmente più vicine. Anche per le scelte di regolamentazione economica dei mercati c’è molto da criticare e quindi da cambiare: non è possibile – ha fatto un esempio Muledda – che l’Europa si occupi del calibro delle mele da commercializzare nel mercato e sia distratta sulla regolazione del mercato dei farmaci (cioè sugli interessi delle Multinazionali del farmaco), verificandosi oggi che farmaci salva-vita costino in Italia oltre 6.000 euro, in Vaticano 4.000 euro e in Gran Bretagna circa 3.000 euro. Occorre rimpostare un grande progetto di costruzione dell’Europa che necessita di uno straordinario impegno degli intellettuali. Trattando questioni di carattere elettorale, Muledda ha sostenuto che la “circostanza astrale” dell’elezioni di tre sardi al parlamento europeo non deve farci desistere dalla battaglia per ottenere la circoscrizione autonoma della Sardegna. Muledda ha trattato una serie di altri argomenti, ma ha voluto dare particolare enfasi alla proposta di creazione di un unico partito della sinistra sarda, per il quale le attuali condizioni politiche sono più favorevoli rispetto al passato. Renato Soru ha ripreso le argomentazioni di Muledda, concordando sulla visione europea e sulle prospettive di costruzione di una nuova Europa. Ha chiarito di essere rappresentante del collegio delle due isole Sicilia e Sardegna, rilanciando questa circostanza come una grande opportunità. Il grande consenso elettorale ricevuto, che per quanto riguarda la componente elettorale sarda lo ha riconciliato con i sardi, lo sprona a un inedito impegno, di cui non conosce ancora tutti gli aspetti. Durante il suo mandato di presidente della Regione non ricorda di aver avuto particolari relazioni con i parlamentari europei e ha rappresentato le questioni europee così come venivano trattate come “misteriose”, affidate sostanzialmente ai tecnici del centro di programmazione. Per l’importanza che ha l’Europa, non solo in relazione alle ingenti risorse a disposizione della Sardegna, occorre evidentemente cambiare registro. La situazione della Sardegna richiede un forte impegno soprattutto per invertire la rotta rispetto alla condizione giovanile: istruzione e lavoro sono le prime emergenze che vanno affrontate mobilitando tutte le risorse e pertanto quelle importanti di provenienza europea. Soru nel riconoscere il deficit di democrazia indicato da Muledda, segnalato anche dalla forte astensione elettorale, che in Sardegna riguarda quasi il 60% dell’elettorato (Soru ha comunque ricordato come la partecipazione è stata di alcuni punti superiore a quelle delle elezioni europee del 2009), ha sostenuto che occorre un forte impegno per una sovranità diffusa che si basa sullo sviluppo della società della conoscenza e pertanto delle intelligenze. Non possiamo allora rassegnarci al dato drammatico secondo cui il 30% dei sardi è oggi privo delle competenze che deve possedere il “cittadino europeo”. Luciano Uras, nel valorizzare il risultato elettorale non solo del Pd ma anche della Lista Tsipras che si fa portatrice in termini più radicali del cambiamento in Europa, ha indicato in Soru la persona giusta per marcare una presenza autorevole nelle Istituzioni europee, in rappresentanza non solo della Sardegna, ma, in generale, di quanti, cittadini e territori, abbiano oggi in Europa un peso inferiore alla loro importanza e di cui è allo stato disconosciuta la piena dignità. Con riferimento quindi ai paesi del Mediterraneo del Sud. Occorre ripensare il ruolo delle istituzioni e gli attuali strumenti di indirizzo e controllo delle politiche europee. Paolo Maninchedda ha ripreso questi concetti, enfatizzando il ruolo dell’Europa nel Mediterraneo, allo stato decisamente sottovalutato dalle politiche europee egemoni. Una parte rilevante del suo intervento Maninchedda l’ha riservata alla necessità di indirizzare politiche e investimenti a favore dell’istruzione e della formazione, considerando sia la problematica delle strutture, sia della dispersione scolastica, ma anche quella della qualità dell’insegnamento che passa in grande misura nella valorizzazione degli insegnanti, i “buoni maestri”, di cui abbiamo grande necessità. Nella costruzione della nuova Europa facciamo molto affidamento nei giovani europei, in particolare nei nostri giovani sardi che hanno molto frequentato i paesi europei, utilizzando per esempio le opportunità dei programmi Erasmus (“ha fatto più bene all’Europa e alla diffusione di un comune sentire europeo il programma Erasmus che tante politiche delle Cancellerie europee”).
Agli interventi programmati sono seguiti quelli dei partecipanti, in particolare di Alessio (non si è capito il cognome, che ha chiesto chiarimenti sul rischio della perdita di finanziamenti europei da parte della Regione Sarda), di Luigi Pintori (che ha richiamato i valori della cultura classica e del Rinascimento, pilastri fondamentali dell’Europa) di Efisio Pilleri (che ha rivendicato il valore dell’indipendentismo che può avere come concreto riferimento il quadro dell’Europa), di Andrea Montanari (che si è soffermato sull’analisi del voto europeo). Il tempo tiranno ha impedito l’ulteriore sviluppo del dibattito, l’ampliamento e l’approfondimento delle tematiche. Ci saranno altre occasioni. Grazie ai Rossomori per la tempestività dell’iniziativa, propria dell’impegno europeista che li caratterizza, che comunque ha messo in luce l’esigenza, da noi di Aladin spesso richiamata, che dell’Europa si parli in modo non riduttivo, come spesso accade quando si tratta l’Unione Europea come bancomat di risorse finaziarie legate ai fondi strutturali e agli altri programmi comunitari. Un’ultima notazione, che riprenderemo quanto prima: l’intervento di Renato Soru come rappresentante delle Isole, richiama la possibilità e l’opportunità della costruzione della macroregione delle Isole del Mediterraneo, recentemente trattata dalla nostra news.
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Rossomori2Le foto sono di Dietrich Steinmets, tratte dalla sua pagina fb

