Monthly Archives: luglio 2013

Gli OCCHIALI di PIERO

SKY iTALIA (con aneddoto) Il 31 luglio 2003 nasce Sky Italia. Appartiene alla News Corporation del signor Rupert Murdoch, famoso per la bufala dei falsi diari di Hitler, e ancor più famoso per lo scandalo delle intercettazioni del luglio 2011:  i giornalisti alle sue dipendenze intercettavano le telefonate di gente famosa per offrire notizie fresche ai lettori.

Sky si distingue per approccio aggressivo e ossessivo nella caccia ai clienti.
Nel mio caso (ridicolo caso) squilla il telefono all’ora di pranzo di sabato:
- Conosce Sky?

La TAVOLOZZA di LICIA

Johann Friedrich Overbeck (Lubecca 1789 – Roma 1869)
“Italia e Germania” -
J.F.Overbeck appartiene al movimento dei Nazareni, un gruppo di pittori germanici che vivevano in comunità sul Pincio, a Roma, nell’ antico convento di S.Isidoro, protetti dal re Ludwig di Baviera. Si proponevano di riportare l’arte all’ antica purezza e alla visione cristiana del medioevo. Sono collocabili, per le loro idee e per i temi trattati, all’ interno del movimento romantico anche se stilisticamente sono più vicini al movimento Purista/neoclassico.

La leggina regionale che costituisce Sardegna Free Zone rischia di fermare il faticoso cammino del punto franco di Cagliari

“Sardegna Free Zone”: un’operazione di benaltrismo?

Mi sbaglierò, ma la legge regionale approvata oggi, al di là delle intenzioni dei consiglieri regionali che l’hanno approvata con voto unanime, rischia di rallentare le poche iniziative positive in atto in materia di “zona franca”, come l’avvio del “punto franco” doganale nel porto di Cagliari. Sapete cosa significa creare una nuova entità, formata dai sindaci (quali?) dalle autorità portuali, dalla Regione? E perchè sono state ignorate le Camere di Commercio (che dovrebbero rappresentare le imprese). I nostri politici hanno girato il mondo (a nostre spese) per vedere le diverse esperienze. A tutti è piaciuta Barcellona. Bene si fa forse Catalogna zona franca?  E l’Autorità portuale Piergiorgio Massidda, il presidente della Camera di Commercio Giancarlo Deidda e il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda che dicono? (f.m.)

Noi di Aladin comunque approfondiremo e vigileremo

- La proposta di legge regionale nel testo poi approvato

- La legge regionale approvata

La notizia su L’Unione Sarda on line (continua)

con gli OCCHIALI di PIERO…

HENRY FORD
Nato a Dearborn (Detroit, Michigan) il 30 luglio 1863, ingegnere, fondatore della Ford Motor Company (1902), inventore della catena di montaggio, divenne uno dei dieci uomini più ricchi della storia.

La qualità delle istituzioni è la qualità delle persone che le costituiscono. Sono pertanto da costruire nuovi adeguati meccanismi di selezione del personale pubblico a livello politico e amministrativo.

