Il conflitto dei valori. La bellezza creata e la bellezza dissipata. Terza edizione del Festival di filosofia, Cagliari 2-4 maggio 2014

logo festival filosofia2014
Teatro Massimo 2-4 maggio 2014
Festival di filosofia 2014
Il programma
Dal sito web di presentazione. Il Festival di filosofia è ormai un appuntamento consolidato, a Cagliari.
Giunto quest’anno alla sua terza edizione, si inquadra nel preciso intento di creare un ponte tra espressione artistica e pensiero. A ogni edizione, infatti, il Festival si collega strettamente a uno spettacolo (nel 2012 fu I fratelli Karamazov dal romanzo di Dostoevskij, nel 2013 Peer Gynt di Ibsen,) capace di suscitare forti e coinvolgenti problematiche. E così, in quei giorni il Teatro Massimo si riempie, in ogni suo grado di posti, di un pubblico intento a seguire i dialoghi filosofici di mattino e pomeriggio e lo spettacolo di sera.
Quest’anno sarà la bellezza a tener campo e il concetto di valore, tante volte ferito ed esiliato dal nostro mondo. Stefano Rodotà, Gherardo Colombo, Remo Bodei, Vito Mancuso, Salvatore Settis e altri dialogheranno, come di consueto con i docenti dell’Università di Cagliari, e parleranno di giustizia e potere, dell’idea di Europa, della bellezza dissipata del territorio.
E a fare da specchio teatrale a questi incontri sarà l’Elena di Euripide nell’allestimento del Teatro Stabile della Sardegna.

Teatro Massimo 2-4 maggio 2014
Festival di filosofia 2014
intervengono al festival
GHERARDO COLOMBO, ROBERTA DE MONTICELLI, STEFANO RODOTA’, GIUSEPPE LORINI, REMO BODEI, PIERLUIGI LECIS, MARIA MICHELA SASSI, ELISABETTA CATTANEI, SALVATORE SETTIS, ANTONELLO SANNA, VITO MANCUSO, PIERPAOLO CICCARELLI
Programma
ELENA
di Euripide
Regia Guido DE MONTICELLI
Con Lia Careddu, Eleonora Giua, Paolo Meloni, Giorgia Senesi, Marco Spiga, Luigi Tontoranelli
Il Festival di filosofia è ormai un appuntamento consolidato, a Cagliari.
Giunto quest’anno alla sua terza edizione, si inquadra nel preciso intento di creare un ponte tra espressione artistica e pensiero. A ogni edizione, infatti, il Festival si collega strettamente a uno spettacolo (nel 2012 fu I fratelli Karamazov dal romanzo di Dostoevskij, nel 2013 Peer Gynt di Ibsen,) capace di suscitare forti e coinvolgenti problematiche. E così, in quei giorni il Teatro Massimo si riempie, in ogni suo grado di posti, di un pubblico intento a seguire i dialoghi filosofici di mattino e pomeriggio e lo spettacolo di sera.
Personaggi come Remo Bodei, Gustavo Zagrebelsky, Vito Mancuso, Maurizio Ferraris, Vittorio Gallese e molti altri hanno dialogato con i docenti dell’Università di Cagliari – che organizza insieme al TSdS l’evento – e col pubblico, su diversi argomenti, dai grandi interrogativi sulla legge e la libertà, ai temi dell’identità e della crescita.
Quest’anno sarà la bellezza a tener campo e il concetto di valore, tante volte ferito ed esiliato dal nostro mondo. Stefano Rodotà, Gherardo Colombo Remo Bodei, Vito Mancuso, Salvatore Settis e altri parleranno di giustizia e potere, dell’idea di Europa, della bellezza dissipata del territorio.
E a fare da specchio teatrale a questi incontri sarà l’Elena di Euripide nell’allestimento del Teatro Stabile della Sardegna.
Festival e spettacolo sono stati preceduti da un laboratorio rivolto agli studenti universitari, che ha ispirato cinque serate di lettura sugli stessi temi che saranno poi sviluppati dal Festival e dallo spettacolo. È attraverso questa e altre iniziative che abbiamo coinvolto in questi anni gli studenti della Facoltà di Filosofia, e poi quelli di Architettura, che hanno lavorato sui progetti scenografici degli spettacoli, e quelli del Conservatorio di Cagliari, che si sono messi all’opera per idearne e realizzarne la parte musicale.
Fare del Teatro Massimo di Cagliari una “bottega delle arti e del pensiero” significa radicarlo nel tessuto culturale e sociale della città, renderlo penetrabile, e nello stesso tempo proiettarlo fuori dalle sue sale e dal chiuso delle sue prove; dar linfa e trarla dai luoghi di formazione e di cultura, sollecitando i giovani e mettendo in contatto i vari mondi espressivi e le varie discipline in cui essi sono impegnati.
Il frutto di tutto questo lavoro fiorisce nei giorni di maggio, col Festival della filosofia e lo spettacolo teatrale, giorni di emozioni e riflessioni che attraggono al teatro Massimo una gran massa di pubblico e di giovani, in un felice clima di partecipazione, di scambio, di incontro.
Guido De Monticelli
Scheda spettacolo Elena
Ho eretto in cuore un tempio alla giustizia
(Teonoe in Elena di Euripide)

