Documentazione sulla vicenda Todde

img_4264La sentenza del Tribunale
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Il parere di Tonino Dessì (su fb)
Infine, almeno nelle intenzioni e comunque per oggi.
Mi è stato chiesto se il Consiglio regionale possa ignorare questa sentenza, o una successiva che la confermasse.
Facciamo chiarezza.
In teoria il Consiglio regionale potrebbe non condividere il pronunciamento della magistratura, con deliberazione adeguatamente motivata.
È la tesi di qualche oltranzista, già criticissima sulla strategia adottata dagli avvocati difensori della Presidente, che avrebbero fatto meglio ad attendere il pronunciamento del Consiglio regionale (vedi “a caldo” Andrea Pubusa su Democrazia Oggi: https://www.democraziaoggi.it/?p=9102).
Ma dopo una sentenza confermativa passata in giudicato si configurerebbe davvero un conflitto piuttosto pesante.
In linea di principio, infatti, il Consiglio regionale non può ergersi a giudice di un nuovo e improponibile appello di fronte a una sentenza giudiziaria definitiva.
Vero è (sarà probabilmente la tesi processualmente cinica sostenuta dai medesimi oltranzisti) che non si vede chi potrebbe nuovamente impugnare la decisione consigliare davanti a un giudice.
Come abbiamo visto, infatti, la sentenza del Tribunale di Cagliari limita in modo radicale la platea dei possibili litisconsorti e dei controinteressati, riducendola in pratica al solo ufficio del Pubblico Ministero, il quale tuttavia possiamo immaginare che non ricorrerebbe, stante la comparsa favorevole alla ricorrente prodotta (abbastanza incautamente) in questo giudizio.
Anche il Governo potrebbe trovarsi di fronte a un ostacolo giurisprudenziale, perché la norma statutaria (art. 50 Stat.) che lo autorizza ad attivare la procedura di scioglimento del Consiglio regionale mediante decreto del Presidente della Repubblica parla di “grave violazione di legge”, ma l’interpretazione consolidata è che per “grave” debba intendersi anche “reiterata”.
Però, insomma, c’è (ci dovrebbe essere) un limite a tutto.
L’anatra, più che zoppa, sembra malamente azzoppata, facciamocene una ragione.
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Commento sulla vicenda Todde.
Il Tribunale dà torto ad Alessandra Todde, ma riconosce che la decadenza o la non decadenza è competenza esclusiva del Consiglio regionale, che farebbe bene ad assumere una decisione al riguardo. La maggioranza attendibilmente respingerebbe la decadenza proposta dal Collegio regionale di garanzia. Dunque che il Consiglio si assuma la responsabilità di decidere. A mio avviso, da cittadino elettore, sostengo che la Presidente, legittimata da un pronunciamento del Consiglio regionale, possa/debba andare avanti tranquillamente nell’espletamento del suo mandato. Solo un pronunciamento della Corte costituzionale che riconoscesse la perfetta legittimità delle norme elettorali per quanto riguarda il caso specifico, dovrebbe comportare le dimissioni (o la decadenza) della Presidente con il conseguente scioglimento del Consiglio regionale. Così penso e sostengo.

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