di Franco Meloni

La qualità delle istituzioni pubbliche, intesa come capacità di soddisfare i bisogni espressi o impliciti dei cittadini, è uno dei fondamentali fattori di equilibrio e progresso della società. La qualità dipende essenzialmente dalle persone che costituiscono le diverse organizzazioni e che consentono di perseguire in modo adeguato gli obbiettivi delle loro missioni. Quanto a qualità del personale pubblico, politico e amministrativo, in Sardegna, come pure in Italia, non siamo affatto messi bene e le conseguenze negative si conoscono! In questo intervento mi occupo esclusivamente di personale politico, con qualche considerazione anche sul personale amministrativo di vertice, quello soggetto allo spoils system , che ne consente la sostituzione su basi discrezionali da parte degli amministratori, ad ogni rinnovo elettorale. Dunque, in generale il giudizio sulla qualità dell’attuale classe politica non è positivo e non da ora. Assistiamo infatti da almeno un trentennio a un suo progressivo scadimento; fenomeno che possiamo datare,  con un certa approssimazione, dalla fine degli anni 80, in coincidenza e correlazione con la crisi delle ideologie e dei partiti che ad esse si ispiravano. I partiti fino a quel tempo produttori di programmi e dotati di personale politico qualificato in grado di attuarli, ma anche capaci di catturare una certa parte delle idee formatesi al loro esterno, sono  andati  progressivamente perdendo queste capacità,  riducendosi sempre più a “macchine elettorali”, con  personale politico nominato dalle segreterie centrali (la legge porcellum costituisce al riguardo un esempio eclatante) e in prevalenza sulla base di lealtà verso i capi dei quali garantire la permanenza al potere. Il berlusconismo costituisce una chiara esemplificazione di quanto affermato, anche se non esaurisce il fenomeno nella sua totalità. Nel richiamato passato invece la selezione della classe politica avveniva, nella generalità dei casi, in modo rigoroso, con metodi abbastanza comuni a tutti i partiti quantunque portatori di diverse ideologie e rappresentanti di diversi interessi. Limitando l’esempio ai grandi partiti di massa:  la Democrazia Cristiana selezionava i propri rappresentanti attraverso l’Azione Cattolica, le Acli, la cooperazione e il sindacalismo cattolico, così come il Partito Comunista e  il Partito Socialista selezionavano fondamentalmente attraverso i sindacati, l’associazionismo e la cooperazione di sinistra. Un ruolo importante nella formazione dei dirigenti e rappresentanti nelle istituzioni lo avevano poi le scuole di partito. In generale il cursus honorum, cioè la carriera del politico, veniva costruita nel passaggio dalle istituzioni minori, via via, a quelle di livello superiore, cioè: dal ricoprire le cariche di consigliere o assessore comunale o provinciale a quelle di consigliere o assessore regionale, fino, eventualmente, agli incarichi parlamentari e di governo. Chi arrivava alle alte sfere era dunque ben rodato; poteva certo capitare qualche smagliatura, cioè che passasse una ridotta percentuale di inidonei al ruolo ricoperto. Oggi le proporzioni si sono decisamente rovesciate. Tutto questo lo paghiamo – e molto caro – rispetto alla qualità della gestione pubblica, costituendo la concausa della decadenza del paese. La descrizione fatta è  schematica e non dà conto di consistenti eccezioni, ma corrisponde sostanzialmente alla situazione attuale. A questo punto se non vogliamo cadere nel baratro dobbiamo necessariamente invertire la rotta. E come? Innanzitutto modificando le leggi elettorali, come il vituperato porcellum, che va abolito, aprendole alla partecipazione e consentendo un’effettiva scelta da parte dei cittadini dei propri rappresentanti. A mio parere occorre riconsiderare positivamente i sistemi proporzionali, che consentono una maggiore rappresentanza dei cittadini e, tutto sommato,  un più alto tasso di governabilità. Al riguardo la recente legge elettorale sarda è un pessimo esempio, in quanto restringe le opportunità democratiche.

Poi occorre ripristinare la democrazia nei partiti, modificandone la forma attuale, sperimentando inedite configurazioni, che solo i giovani possono assicurare, nella misura in cui sia consentito loro di avere ruoli dirigenti negli stessi partiti, auspicando alleanze generazionali ed equilibri di genere. Quest’ultima circostanza comporta un percorso più lungo e difficile, che tuttavia è possibile praticare da subito. Una parte consistente del rinnovamento passa attraverso l’adozione di adeguati meccanismi di scelta dei rappresentanti nelle istituzioni. Al riguardo ciò che maggiormente può garantire la qualità della classe politica è la possibilità effettiva di esercitare sulla stessa il controllo popolare, in attuazione di principi di trasparenza e partecipazione e con l’utilizzo degli strumenti della democrazia digitale, opportunamente facilitati e generalizzati. Ecco perchè i candidati agli incarichi istituzionali devono essere espressi attraverso  serie consultazioni che trovano esplicitazione, non esclusiva, nelle cosidette primarie. Consultazioni aperte e pubbliche quindi per tutte le cariche e per tutti i livelli. Ma non basta: occorrono modalità precise e condivise per raccogliere le candidature e per far conoscere i programmi delle formazioni politiche, dando dimostrazione della adeguatezza dei diversi candidati a ricoprire gli incarichi pubblici. Queste azioni vanno sostenute con il concorso della spesa pubblica, e non sono in alcun modo ascrivibili allo spreco, in quanto contribuiscono ad allargare gli spazi della democrazia.