In giro con la lampaladin sul patto di stabilità…

aladin-lampada3-di-aladinews312- Patto di stabilità, fine dei vincoli di spesa? I comunicati [ di Presidenza del Consiglio dei Ministri - Regione Sardegna]. Su SardegnaSoprattutto del 31 maggio 2014
- Alessandro Spano Aladinews Il punto di vista di Alessandro Spano. Su L’Unione Sarda di oggi 31 maggio 2014. La riflessione a caldo di Giuseppe Melis Giordano, sulla sua pagina fb.
- Abolizione del patto di stabilità: è vera gloria? Una cosa sola è certa: ora la Sardegna deve riformare la sua sanità. Vito Biolchini su vitobiolchini.it.
- Le prime notizie su Aladinews (realtà e auspici). – Le “interpretazioni autentiche” di Francesco Pigliaru (sulla sua pagina fb) e di Raffaele Paci (alla presentazione del rapporto Crenos), sfreddano gli entusiasmi.
… e sul rapporto Crenos
crenos- Il rapporto Crenos nella rassegna stampa Unica di sabato 31 maggio 2014

Fabio Aru, sardo

fabio aru fbGIORNALISMO “NAZIONALE”
Una settimana fa Fabio Aru per i giornali era: il piccolo sardo.
Da qualche giorno è diventato: l’italiano che sta stupendo il giro.
Forse un mese fa lo credevano un kazako….

Snuplace: un servizio per far incontrare chi cerca un posto comodo dove lavorare e chi lo offre

ClabSnuplace: un servizio per far incontrare chi cerca un posto comodo dove lavorare e chi lo offre
di Alessandro Ligas, Tecnologico
Parti sempre da ciò che conosci meglio e risolvi un problema che senti in prima persona. Ma soprattutto fai ciò che ti piace e sii felice. (Mario Fanari)

