Monthly Archives: novembre 2021

Elisa Nivola

0091b176-0741-435a-b42d-194d14fe848bElisa Nivòla
Nasce a Orani nel 1925, si laurea in pedagogia e viene chiamata all’Università da Aldo Capitini. Si rivelerà la più importante pedagogista sarda del secondo Novecento e una delle figure più originali germinate proprio nel solco del magistero dello stesso Capitini e di Danilo Dolci.
La sua opera e la sua produzione saggistica ci permetterà di apprezzarne l’alta testimonianza civile e culturale di una studiosa che ha apportato fondamentali contributi innovativi anche nel dibattito sardo per quanto concerne l’Identità, il Bilinguismo e il rapporto locale/globale.
Numerosissimi, su questi temi, i suoi scritti: ricordiamo per tutti, “Tessiduras de paghe”, “Pedagogia e non violenza” nonché i numerosi articoli pubblicati dalla Rivista “Nazione sarda” di cui fu uno dei fondatori con Eliseo Spiga e Antonello Satta .
Elisa ha inoltre affrontato, schierandosi apertamente, sempre dalla parte degli ultimi e dei “dannati della terra”, il problema della ecologia della politica, l’antimilitarismo. l’educazione alla non violenza, l’affermazione decisa e convinta del valore della partecipazione e della democrazia di base e diretta. Testimoniandola personalmente candidandosi con Democrazia proletaria sarda alle elezioni circoscrizionali e, una volta eletta, partecipando permanentemente alle riunioni e alle iniziative della Circoscrizione.
Riteneva infatti che la dimensione locale fosse un plus valore insuperabile non solo a livello politico (e sindacale) ma per l’affermazione complessiva della personalità.
Muore nel 2008.
La Confederazione sindacale sarda considera Elisa Nivòla uno dei suoi grandi maestri di civismo prima ancora che, politici culturali e sindacali, di qui la decisione di dedicarle, ricordandola e onorandola, una Sala interna della nuova sede nazionale di Via Marche, 9 a Cagliari.
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Oggi giovedì 25 novembre 2021

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——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni———————-
Il Ministro e i prefetti studino la Costituzione! I «comprovati motivi» dovranno essere indicati volta per volta
25 Novembre 2021 su Democraziaoggi.
Sui limiti ai cortei. In data 10 novembre 2021 il ministero dell’Interno ha adottato una “Direttiva recante indicazioni sullo svolgimento di manifestazioni di protesta contro le misure sanitarie in atto”. È bene sottolineare il titolo, che fornisce la prima chiave interpretativa del contenuto.
Sull’argomento abbiamo scritto criticamente più volte. Ecco una conferma […]
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Lettera ai no vax

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Ho nostalgia della gente povera e vera che si batteva per abbattere il padrone senza diventare quel padrone” (Pasolini)

Lettera ai no vax: Non sfondate quelle porte, altri le hanno aperte prima di voi.
di Gianni Lixi.
In effetti non è una lettera ai no vax. I no vax sono un gruppo molto eterogeneo di persone che non si fanno convincere da nulla. La lettera vuole solo cercare di fare chiarezza su una moltitudine di tematiche portate all’attenzione in maniera confusa e disordinata da questa pandemia. [segue]

Oggi mercoledì 24 novembre 2021

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——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni———————-
Clima: il governo Draghi è atteso alla prova dei fatti
24 Novembre 2021
Alfiero Grandi su Democraziaoggi.
La conferenza Cop26 sul clima che si è svolta a Glasgow si è chiusa lasciando una sostanziosa delusione sulle sue conclusioni, cioè sulle scelte concrete per realizzare l’obiettivo centrale di non andare oltre 1,5 gradi di aumento della temperatura del pianeta. Come ha detto giustamente Giorgio Parisi, Nobel per la fisica, non è […]
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Che succede?

c3dem_banner_04I FOCOLARINI. COMUNIONE E LIBERAZIONE. LA GERARCHIA DI FRONTE AL SINODO
21 Novembre 2021 by Giampiero Forcesi | su C3dem
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“Il/la Presidente che vorremmo”

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“Il/la Presidente che vorremmo”
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22 Novembre 2021 by c3dem_admin | su C3dem.