Calandomi nel concreto, con riferimento alle istituzioni del nostro territorio, regione in primis, per quanto riguarda gli alti incarichi, da assessore a dirigente soggetto allo spoils system, occorre verificare e discutere pubblicamente i curriculum dei candidati, valutando le esperienze effettuate e il loro potenziale innovativo. Che fare allora? Una proposta interessante potrebbe essere quella di prevedere obbligatoriamente (meglio se per legge o regolamento) e comunque da subito, che ciascun candidato a posto di alta responsabilità venga preventivamente sottoposto a valutazione da parte di un’apposita competente commissione, la quale discuta con il medesimo candidato la sua esperienza e con lui si confronti sull’adeguatezza delle qualità tecniche, professionali e relazionali rispetto all’incarico da ricoprire. Le sedute di tali audizioni dovrebbero essere pubbliche e rese accessibili ai cittadini attraverso la televisione e i siti internet istituzionali. Negli Stati Uniti tale procedura è prevista per gli alti incarichi conferiti dal Presidente, che diventano efficaci solo dopo il nulla osta dell’apposita commissione senatoriale. E’ un modello che ha funzionato e funziona. Il Presidente può proporre per alti incarichi pubblici chi vuole, anche suo fratello, ma lo deve sottoporre ad un severo vaglio pubblico, con le modalità accennate. Se la commissione non si convince della bontà della proposta, la stessa viene accantonata con la bocciatura del candidato. Anche l’Unione Europea utilizza una procedura analoga per la conferma dei candidati a commissario europeo. Siffatte procedure applicate, mutatis mutandis, alla casistica italiana farebbero rinunciare molti candidati nel giro di pochi minuti dal colloquio valutativo. Altri invece passerebbero a testa alta, con beneficio della res publica.

Su questi argomenti il dibattito è aperto, ma non si possono ritardare decisioni che devono far prevalere comportamenti virtuosi. Le forze politiche sarde, anche come esercizio di autonomia, si muovano per quanto sanno fare in questa direzione, assumendo le migliori pratiche in vigore nell’ambito europeo ed internazionale. Tutto ciò costituisce un terreno di confronto non secondario anche nella costruzione dei programmi elettorali sardo, italiano ed europeo, che devono contemplare le modalità di gestione virtuosa della cosa pubblica. Anche in questo caso dobbiamo superare un certo provincialismo nella ricerca del meglio, ed è pertinente il richiamo al concetto: la Sardegna e l’Europa si salvano insieme.

——————————–

Gli OCCHIALI di PIERO

VINCENT VAN GOGH
“Chiedo perdono, disse Vincent, per tutti i colori che non ho capito, a tutti coloro che ho escluso dai miei quadri. Ho creduto di poterti giudicare per il colore e non vedevo la bellezza che era in te”.
“Anch’io ti chiedo perdono, disse Mulacchia, ho gracchiato come una stupida cornacchia nera, per invidia e per dispetto, come se la bellezza avesse l’obbligo di riservarmi un posto nel suo grembo. E ti ho chiamato pazzo, senza capire che dalle tue mani è uscita la bellezza, più grande della verità, perchè più della verità uscita l’amore e il desiderio della vita.”
Così si salutarono la bigia cornacchia e il matto pittore.
Poco dopo, nella sera di luglio, risuonò un colpo di pistola.
(Mulacchia, la bigia cornacchia, inedito di Piero Marcialis)
Vincent Van Gogh si sparò un colpo di pistola al petto la sera di domenica 27 luglio 1890 e morì alle 1,30 del 29 luglio 1890. Era nato il 30 marzo 1853, aveva soltanto 37 anni. Restano di lui 600 lettere scritte al fratello, 864 dipinti e più di mille disegni.

Cagliari capitale europea della cultura per il 2019? Possibile, ma molta la strada da fare. Il primo ostacolo è la mancanza di coesione delle istituzioni pubbliche!

di Franco Meloni

“L’importante non è vincere, ma partecipare con spirito vincente“, sosteneva il barone Pierre de Coubertin, fondatore delle Olimpiadi moderne. Ovviamente meglio sarebbe vincere, ma questo non  è sempre possibile. Questo spirito vincente deve comunque animare la partecipazione della città (che in questo caso si può dire rappresenti tutta la Sardegna) alla competizione per la scelta della capitale europea della cultura 2019, promossa dal sindaco Massimo Zedda. dall’assessore alla Cultura Enrica Puggioni e appoggiata dal neo presidente della Fondazione Banco Sardegna Antonello Cabras.  Per rendere possibile che la candidatura di Cagliari abbia successo occorre adeguare la città (e non solo) rispetto a una serie di parametri che  esprimono il valore della sua capacità culturale, sia in ragione delle infrastrutture possedute, sia in ragione delle iniziative di tutti i tipi che comunque possano richiamarsi al concetto di cultura. Partendo dalla ricognizione della situazione della città e dello stato dell’arte della sua capacità culturale, occorre mettere in chiaro quanto ancora c’è da fare per raggiungere standard accettabili rispetto a quanto richiesto dai regolamenti del concorso europeo.