Il Contamination Lab è un progetto, promosso dall’Università di Cagliari nell’ambito del progetto INNOVA.RE in collaborazione con InnovAction Lab e l’acceleratore di Mario Mariani The Net Value, con lo scopo di promuovere la cultura dell’imprenditorialità, dell’innovazione e del fare, l’interdisciplinarietà e nuovi modelli di apprendimento. E’ finalizzato a esporre gli studenti a un ambiente stimolante per lo sviluppo di progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale. Nella scorsa edizione ha dato l’opportunità a circa 80 ragazzi di “vivere” un’esperienza unica. Marta, co-founder di Snuplace, dice “è stata un’esperienza che mi ha aperto gli occhi, mi ha fatto capire che se hai un’idea e ci lavori tanto puoi creare qualcosa dal nulla… ora noi abbiamo creato qualcosa”.
Snuplace logoTra le idee finaliste abbiamo incontrato Snupalce una piattaforma online che collega chiunque desideri trovare un posto dove lavorare in team a strutture che offrono ospitalità per un periodo limitato di tempo.
Il progetto nasce da una tendenza in costante crescita. “Il lavoro diventerà sempre più mobile e partecipativo, avere un ufficio è importante per poter lavorare comodamente, ma quando non si può avere un ufficio ci si deve adattare a soluzioni alternative che non permettono di lavorare in serenità”.
SnuPlace fornisce spazi comodi, attrezzati per poter lavorare in tranquillità.
Abbiamo intervistato i founder Marta Cappai, Silvia Atzeni e Mario Fanari
- segue –

gli occhiali di Piero su…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131OMAR KHAYYAM
Oggi è anche da ricordare il poeta, matematico e astronomo Omar Khayyam, nato il 31 maggio 1048, 900 anni e 8 giorni prima di me… Ne ho parlato su Aladinpensiero il 4 dicembre, anniversario della morte, nel 1131 (mi resterebbero 17 anni…).

ANNIVERSARI. Un anno fa su Aladinpensiero ricordavo Walt Whitman e Rainer Fassbinder, due poeti. Uno ci ha lasciato film memorabilia, l’altro addirittura la parola d’ordine della democrazia.

JOSEPH FOUCHE’
Il fondatore della polizia politica, e anche dell’arte del tradimento politico.
Era nato a Nantes il 31 maggio 1759. Grande camaleonte, Simulava sentimenti religiosi, vestiva da prete quando insegnava matematica e latino nei collegi religiosi poi, deputato alla Costituente (1792), aderì alla Rivoluzione e divenne persecutore della religione. Amico di Robespierre, lo tradì collaborando alla sua caduta.
Amico di Napoleone, tradì per lui la repubblica, poi tradì Napoleone tramando con gli inglesi contro di lui. Durante i Cento giorni Napoleone lo perdona, ma lui tradisce di nuovo per ridare il trono a Luigi XVIII.
Nonostante le cariche, le onorificenze, i lauti compensi, morì solo e in miseria a Trieste il giorno dopo Natale del 1820.

Napoleone il corsoFALSE CITAZIONI
La Francia aveva bisogno di me e io son corso.
(Napoleone Bonaparte)

GIOVANI SCACCHISTI CRESCONO
DARIUSZ SWIERCZ. Compie oggi 20 anni. Polacco, Grande Maestro prima di compiere 15 anni, campione mondiale juniores nel 2011. Ha tutto il tempo per altri grandi risultati. Auguri.

Oggi sabato 31 maggio 2014

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gli occhiali di Piero su…

GIOVANNA D’ARCO
Giovanna d Arco2-Lisei Il 30 maggio 1431 muore a Rouen, 19 anni, arsa viva sul rogo, Giovanna d’Arco. Sottolineo “viva”, perchè si evitò al boia di farla morire per asfissia prima di darla alle fiamme. Il processo fu una porcata anglo-borgognona con la regia del vescovo Pierre Cauchon (pr. cochòn). Non era accusata di nulla, doveva essere incriminata dalle sue stesse parole nel corso degli interrogatori. Fu trovata, pensa un po’, eretica, ma il vescovo le concesse di ricevere la comunione (a un eretico!).
Così commenta Arnault, il cane di Giovanna, ne “La casa dello Strego”:
“Cauchon, Pierre Cauchon, ma foi, il a été un vrai cochon!”

sandro galloSANDRO GALLO
A lui è dedicata la strada principale del Lido di Venezia.
Nato a Venezia il 30 maggio 1914, laureatosi a Padova, fa l’insegnante.
La notte di capodanno del 1942 bisticcia con un fascista in piazza S.Marco: lui viene arrestato, il fascista no. Condannato al confino per un anno.
Dopo l’8 settembre ’43 organizza la lotta armata nel Cadore, nome di battaglia Garbin (Maestrale).
Realizza con successo diverse azioni contro i tedeschi: ne assalta un presidio a Cortina e li mette in fuga, fa saltare un ponte di collegamento per le loro truppe..
Il 20 settembre 1944, a Lozzo di Cadore, attacca con altri quattro una colonna motorizzata tedesca: lui e due dei suoi cadono in combattimento.

