Lettera n.15
LETTERE DALL’AUSTRALIA – N. 16 bis TRE COSE VOGLIO DIRE.
2. LE STRADE IN AUSTRALIA. Nelle strade australiane, nelle città e fuori di esse, non c’è pubblicità, tutti i cartelli sono essenzialmente destinati a indicazioni di marcia. La rara pubblcita’ la vedi appesa ai ponti, quando non sono anche quegli spazi destinati a indicazioni di buona condotta automobilistica o simili. Cartelli ti dicono: sei stanco? fermati a riposare; e cose del genere. Le strade extraurbane si dividono in highway (le nostre superstrade) e in freeway, strade senza incroci, diverse dalle autostrade nostre perchè non ci sono caselli ma si paga con un sistema elettronico.
Nessuna strada è divisa da quelle orribili paratie metalliche che ci sono da noi, oltraggio al panorama, appalti che servirono forse a qualche ministro più che alla sicurezza degli autisti, anche se in qualche punto è un muro di cemento a dividere i sensi di marcia, che contano comunque più corsie che da noi.
Ho trovato nuove strade, lunghe decine di chilometri, a sei/otto corsie, realizzate nei due anni dall’ultima volta che sono stato qui; ho pensato alla nostra 131, progettata male e realizzata peggio, cinquant’anni e non è mai finita, tratti di strada (vedi da Serrenti a Sanluri, e non solo) con eterni lavori in corso, pericolosi di giorno e pericolosissimi di notte.
In Australia si tiene la sinistra, retaggio inglese, vecchia storia di dispetto a Napoleone che decise che nelle strade i veicoli tenessero la destra.
Se provi a guidare qui, col volante e i pedali a destra della vettura, ti accorgi subito quanto sei schiavo dell’abitudine e quanta fatica ti costa, soprattutto se devi andare in retromarcia. Pensateci un po’.
Io non ci penso neppure, guidano i miei nipoti. Of course.
3. IL CIELO IN AUSTRALIA. Il cielo in Australia è più grande, immenso, una cupola infinita che ti da’ il senso della rotondità della terra.
Sarà effetto di queste pianure sconfinate, senza rilievi in tutte le direzioni, o con rilievi lontani che graffiano appena il libero orizzonte.
Viaggiando più di due terzi del tuo sguardo sono occupati dal cielo.
La vastità dell’orizzonte in ogni direzione da’ un senso di libertà, come se qualsiasi cosa potrà essere possibile. E’ bello.
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