Cagliari e la Sardegna si salvano con l’Europa!

Bonas noas (da SardiniaPost 27 luglio 2013) Capitale europea della cultura 2019, in corsa anche Cagliari.  Asse Zedda-Cabras

News su start up innovative e dintorni

Collegati al blog curato da Alessandro Ligas TTecnologico

Start up innovative: Report sulle iscrizioni alla sezione speciale del Registro Imprese

Importante documento della Commissione europea su “L’istruzione superiore europea nel mondo”

Argomento per un Seminario di approfondimento (a cui obbligatoriamente partecipino rettori, pro rettori, dirigenti, componenti dei senati accademici e dei consigli di amministrazione delle università)
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
L’istruzione superiore europea nel mondo
testo in italiano
testo in inglese

“La Sardegna e l’Europa si salvano insieme” come “Delenda Carthago”

di Franco Meloni


La Sardegna e l’Europa si salvano insieme
come Carthago delenda est
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Marco Porcio Catone. Carthago delenda est, abbreviato in Delenda Carthago (“Cartagine dev’essere distrutta”/”Bisogna distruggere Cartagine”) è una famosa frase latina.
Il motto si riferisce alla celebre espressione pronunciata da Marco Porcio Catone, passato alla storia come Catone il censore, al termine di ogni suo discorso al Senato pronunciato a partire dal suo ritorno dalla sua missione di arbitraggio tra i Cartaginesi e Massinissa, re di Numidia, avvenuta nel 157 a.C., praticamente fino alla sua morte nel 149 a.C.
Catone, convinto che non fosse possibile né conveniente per i Romani venire a patti con il secolare nemico, aveva fatto di questo argomento il leitmotiv di tutta la propria azione politica, tanto che ogni suo sermone, di qualsiasi argomento trattasse, finiva, sempre, con questa esortazione: Ceterum censeo Carthaginem esse delendam (“D’altronde, ritengo che Cartagine debba essere distrutta”).
Questa frase, divenuta proverbiale, viene spesso citata per significare una profonda convinzione strategica che sta dietro, e a cui sono finalizzate, tutta una serie di azioni di natura, per così dire, tattica.
—-
Mutatis mutandis, ma con il medesimo spirito, come quello di Marco Porcio Catone, non mi stancherò di ricordare l’importanza dell’Europa per la Sardegna, e viceversa, concludendo ogni mio intervento con la frase “La Sardegna e l’Europa si salvano insieme”!

La LAMPADA di ALADIN

EVENTI  

Oggi venerdì 26 luglio Sant’Anna patrona di nonni e sarte e del quartiere Stampace, cuccurus cottus (con Bomeluzo)

VENERDì 26 LUGLIO Caesar’s Hotel Cagliari dalle 17,30: Rossomoriproposta politica per la Sardegna 

SOS dalla Caritas: urge generosità!

MESSAGGIO PRIORITARIO. La mensa Caritas ha carenza dei seguenti prodotti alimentari:
POMODORI
PELATI
OLIO DI SEMI
PASTA
FORMAGGIO GRATTUGIATO

Chiediamo cortesemente di diffondere il messaggio.
Per donare alimenti rivolgersi direttamente alla mensa di viale Fra Ignazio 88 a Cagliari o chiamare 3331285186 (Aldo) o 3924394684 (Andrea)

Le iniziative di sostegno di Buongiorno Cagliari.

(La Nuova Sardegna, MERCOLEDÌ, 24 LUGLIO 2013, Pagina 20 – Ed_Cagliari). Allarme della Caritas: abbiamo le dispense vuote. Il responsabile regionale don Marco Lai parla di una situazione drammatica «Dimezzati gli interventi europei e dal prossimo anno previsioni ancora peggiori»

Gli OCCHIALI di PIERO

PARIGI VAL BENE UNA MESSAKing_Henry_IV_of_France>. Questa frase è attribuita a Enrico IV di Francia. Il 25 luglio 1593 egli si convertì al cattolicesimo per l’unica ragione che così poteva salire sul trono di Francia. Cresciuto protestante si era già convertito alla fede cattolica dopo la Notte di S.Bartolomeo (1572), ma nel 1576 era tornato protestante.
Mi viene in mente qualche politico nostrano, impegnato a viaggiare da sinistra a destra e poi da destra a sinistra, nemmeno per un trono, ma per una più modesta sedia in consiglio regionale. Quando c’è la fede…

25 LUGLIO 1943…

Oggi 25 luglio San Giacomo


Aladinews forma & comunica con Bomeluzo