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413FALSE BIOGRAFIE
PABLO PICASSO
Pablo, figlio della genovese Maria Picasso, era sardo. Era nato (non si sa la data precisa) a Carloforte, isola di S.Pietro, dove la mamma, in vacanza presso suoi parenti originari di Pegli, ebbe una storia con un simpatico pescivendolo di Portoscuso, che chiamava tutti cugini e incantava le donne con occhiate di pesce fresco.
Maria, abbandonata con un figlio, senza marito, non ebbe il coraggio di tornare a Genova e, con un certo Jose’ Ruiz, pittore, uomo bizzarro ma di idee avanzate, andò a Malaga.
Ruiz sposa la donna e fa battezzare il bambino con nomi altisonanti: Pablo Diego Jose’ Francisco Juan Maria Cipriano, cognome Ruiz (ovvio) e Picasso. Dichiara che il bambino e’ nato a Malaga il 25 ottobre 1881, ma lo tiene nascosto perché ha già tre anni. Per evitare noie la famiglia si sposta a Barcellona. Pablo emerge come enfant prodige, facile! E’ più grande dell’età che dichiarano! Espone in Galizia a 14 anni! ( ma ne ha 17…). Ricordando qualcosa della prima infanzia ha un duro confronto con la madre che gli rivela le sue origini sarde. Fugge a Parigi.
Senza un soldo (e’ il periodo blu), ma dotato di simpatia e fascino, eredità del padre sardo, si fa mantenere dagli amici e seduce una donna dopo l’altra (il periodo rosa…).
Si sposa e si separa, non divorzia (il trauma infantile gli impedisce di lasciare del tutto una donna). Chiama il figlio non Pablo, ne’ Paul, ma Paulo e nell’intimità Pauleddu.
Picasso maschera1 Nel 1907 dice di recarsi in Africa, invece viene in Sardegna dove rimane incantato dalle maschere dei mamuthones che riprende nei quadri del periodo (detto africano, ma dovrebbe dirsi sardo): traccia evidente ne Le Demoiselles d’Avignon, dove le due figure di destra sono decisamente sarde.
Significative per la struggente nostalgia delle origini sono le opere in cui ritrae la danza sardesca, il gioioso ballo tondo: alta in alcune la colomba della pace, in altre a vivaci colori le figure stilizzate come nelle antiche ceramiche sarde, che certo studio’ nei suoi viaggi segreti in. Sardegna.
Non volle mai rivelare il suo segreto per non ferire la memoria della madre, ma tanti suoi comportamenti, specie con le donne, spiegati banalmente come malattia o come carattere chiuso d’artista, si spiegano solo conoscendo la verità del dramma della sua nascita.
Morì a Barumini scivolando nel nuraghe il 6 aprile 1973, un aereo da Elmas lo condusse in Francia, dove ne constatarono la morte due giorni dopo, età ufficiale 91 anni, ma in realtà erano quasi 95.

“Sardegna chi_ama”

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(dal sito web della RAS) Al via il progettp “Sardegna chi_ama”, iniziativa di cultura, musica e spettacolo che sabato 31 maggio porterà a Cagliari numerosi artisti sul palcoscenico dell’Arena Sant’Elia a partire dalle 19.30. L’obiettivo è raccogliere fondi da destinare agli interventi di edilizia scolastica nelle zone colpite dall’alluvione dello scorso novembre.
Il sito web dell’evento – segue –

Oggi venerdì 30 maggio 2014

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Programmazione. SardegnaEuropa: atto di indirizzo strategico per la programmazione unitaria 2014-2020. Bonas Noas: cancellato il patto di stabilità

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Ecco il documento della Giunta regionale: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_73_20140529175506.pdf
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Accordo storico della giunta Pigliaru, cancellato il patto di stabilità. Su SardegnaPost, 29 maggio 2014
BONAS NOAS PO SA SARDIGNA
ape-innovativaQuel che è giusto è giusto! Bravo Francesco Pigliaru e brava la sua Giunta!