Atena, Afrodite, Era. Sapienza, Bellezza e Potenza. All’origine dell’avventura della Elena euripidea c’è – dice il mito – il conflitto giocoso degli dei, che è per gli uomini tragico conflitto di valori – guerra. Grandiosa sintesi, quella euripidea, delle questioni che ancora ci agitano. Dobbiamo credere alle parole che dicono i valori per i quali gli uomini sono disposti a dare la vita? La bellezza in fondo li riassume tutti, i valori che possono essere fini in se stessi e non mezzi per altro: sono ciò che dà senso alla vita, che la rendono degna di essere vissuta, o “felice”. Perché la bellezza è pura gratuità, pura grazia. E un’aura di gratuità o di grazia fa splendere tutti gli aspetti di quell’Idea del Bene che Platone rappresentava coll’accecante splendore del sole: anche la conoscenza si cerca per se stessa e non per il dominio, anche la giustizia deve essere servita dal potere e non viceversa.
Elena, dunque, icona della bellezza: come quintessenza del valore – di ciò che dà senso e splendore alla vita. Ma lo sguardo lucido e pietoso di Euripide ci coglie tutti nel momento del disincanto: “noi credevamo…”Già: che cos’è quel pezzo di cielo per il quale ci troviamo ad aver combattuto? Illusione, nome e fumo, come già predicavano i sofisti, e il Gorgia dell’Elogio di Elena? O al contrario, proprio quell’inafferrabilità, quello sfuggire alle mani umane è il segno del valore che nessuna umana strumentalizzazione può sporcare, come postulava Platone tracciando l’infinita distanza fra il Bene – l’assoluto – e la Necessità – le dure leggi della gravità, della forza, del bisogno, che legano la breve vita degli umani? La domanda conserva il suo senso fino ai nostri giorni. Lo sappiamo: nelle mani dei signori della guerra le parole dei valori diventano “parole assassine”. “Il diritto può nobilitare il rovescio: la pace, la guerra (la guerra preventiva); la libertà, gli stermini di massa; i diritti umani, l’uso della forza contro gli innocenti (le guerre umanitarie); la difesa della vita, la pena di morte per gli assassini; la democrazia, la dittatura” (Gustavo Zagrebelsky). Eppure lo scetticismo sulla serietà della nostra esperienza dei beni e dei mali, l’idea tanto diffusa che in materia di valori non ci siano che opinioni soggettive, da noi vira tanto rapidamente al cinismo, che troppi di noi hanno spento in sé ogni residuo rispetto per i beni comuni fondamentali: le regole che ci siamo dati per vivere con libertà nella giustizia, il patrimonio di bellezza e di storia che ha reso famoso questo Paese.
Dunque Elena è anche, fin dall’inizio, icona del dubbio che attraversa lo splendore: dubbio morale o sconcerto, nel vedere come “in nome dei valori” l’uomo uccida. “Non ricominciamo la guerra di Troia” è uno degli scritti più accorati di Simone Weil, una meditazione nata sulla soglia della catastrofe mondiale: ella vi parla delle “parole assassine”, e sono bellezza, verità, giustizia – ciò cui ha dedicato l’anima e il corpo fino a farsene lei stessa divorare.
Le tre dee dal cui giocoso conflitto nasce secondo il mito la tragica guerra umana ci faranno da guida a una riflessione a tutto tondo sugli universi che rappresentano. Con l’aiuto dello sguardo, così spesso femminile, dell’attenzione pura – del pensiero che sente, che è cognizione del dolore e soffio che ravviva lo splendore.
Roberta De Monticelli

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>