Per chi voti?
di Vanni Tola
Dichiarazione di voto, quando e perché. Penso sia importante riflettere prima di cadere nella trappola di chi ti chiede una pubblica dichiarazione di voto, per diversi motivi. Parliamone un attimo. Se sei un militante o convinto sostenitore di una forza politica e decidi di esprimere il tuo orientamento per convincere altri a votare come voti tu, la dichiarazione di voto ha un senso e forse anche una utilità per la parte che rappresenti. Naturalmente stai dando per scontato di essere un riferimento mediatico per qualcuno, per lo meno prima di rispondere dovresti domandarti se lo sei davvero. Tutti gli altri che non rientrano in questa condizione vengono invece sollecitati da amici e conoscenti per esprimere l’orientamento di voto facendo leva su sentimenti quali coraggio e codardia. Se ti esprimi sei coraggioso altrimenti sei codardo. Ci si casca subito, nessuno è codardo né vuole apparire tale quindi tende a dichiarare il proprio voto. Ma a che serve? Che uso fanno di tale dichiarazione coloro che quasi la pretendono?
(Segue) Sembra banale ma serve soltanto per catalogarti. Se voti come me e la pensiamo allo stesso modo ti classifico tra i buoni, altrimenti tra i cattivi che non capiscono niente. Generalmente, infatti, dopo la dichiarazione di voto quasi mai quelli che fanno scelte di voto differenti ti chiedono il perché delle tue decisioni. Non hanno né voglia né interesse di capire le tue ragioni, di confrontarsi con te e, qualora riuscissi a convincerli, di cambiare idea. Alla maggioranza di amici e corrispondenti interessa soltanto sapere per quale squadra tifi e basta. Per questo motivo sto pensando molto seriamente di dichiarare il mio orientamento di voto soltanto in forma privata agli amici e conoscenti che me lo dovessero domandare. Lo so, darò l’impressione di non essere abbastanza coraggioso ma non me ne importa niente. Agli altri dirò che sono convintamente antifascista e antirazzista, che chiedo l’immediata approvazione dello Jus Soli, che credo nella libera circolazione delle persone in Europa e nel Mondo per diritto naturale di andare a vivere dove si sta meglio. Non credo che sia in atto una invasione di stranieri in Italia e in Sardegna ma semplicemente un grande e epocale fenomeno migratorio mondiale come tanti altri ce ne sono stati in passato e che non lo si fermerà con muri, recinti e aizzando contro i migranti la parte peggiore e più infame della nostra società. L’integrazione è possibile se ben gestita e non minaccia in alcun modo le popolazioni e le etnie che la praticano, in taluni casi anzi concorre a risolverne i problemi, leggi calo nascite e spopolamento diffuso in Italia e pure in Sardegna. Credo nella necessità di realizzare gli Stati Uniti d’Europa con la generalizzazione dei diritti e dei doveri comuni a tutti i cittadini Europei. Non credo nella possibilità di realizzare la nazione sarda preferisco una sempre maggiore autonomia dell’isola e una sempre maggiore integrazione nel contesto internazionale della nostra regione senza naturalmente rinunciare alla nostra storia, alla nostra cultura e specificità. A questo punto penso che chiedermi per chi voto o perfino se voto, sia del tutto superfluo e ininfluente.
Lascia un Commento