Istituzioni e associazioni che si ispirano alle culture politiche dei padri costituenti hanno sottoscritto un documento per indicare il profilo che deve avere il prossimo Capo dello Stato. Tra esse: Associazione Città dell’uomo (Milano), Agire Politicamente (Roma), Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi (Torino), Centro per la Riforma dello Stato (Roma), Centro Studi Giovanni Marcora (Inveruno – Milano), Circolo Carlo Rosselli (Milano), Comitati Dossetti per la Costituzione, Fondazione Achille Grandi (Roma), Fondazione Lelio e Lisli Basso (Roma), Fondazione Nilde Iotti (Roma), Istituto Alcide De Gasperi (Bologna), Istituto Nazionale Ferruccio Parri (Milano), Istituto Vittorio Bachelet (Roma), Movimento Europeo Italia (Roma), Rosa Bianca (Milano).
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Questo documento è sottoscritto da istituzioni e associazioni che si ispirano alle culture
politiche dei padri costituenti: Associazione Città dell’uomo, fondata da Giuseppe Lazzati
(Milano), Agire Politicamente (Roma), Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi
(Torino), Centro per la Riforma dello Stato (Roma), Centro Studi Giovanni
Marcora (Inveruno – Milano), Circolo Carlo Rosselli (Milano), Comitati Dossetti per la
Costituzione, Fondazione Achille Grandi (Roma), Fondazione Lelio e Lisli Basso (Roma),
Fondazione Nilde Iotti (Roma), Istituto Alcide De Gasperi (Bologna), Istituto Nazionale
Ferruccio Parri (Milano), Istituto Vittorio Bachelet (Roma), Movimento Europeo Italia
(Roma), Rosa Bianca (Milano).
Obiettivo: ragionare sul profilo del/della Presidente della Repubblica, l’opposto dello
stucchevole chiacchiericcio sul toto nomi
.

Il/la Presidente che vorremmo
Abbiamo apprezzato e apprezziamo il Presidente Mattarella e auspichiamo che chi gli
succederà si situi nel solco dell’interpretazione dell’alto mandato da lui offerta. In un tempo
contrassegnato da esuberanti fantasie in tema di riforme costituzionali, noi invece ci
riconosciamo nel dettato della Carta circa natura e compiti del capo dello Stato, nonché
nella modalità della sua elezione affidata al Parlamento integrato con i rappresentanti delle
Regioni.
Ciò non ci impedisce, anzi, in certo modo, ci incoraggia ad auspicare che la discussione
circa non già la concreta persona, bensì il profilo del/della Presidente che a breve succederà
a Mattarella non sia esclusivo appannaggio del ceto politico-parlamentare, bensì divenga
oggetto di pubblico confronto. Questo, sia perché si tratta della figura istituzionale nella
quale sarebbe bene che il paese stesso si riconoscesse sia per il rilievo pratico crescente che
essa ha acquisito nel tempo. Una figura niente affatto notarile. Discuterne pubblicamente
anche per non rassegnarsi a “derubricare la pratica” consegnandola a logiche minori o
strumentali: le convenienze di parte, le ambizioni personali, i giochi di palazzo, le manovre
su un’eventuale anticipazione (auspicata o paventata) delle elezioni politiche.
Quali, dunque, il suo profilo e i suoi caratteri?
In estrema sintesi, diremmo così: una persona che fedelmente corrisponda alla
funzione assegnatale dalla Costituzione vigente. Non è scontato in una stagione nella quale
si evocano confusi modelli gollisti e si teorizza la fungibilità tra ruoli ai vertici dello Stato,
che vanno invece tenuti nitidamente distinti. Può succedere che vi siano personalità
adeguate a esercitare poteri di governo, ma anche, ovviamente in tempi diversi, compiti di
garanzia, purché non si appanni la consapevolezza della sostanziale differenza tra le
rispettive funzioni.
Proprio l’ancoraggio a ciò che prescrive la Costituzione – la sola Costituzione che vale,
quella scritta, contro la fuorviante distinzione tra cosiddetta Costituzione formale e
indefinita Costituzione materiale – suggerisce due corollari: l’inopportuna previsione di un
secondo mandato al Presidente in scadenza e il rifiuto di malcelate suggestioni
presidenzialiste o semipresidenzialiste “di fatto” che, con sorprendente leggerezza, sono
state apertamente prospettate persino da esponenti del governo. Nella mens dei Costituenti,
che pure non hanno formalmente stabilito il divieto di un secondo mandato, la sua durata
settennale, a scavalco dei cinque anni delle legislature, sottintende che la regola è quella di
un solo mandato. Essa è anche la ratio dell’istituto del semestre bianco. Al riguardo,
Mattarella, ribadendo una posizione più volte espressa, ha saggiamente posto fine a
pressioni e attese improprie. Né è ancora pensabile, come pure si è fatto, che si possa
eleggere un o una Presidente con scadenza di mandato preordinata o addirittura negoziata,
diversa dai sette anni stabiliti dalla Costituzione. Sarebbe una impropria menomazione
della sua figura e delle sue prerogative. In ogni caso, fosse anche in presenza di circostanze
straordinarie, non è buona norma fare eccezioni ritagliate sulla persona che pro tempore
incarna l’istituzione, con il rischio di alterare il profilo oggettivo di quell’alto organo di
garanzia che è la Presidenza della Repubblica.
Non è infondata la tesi condensata in un’abusata metafora: quella di un potere
presidenziale che, al modo della fisarmonica, si restringe o si dilata a seconda delle
circostanze e, segnatamente, del suo rapporto con gli altri poteri dello Stato. E tuttavia esso
conosce pur sempre limiti. Del resto, lo stesso Mattarella ebbe modo di rimarcarlo,
asserendo che tratto essenziale di uno Stato democratico di diritto è quello per il quale tutti
i poteri sono limitati. Compreso, egli ha aggiunto, quelli in capo al Quirinale.
Di qui il profilo del/della Presidente che vorremmo. Una severa, rigorosa figura di
garante della Costituzione, a cominciare dal principio della separazione, dell’equilibrio e
della leale collaborazione tra i poteri. Un/una presidente che si riconosca nel senso
pregnante del principio secondo il quale il lavoro è il fondamento della cittadinanza
politica. Un/una Presidente che assicuri la difesa del principio di legalità, nonché
l’indipendenza e l’autonomia della Magistratura, accompagnandola, in questa travagliata
fase, nel necessario e urgente processo teso alla sua rigenerazione e al suo riscatto, senza i
quali potrebbe lievitare una spinta al suo asservimento. Un/una Presidente custode e
interprete dell’unità e dell’integrità della nazione, che non misconosca le ragioni
dell’autonomia delle comunità territoriali, ma evitando contrapposizioni e scontri fra poteri
centrali e locali, che abbiamo talvolta scontato dentro il dramma della pandemia. Un/una
Presidente impegnato/a ad assicurare l’unità giuridica ed economica della nazione. Un/una
Presidente che si adoperi per correggere le derive da tempo abbondantemente in atto verso
un depotenziamento delle prerogative del Parlamento e che, di conseguenza, prima, per
esempio, di procedere a uno dei suoi atti più qualificanti, come il conferimento dell’incarico
per la formazione dei governi, dia corso a effettive consultazioni dei presidenti delle Camere,
nonché dei gruppi parlamentari. Un/una Presidente che si situi nel solco dello storico
europeismo del nostro paese, fondatore del processo d’integrazione europea, e dunque
impegnato ad assecondarne il percorso teso a coniugare sovranità nazionale e sovranità
europea nel quadro di «una unione sempre più stretta», in coerenza con un’interpretazione
evolutiva dell’art. 11 della Costituzione. Un/una Presidente che, a capo del Consiglio
superiore della difesa, in conformità al dettato del suddetto art. 11, garantisca il ripudio
della guerra e, positivamente, l’impegno per la giustizia e la pace tra le nazioni.
In una parola un/una Presidente non di parte, supremo arbitro della vita politica.
Semmai Politico/a con la maiuscola, inteso/a cioè come interprete e attivo/a garante dei
superiori interessi del paese. Una figura che unisca il paese anziché dividerlo e che lo
rappresenti al meglio presso la comunità internazionale.