Dal sito del Governo italiano
Regione Sardegna: incontro su patto di Stabilità
Testo completo, 29 Maggio 2014
Si è tenuto questa mattina a palazzo Chigi il primo incontro del tavolo politico sulle questioni relative alla situazione finanziaria della regione Sardegna, con particolare riferimento ai limiti imposti dal patto di Stabilità. Presenti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il ministro dell’Economia, Pietro Carlo Padoan, il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, e il presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru.
Il governo e la regione Sardegna hanno concordato di:
• avviare un percorso per superare l’attuale impianto di regole che consenta di giungere già nel 2015 al sistema di pareggio di bilancio, che rappresenta la soluzione strutturale al problema della regione Sardegna, all’interno di un progetto più ampio che riguardi tutte le regioni a statuto speciale;
• accordare in ragione della specificità della regione Sardegna, così come definito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 118 del 2012, e nelle more della transizione verso il nuovo regime di pareggio di bilancio un adeguato ampliamento dello spazio finanziario per il 2014 che verrà definito, in armonia con gli obiettivi di finanza pubblica, entro 10 giorni.

Segue l’interpretazione autentica dell’accordo scritta dallo stesso Francesco Pigliaru sulla sua pagina fb

SardegnaEuropa: atto di indirizzo strategico per la programmazione unitaria 2014-2020

bandiera-SardegnaEuropaSardegna-bomeluzo22Seduta della Giunta regionale del 27 maggio 2014
(dal sito web della RAS) CAGLIARI, 27 MAGGIO 2014 – Si è aperta con un atto di indirizzo strategico per la programmazione unitaria 2014-2020, questa mattina, la seduta della Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru. Si tratta della riorganizzazione degli interventi in base alle priorità del programma di governo: istruzione, creazione di opportunità di lavoro attraverso le imprese, società inclusiva, ambiente sostenibile, sviluppo urbano e delle aree interne, potenziamento delle infrastrutture e qualità istituzionale. Il percorso individua poi le modalità e i programmi operativi che permettono di realizzare gli obiettivi strategici in un percorso temporale definito.
ape-innovativaAlla data odierna La delibera non è ancora presente in versione integrale sul sito della Ras. Non appena lo sarà ne daremo pubblicità. Ovviamente potete controllare anche direttamente voi.
Delibera n. 19/9 del 2014
Atto di indirizzo strategico per la programmazione unitaria 2014-2020.

gli occhiali di Piero su…

Michele Schirru1MICHELE SCHIRRU
L’anarchico che pensò di uccidere Mussolini. Era nato a Padria il 19 ottobre 1899, cresciuto a Pozzomaggiore, emigrato giovanissimo negli Stati Uniti, era cittadino americano quando fu arrestato a Roma il 3 febbraio 1931.
Il reato di cui era accusato, aver “pensato” di uccidere Mussolini, legalmente non era punibile con la pena di morte: non era mai neppure riuscito a vedere Mussolini, mai ad averlo a distanza utile per un colpo di pistola, pur avendo studiato per giorni i percorsi abituali del Duce. Viene arrestato mentre all’albergo Colonna è in attesa di incontrarsi con una donna della quale si era innamorato. Al commissariato si spara alla testa, ma riesce solo a bucarsi le guance. Viene condannato a morte dal Tribunale Speciale, giudice il sardo Lussorio Cau, sardi i soldati del plotone di esecuzione che procede a fucilarlo il 29 maggio 1931.
Prima di venire a Roma dalla Francia aveva incontrato a Parigi Emilio Lussu che lo accompagnò alla stazione: “Lì alla Gare de Lyon, salutandolo dal marciapiede sotto la vettura, dissi arrivederci e gli sorridevo. Anche lui sorrideva, ma triste. Rispose: no, non arrivederci. Addio. Soltanto questo disse, e sollevò il vetro del finestrino”.
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Figari armatoriFINE DEL MEDIOEVO
29 maggio 1453. Cade Costantinopoli, presa dai turchi e finisce l’Impero Romano d’Oriente. Finisce anche la Guerra dei Cento Anni e con essa si chiude il Medioevo in Europa, tranne che in Sardegna dove è appena cominciato e durerà fino al 1839.
Il 29 maggio è data fatidica per molte cose: nel 1776 la Lega Lombarda (quella seria) batte a Legnano l’imperatore Federico Barbarossa; nel 1414 viene deposto un Papa; nel 1848 la battaglia di Curtatone e Montanara; nel 1967 la secessione del Biafra; e dove eravate il 29 maggio 1985 quando in uno stadio di Brussels morirono 32 italiani che erano lì per vedere una partita di calcio?
Chiedo: ma è finito davvero il Medioevo?

