Sabato 27 aprile 2024

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Ite remiras o partigianu

img_692724658f36-b235-4846-bc58-6d014576037eSuccesso di pubblico e di critica della manifestazione teatrale e musicale “Ite remiras o partigianu”, promossa dall’ANPI e dalla CGIL in occasione della Festa di Liberazione del 25 aprile. Testi di Gianni Loy, regia di Cristina Maccioni, con le letture di Lia Careddu, Stefano Ledda, Gisella Vacca, con la partecipazione del Coro Città di Cagliari, diretto dal maestro Fabrizio Cungui. Per gentile concessione dell’Autore Gianni Loy di seguito pubblichiamo il secondo capitolo del testo della piece. A corredo alcune foto tratte dal servizio fotografico di Dietrich Steinmetz, che ringraziamo, pubblicato sulla sua pagina fb. Al termine dell’evento sono intervenute Simona Fanzecco, segretaria provinciale della CGIL e Lidia Roversi, ANPI Cagliari.
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2.​ Giaime era sardo.
Giaime era sardo. Aveva trascorso l’adolescenza nelle pendici di Cagliari, giocando con le cerbottane con Luigi, suo fratello maggiore, prima di volare nel continente per dare sfogo alla sua vocazione letteraria.
Mi sono chiesto cosa avrebbe potuto fare Giaime, se il 1° dicembre del 1943 non fosse stato dilaniato da una mina, a Castelnuovo al Volturno. Quel giorno, Giaime cercava di attraversare le linee tedesche per raggiungere le organizzazioni partigiane che operavano nel Lazio. Ma i tedeschi, proprio il giorno prima, avevano minato l’area lungo il Garigliano. Solo che Giaime non poteva saperlo. E così è morto, a 24 anni.
Ma perché Giaime – Giaime Pintor – si trovava lì, quella notte, in compagnia di un gruppo di giovani, con la missione di portare ai rifugiati laziali armi e istruzioni?

Sa Die de Sa Sardinia

img_6916 Dal sito web del Consiglio Regionale della Sardegna.

Oggi venerdì 26 aprile 2024

img_3099 La Liberazione è un bene per tutti
26 Aprile 2024
A.P. Su Democraziaoggi.
In questi giorni si vede e si legge molto sul fascismo e sul nazismo. Ho finito di leggere “marcia su Roma e dintorni” e ho cosi rinfrescato la memoria sul triste ventennio con l’affilata scrittura di Lussu. Quanto è stato criminale il fascismo e Mussolini e quanto è stato traditore il re e i gruppi […]
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La grandiosa manifestazione del 25 aprile a Cagliari

img_6909Di seguito solo alcuni scatti dei 135 pubblicati oggi nella pagina fb di Dietrich Steinmetz.
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In occasione del 25 aprile ricordiamo Franco Boi

img_6897Nella manifestazione del 25 aprile abbiamo sentito tutti l’assenza del compagno e amico Franco Boi, morto di recente. E’ stato ricordato dal palco e la piazza ha risposto con un caloroso e prolungato applauso. Lo ricordiamo con commozione e affetto.

Oggi manifestiamo per la Festa della Liberazione

25 aprile in difesa della Costituzione
25 Aprile 2024 su Democraziaoggi
Il 23/4/24 nella sala Capitolare del Senato – Roma si è tenuto un Convegno indetto dal Coordinamento per la democrazia costituzionale. Ci sembra opportuno pubblicare la sintesi delle conclusioni oggi 25 aprile, festa della liberazione, in cui rinnoviamo il patto costituzionale.
8 anni fa da un’assemblea come questa partì la costituzione dei Comitati per il […]
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Oggi 25 aprile di Liberazione

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25 aprile

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Appuntamenti del 25 aprile Festa di Liberazione

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Castello sorcesco: una storia infinita…

img_6886Su L’Unione Sarda di oggi Andrea Artizzu riprende la questione del cd “castello sorcesco”, ricuperato dopo una annosa e costosa ristrutturazione, ma rimasto inutilizzato ormai da molti anni. Su questa incredibile vicenda siamo intervenuti più volte su Aladinpensiero, come testimoniano gli articoli sotto linkati. Il problema vero è che Cagliari non dispone di un regolamento sulla cogestione dei beni comuni urbani da parte dei cittadini organizzati nelle associazioni di partecipazione civica. Risolverà la questione la prossima amministrazione? Ce lo auguriamo, intanto lo poniamo come argomento della campagna elettorale per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale di Cagliari. Come ripete senza stancarsi il prof. Ivan Blečić dell’Università di Cagliari: nella nostra città ci sono tanti spazi in cerca di utilizzazione e tante associazioni in cerca di spazi da utilizzare. Si tratta di adottare gli strumenti regolamentari per fare incontrare queste esigenze. Al riguardo sarebbe utile e opportuna una legge regionale per la promozione dell’amministrazione condivisa dei beni comuni (vedasi la legge del Lazio). Ci vuole soprattutto una coerente volontà politica risolutiva della questione.
- Una storia infinita 27/11/2019: https://www.aladinpensiero.it/?p=102385;
- Università e beni comuni: http://www.aladinpensiero.it/?p=102369.
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Pace in Palestina e nel Mondo

img_6881 Nello Schiavo intervista il card. Pizzaballa, su Avvenire.