Dovrebbe essere superfluo – ma non lo è – aggiungere una sorta di precondizione
fondamentale che attenga alla sua concreta persona: l’integrità personale attestata da una
biografia specchiata. Come si conviene a chi siamo soliti definire “primo/a cittadino/a”, da
cui tutti possano, con orgoglio, sentirsi rappresentati e, perché no?, trarre esempio.

17 novembre 2021
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Costituzione della Repubblica Italiana

Titolo II – Il Presidente della Repubblica
Art. 83.
Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri.

All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato.

L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.

Art. 84.
Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici.

L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica.

L’assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge.

Art. 85.
Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni.

Trenta giorni prima che scada il termine, il Presidente della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i delegati regionali, per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.

Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro cessazione, la elezione ha luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere nuove. Nel frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in carica.

Art. 86.

Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato.

In caso di impedimento permanente o di morte o di dimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei deputati indice la elezione del nuovo Presidente della Repubblica entro quindici giorni, salvo il maggior termine previsto se le Camere sono sciolte o manca meno di tre mesi alla loro cessazione.

Art. 87.

Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale.

Può inviare messaggi alle Camere.

Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.

Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.

Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.

Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.

Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.

Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere.

Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.

Presiede il Consiglio superiore della magistratura.

Può concedere grazia e commutare le pene.

Conferisce le onorificenze della Repubblica.

Art. 88.
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.

Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura. [15]

Art. 89.

Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità.

Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Art. 90.
Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.

In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.

Art. 91.
Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune.

Note:

[15] (Nota all’art. 88, secondo comma).
Comma così sostituito dall’art.1 della legge costituzionale 4 novembre 1991, n. 1 (G.U. 8 novembre 1991, n. 262).
Nella formulazione anteriore, il secondo comma dell’art. 88 recitava: «Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato».