Riflessioni sul voto e dintorni: il dibattito è aperto, senza spingere…

Parlamento in duomo di Vanni Tola
sedia-van-gogh4Pensieri sciolti. Mi ha telefonato un amico dall’America. Voleva sapere come sono andate le elezioni europee, che accade in Italia e nella sua Sardegna. Voi che gli avreste risposto? Mai come in questa tornata elettorale si è registrata, perfino da parte degli analisti di professione, una difficoltà diffusa nell’esprimere delle valutazioni, nel formulare un minimo di analisi del voto, sondaggisti ballar0nella ricerca di capire che sta succedendo. L’impressione è che non ci si stia capendo più niente. Mancano o vengono meno quelle chiavi di lettura del voto e delle tendenze politiche che, fino a qualche anno fa, consentivano a opinionisti, osservatori e commentatori di analizzare l’evoluzione degli eventi e le trasformazioni politiche in atto, sulla base di parametri di riferimento certi e definiti. Al momento constatiamo che, a cominciare dai più noti sondaggisti, “non ci ha preso” nessuno. Tutti attendevamo un’impressionante avanzata di Grillo che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto conquistare una maggioranza bulgara. Gli opinionisti più accreditati erano concordi nell’immaginare un testa a testa col Pd o il sorpasso storico di Grillo su Renzi. Lo stesso Renzi, poche ore prima del voto, si era premurato di dichiarare che, anche in caso di pareggio con Grillo o di eventuale superamento del PD, lui non si sarebbe comunque dimesso da capo del Governo. “Cazzo…” direbbe Crozza, non si era neppure accorto che stava per superare Grillo di venti punti percentuali. L’altra anomalia è rappresentata dalla cosiddetta sconfitta di Grillo. Un partito nato e cresciuto in maniera “anomala”, fuori dagli schemi classici, con un programma non programma, con obiettivi politici e strategie poco definite, unite soltanto del “tutti a casa” o come direbbe il leader “tutti affanculo”, avrebbe perduto le elezioni. Perduto? Badate che ha più del venti per cento dei voti. E Berlusconi? Plurinquisito, condannato, privato del diritto di candidarsi e perfino di quello di votare, che va dicendo di non aver potuto fare una decente campagna elettorale. Era presente in radio, televisione e videoconferenza più di Pippo Baudo e della Carrà dei tempi d’oro della televisione. Mantiene un buon quindici per cento dei voti e un grande consenso tra la sua gente che difficilmente un cittadino europeo riesce a comprendere. Cosa altro dovrebbe combinare perché una parte degli italiani smetta di accordargli consenso e si orienti verso altri leader dell’area politica del centrodestra? La sinistra, pardon l’area di centrosinistra – è più garbato e meno ideologico definirla cosi – è divisa come non mai. Trova in Renzi un leader che riesce a tenerla unita su programmi, parole d’ordine e strategie che ai meno giovani ricordano tanto la vecchia Dc. Un leader che ha, quale principale alleato di governo per le riforme istituzionali, un tale che di cognome fa Berlusconi e con il quale lavora per definire la riforma dell’assetto costituzionale del paese. Vi domanderete se è lo stesso Berlusconi di cui si parlava prima, plurinquisito, condannato ecc., si è proprio lui ma essendo il leader riconosciuto di una parte dell’elettorato continua ad avere voce in capitolo. Un altro elemento incomprensibile per i cittadini di qualunque paese democratico al mondo. Si va bene, però c’è la speranza che si rafforzi una piccola area politica a sinistra, Tsipras ha superato la soglia del quattro per cento e porterà un punto di vista di sinistra nel parlamento europeo. Certo, una bella prospettiva, anche se osservando i voti riportati nelle precedenti elezioni dalle formazioni di sinistra che hanno appoggiato Tsipras, non si è andati molto oltre una sostanziale tenuta di quel poco che già c’era, in termini numerici intendo, parlo di voti. E già il giorno dopo le elezioni si discuteva nell’area politica di riferimento della lista Tsipras sul come andare avanti. Tradotto dal politichese, sulla possibilità di realizzare un’ennesima rifondazione del pensiero della sinistra italiana non ancora renzizzata o, più realisticamente, su come continuare a rimanere divisi e puri all’interno di piccoli partitini. Nello specifico della Sardegna poi c’è anche qualche altro conto che non torna. Si è registrata una giusta ondata di protesta e indignazione per i regolamenti elettorali europei che vedono l’isola fare parte di un collegio unico con la Sicilia. Il gonarioragionamento era questo: la Sicilia ha una popolazione tra volte maggiore della Sardegna quindi, anche questa volta, i Sardi non riusciranno ad avere alcun rappresentante nel parlamento europeo. L’indignazione era tale e tanta che ha indoto perfino una parte dell’elettorato sardo all’astensionismo come atto di protesta. “ No Sardegna, no voto”, mi pare fosse questo lo slogan. E’ andata a finire che abbiamo eletto tre sardi al parlamento europeo e tra questi un candidato di prestigio quale Renato Soru. Anche in questo caso “non ci aveva preso nessuno”. Insomma, chi se la sente di analizzare il voto, l’andamento dei flussi elettorali, l’orientamento degli elettori, le prospettive del paese, si faccia pure avanti e speriamo che “ci prenda”.
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Nel riquadro in alto e in quello immediatamente sopra: Filippo Figari, Parlamento in Duomo, aula riunioni Camera di Commercio di Cagliari.
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>[NdR] Daremo spazio sulla news a tutte le iniiative di dibattito sul voto europeo e oltre, cioè: sulle prospettive di costruzione di una nuova Europa, sulle polit238iche europee, sull’utilizzo dei fondi strutturali, sulle politiche internazionali ed europee (con particolare attenzione al Mediterraneo) della Sardegna, e così via.
Sardegna Europa iniz Rossomori
In questo contesto segnaliamo l’iniziativa dei Rossomori, di sabato 31 maggio, a Cagliari.
- La pagina fb dell’evento