Oggi mercoledì 24 aprile 2024

img_3099 Il 25 aprile festa della Liberazione e della Costituzione
24 Aprile 2024
A.P. Su Democraziaoggi
Si avvicina il 25 aprile, festa della Liberazione. Su molti giornali, sulla tv vengono ricordati tanti episodi di lotta antifascista ed antinazista. Tornano alla luce tante figure, sopratutto di giovani donne e uomini, che hanno messo a repentaglio la propria esistenza per un futuro di pace, senza guerre, e molti per questo obiettivo hanno dato […]
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Povera Scuola!

img_6879UNA SCUOLA PER SUDDITI
di Lucio Caracciolo
È tempo di bilanci, di giudizi e di riflessioni. Anche sui sistemi di valutazione adottati (più o meno consciamente) nelle scuole italiane. La docimologia è quella branca della pedagogia che pretende di essere una disciplina scientifica che si occupa dei criteri e dei parametri applicati nella valutazione scolastica. Malgrado la presunta obiettività scientifica delle tecniche di verifica all’insegna dei criteri docimologici in voga, la valutazione è un’operazione globale, costante e formativa, nella misura in cui esige l’analisi di un ventaglio di fattori dinamici e motivi di ordine soggettivo ed interiore e socio-affettivo, da cui non si può astrarre e che non sono misurabili in termini matematici. In sostanza, nel processo di verifica e di valutazione dei discenti occorre tener conto di una molteplicità di fattori di origine psico-emotiva, morale e caratteriale, che interferiscono inevitabilmente nel rapporto dialettico tra docenti e discenti e nella prassi didattica quotidiana. Per cui l’adempimento della valutazione costituisce l’aspetto più arduo e complesso, ingrato e spiacevole della professione docente. Ciò non può ridursi ad un mero esercizio di calcolo incentrato sui famigerati quiz con le crocette. Ormai, quando mi chiedono: “che lavoro fai?”, rispondo con amara ironia: “addestro piccoli concorrenti per i quiz INVALSI”. Benché sia sarcastica, la risposta non è affatto distante dalla realtà. Il guaio è che, in qualunque scuola insegni, si incontrano colleghe a cui una simile “mansione” aggrada. O, perlomeno, è accettata supinamente. Mi riferisco all’obbligo di somministrare i quiz calati dall’INVALSI. L’ideologia più fanatica ed ottusa che mai si sia vista nel mondo della scuola è l’ideologia assolutistica ispirata alla docimologia ed alla sua pretesa di oggettività scientifica, ma in realtà pseudo-scientifica.

Cagliari amore mio. Una storia illustre (III)

img_6873L’Istituto Martini,
un pezzo di storia di Cagliari

di Carla Deplano

Dieci anni prima della Breccia di Porta Pia, un anno prima della proclamazione dell’Unità d’Italia. Cronistoria dell’Istituto Tecnico Economico Martini

In ottemperanza alla Legge Casati, nel 1860 il Consiglio provinciale di Cagliari fonda l’Istituto Tecnico Commerciale. Negli anni successivi il Comune sistema gli alunni nell’ex convento di Santa Teresa e poi in quello di Sant’Antonio, nel quartiere di Marina. Entrambe le strutture, tuttavia, si rivelano ben presto inadeguate e sottostimate per il crescente numero di iscritti.
Nel 1916 la scuola nel frattempo intitolata a Pietro Martini viene ospitata all’interno dei locali della Caserma degli allievi dei Carabinieri, di inizio Novecento. Negli anni ’30, con la realizzazione del nuovo Comando Generale progettato da Angelo Binaghi e Flavio Scano (l’attuale Legione dei Carabinieri compresa tra via Grazia Deledda e via Sonnino) si realizza il definitivo insediamento della nostra scuola nel casamento di via Sant’Eusebio.
Dopo l’apertura delle sedi staccate di Carbonia, Oristano, Senorbì, Decimomannu e Monserrato tra gli anni ’50 e ’70, a seguito del successivo dimensionamento il Martini integra l’ITC Da Vinci-Besta e nel 2016 viene trasferito dalla sua sede storica ubicata nelle propaggini di Villanova e diviso tra i due plessi di Via Ciusa e Via Cabras.

Pietro Martini, classe 1800
455e2cd8-ba90-4ce1-8b8a-ced9529ddb1fCon la dismissione delle fortificazioni murarie Cagliari si trasforma da piazzaforte militare in città borghese e si apre al territorio comunale assecondando quel respiro europeo che, pur su scala ridotta, bene esprime le nuove esigenze di una comunità che si rinnova attraverso un sensibile sviluppo economico e un proporzionale risveglio culturale.
Nella illuminata temperie culturale ottocentesca, intellettuali come Alberto Azuni, Ludovico Baylle, Giuseppe Manno, Pietro Martini, Vittorio Angius, Giovanni Siotto Pintor, Vincenzo Sulis, Giovanni Spano – cui vengono intitolate strade e scuole – alimentano una stagione prevalentemente cagliaritana della cultura sarda, in uno straordinario fermento di studi storiografici che avranno grande influenza sul pensiero autonomistico e nella “questione sarda”.
La nostra scuola è intitolata a Pietro Martini, cagliaritano classe 1800. Dopo le Scuole Pie e la Laurea in Legge, questi presta servizio presso la Segreteria di Stato, viene nominato bibliotecario, quindi Presidente della Biblioteca della Reale Università di Cagliari, membro della Reale Deputazione di Storia Patria e Cavaliere mauriziano.
Una carriera esemplare, macchiata nondimeno dall’abbaglio delle false Carte d’Arborea, che traggono in inganno molti suoi illustri contemporanei.
Le trasformazioni urbanistiche di Cagliari in atto alla nascita dell’Istituto Martini