Oggi martedì 23 novembre 2021

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——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni———————-
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Rilanciamo il Coordinamento per la democrazia costituzionale (già Comitato per il NO)
23 Novembre 2021
Red su Democraziaoggi.
Il 3 dicembre si terrà il Consiglio direttivo del Coordinamento per la democrazia costituzionale (CDC) per rilanciarne l’azione in questa fase di grave difficoltà.
In vista di tale appuntamento i compagni Sergio Bagnasco (CDC Piemonte), Vincenzo De Robertis (CDC Puglia), Claudia Mazzilli (CDC Puglia), Pietro Morace (CDC Lombardia), Mina Polinesiani (CDC Piemonte), Geni Sardo (CDC […]
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Che succede?

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OBBLIGO VACCINALE E COSTITUZIONE. I SEGNALI DI RENZI

21 Novembre 2021 su C3dem.
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Addio a Paolo Pietrangeli, il compagno Paolo Pietrangeli. La sua “Contessa” il nostro inno di un periodo giovanile ricco di passione, di solidarietà, di partecipazione, di bellezza. Da non dimenticare.

paolo-pietrangeli-fb- Dalla pagina fb di Paolo Pietrangeli.
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Morto Paolo Pietrangeli, addio al cantautore: la sua ‘Contessa’ un inno in musica della contestazione del ‘68 (su Il Fatto quotidiano).
Contessa: https://www.youtube.com/watch?v=4vriZuvRlLA&ab_channel=LaRepubblica

Oggi lunedì 22 novembre 2021

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Grave lutto per gli antifascisti: è morto Claudio Perra, carabiniere resistente monserratino
22 Novembre 2021
Marco Sini su Democraziaoggi.
E’ morto Claudio Perra, aveva 98 anni ed è stato un eroico resistente, nella “Banda Generale Caruso”, formata da carabinieri.
Lo ricordiamo con uno scritto di Marco Sini, storico del folto stuolo di resistenti e antifascisti monserratini, apparso sulla Rivista dell’ANPI “Patria indipendente”.
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Oggi domenica 21 novembre 2021

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——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni———————-
Carbonia. Verso il 18 aprile. Pietro Nenni, “le elezioni sono per i Consigli di gestione, per la nazionalizzazione dei complessi industriali, per la riforma agraria”. Gerolamo Li Causi a Carbonia
21 Novembre 2021
Gianna Lai su Democraziaoggi.

Oggi il post domenicale sulla storia di Carbonia, dal 1° settembre 2019
Tra operai e azienda, su campi avversi anche lo scontro politico in preparazione delle liste per il 18 aprile: l’onorevole Chieffi candidato per la Democrazia Cristiana, l’onorevole Corsi per Unità Socialista, a febbraio il Congresso del PSLI, che si dichiara riformista e risolutamente […]
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Rocca

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- È online Rocca 23/2021.
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Pianeta Giovani.
L’editoriale di Mariano Borgognoni.
[segue]

Tracce sinodali

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Il centro è fuori

di Paolo Gamberini su Rocca 23/2021.

Il 10 ottobre 2021 Papa Francesco ha aperto ufficialmente in San Pietro il Sinodo sulla Sinodalità. Le modalità del Sinodo dei vescovi sono state radicalmente cambiate. Papa Francesco ha approvato un cammino sinodale che durerà tre anni (2021-2023) e sarà articolato in tre fasi – diocesana, continentale, universale – e culminerà nell’assemblea dei vescovi nell’ottobre 2023 a Roma. Il giorno prima dell’apertura del Sinodo, sabato 9 ottobre, Papa Francesco ha voluto offrire alcuni spunti di riflessione per guidare le chiese locali lungo il cammino sinodale per procedere con cuore e mente liberi, e con un’ampia visione. Papa Francesco ha precisato che il Sinodo costituisce «una grande opportunità per una conversione pastorale in chiave missionaria e anche ecumenica». Il centro dell’attenzione sinodale è «fuori» della chiesa. [segue] 

Oggi sabato 20 novembre 2021

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Scelleratezze politiche e guai istituzionali
20 Novembre 2021
Rosamaria Maggio su Democraziaoggi.

Mi domando se coloro che ancora una volta hanno dato retta al Senatore di Rignano, defenestrando il governo Conte 2, non abbiano oggi un rigurgito nei confronti di sé stessi.
I più fanno parte di un Governo raffazzonato, che fa cose né di destra né di sinistra o a volte di destra o di sinistra. […]
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Che succede?

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DRAGHI NELLA STRETTOIA DEI PARTITI. QUIRINALE. MANOVRA DI BILANCIO
18 Novembre 2021 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
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