Digital fabrication e internet of Everything

i'm sardegna Digital fabrication e internet of Everyting: un nuovo business model
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di Alessandro Ligas, trasferimentotecnologico

Venerdì 23 Maggio si è tenuto ad Olbia presso la sala convegni dell’Aeroporto Costa Smeralda il convegno “III rivoluzione digitale dalla digital fabrication ad internet of Everything” durante il quale si è riflettuto e si sono analizzati i cambiamenti introdotti dalle innovazioni tecnologiche e in particolare ci si è soffermati sulle trasformazioni innescate dall’uso diffuso di Internet.

I lavori sono stati aperti da Costanza Cuncu, coordinatrice delle attività del progetto I’M Sardegna, che ha sottolineato che quello di Olbia è il settimo di un ciclo di eventi organizzato dal Formez PA e rientra fra le attività del Progetto I’M Sardegna, realizzato su affidamento della Regione Autonoma della Sardegna-Centro Regionale di Programmazione. “Un ciclo di eventi” ha detto Costanza “che rappresenta una sfida: portare al centro della Sardegna un dibattito sull’innovazione. Un tema affascinante che mette insieme la più alta tecnologia e la normalità, intraprendendo sempre di più il cammino dell’innovazione”.

“Gli incontri territoriali” ha aggiunto Nicola Pirina, consulente scientifico del progetto I’M Sardegna, “hanno il compito di intercettare i canali futuri dei processi dell’innovazione. Oggi abbiamo il piacere di discutere con persone che non soltanto predicono il futuro ma che lo influenzano, e questo è il giusto mix nei processi di innovazione.” – segue –

Rapporto Crenos sull’economia della Sardegna

Venerdì 30 maggio la presentazione del 21mo Rapporto Crenos sull’economia della Sardegna. Quest’anno il lavoro dei ricercatori del Centro guidato da Stefano Usai sarà commentato da Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli e da due imprenditori di successo, Vito Gulli e Usvaldo Paris. Chiusura della mattinata affidata al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru.
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L’appuntamento è per venerdì 30 maggio alle 10 nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria (via Marengo, Piazza d’Armi) a Cagliari
- Approfondimenti