Che succede?

c3dem_banner_04UNA META COMUNE
3 Giugno 2021 by Giampiero Forcesi| su C3dem.
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La fatica e il coraggio di essere uomini.
di Salvatore Loi, Guamaggiore 1971.
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UNA META COMUNE
3 Giugno 2021 by Giampiero Forcesi| su C3dem.
Il discorso di Mattarella per la festa della Repubblica: “La Repubblica è solidarietà” (Quirinale). Marzio Breda, “La spinta di Mattarella: questo è il tempo di costruire il futuro” (Corriere della sera). La giovane Giulia Muscariello, “Solo insieme possiamo farcela” (La Stampa). Giuseppe De Rita, “Oggi serve ritrovare una meta comune. La ripartenza del ’46 fu più facile” (intervista all’Avvenire). Mario Ajello, “Competenza, Sud, velocità… Le parole del nuovo inizio” (Messaggero). Giuliano Ferrara, “Draghi incarna una nozione di autorità indiscussa: una novità per l’Italia, e una occasione, ma anche un rischio” (Foglio). Francesco Bruni, “Cosa rende davvero buoni i debiti che dobbiamo fare” (Messaggero). GIUSTIZIA: Goffredo Bettini sorprende: “Pd, sulla giustizia vai con i Radicali” (Foglio). Luciano Violante sostiene il monocameralismo: “Due riforme necessarie” (Repubblica). Giuliano Pisapia, “Giustizia, riforma adesso!” (Foglio). Angelo Panebianco, “Giustizia, il paese senza memoria” (Corriere della sera). Gian Luigi Gatta, “Riduzione necessaria della durata dei processi” (Sole 24 ore). Natalino Irti, “La vaghezza che fa male alla certezza del diritto” (Sole 24 ore). Sulla giustizia rispetto al caso Ilva Giulio Sapelli si chiede: “Come si può fare politica industriale se un magistrato può sequestrare l’Ilva?” (intervista a Il Dubbio); ma Luigi Manconi plaude alla sentenza (tranne per l’incriminazione a Vendola): “La politica pensi alla rinascita” (Repubblica). STATO/ MERCATO/LAVORO: Daron Acemoglu, “Lo Stato guiderà la rinascita post Covid, ma tolga la tecnologia dalle mani dei padroni” (intervista al Corriere). Beata Javorcik, “Serve l’impegno pubblico, l’innovazione spetta ai privati” (intervista al Corriere). Joseph Stiglitz, “La fame dei profitti può prolungare la pandemia” (intervista a Repubblica). Roberto Petrini, “Il neoliberismo spiegato a tutti (da Mauro Gallegati)” (Repubblica). Veronica De Romanis, “Riforma fiscale a doppio taglio” (La Stampa). Marco Bresolin, “La Ue boccia il blocco dei licenziamenti: non aiuta il lavoro” (La Stampa). OMOFOBIA: Giacomo Costa sj, “Ddl Zan: prima le persone” (Aggiornamenti sociali). Luciana Goisis, “Ddl Zan, la legge è necessaria e l’identità di genere va tutelata” (intervista al Manifesto). Stefano Semplici, “Perché è così difficile approvare questa legge contro la discriminazione” (paradoxaforum). INOLTRE: Massimo Livi Bacci, “L’immigrazione è fondamentale, unico rimedio a medio termine alla denatalità” (intervista a La Stampa).
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PER CAPIRE IL MONDO CONTEMPORANEO. IL VANGELO DI OGGI CON UNA RIFLESSIONE SEMPRE ATTUALE DI SALVATORE LOI.
Dal Vangelo secondo Luca – Lc 18, 1-8 (Lezionario di Bose)
In quei giorni Gesù diceva ai discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: «Fammi giustizia contro il mio avversario». Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: «Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi»». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?»
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La fatica e il coraggio di essere uomini.
di Salvatore Loi, Guamaggiore 1971.
Mi hanno sempre colpito due frasi del Vangelo: una è di San Luca “ma il Figlio dell’uomo, alla sua venuta, troverà forse la Fede sulla terra?” (Lc. 18,1-8) e l’altra è di San Matteo “per il moltiplicarsi dell’iniquità si raffredderà la carità di molti” (Mt. 24,12).
A pensar bene sono due frasi drammatiche: sembra che Gesù veda con amarezza tempi in cui fede e amore entreranno in agonia. E l’agonia della fede e dell’amore coincide con l’agonia di Dio nel mondo, ma anche con l’agonia dell’uomo.
Forse oggi essere uomini significa vivere accettando la terrificante condizione umana senza lasciarsene vincere.
Se abituassimo i nostri occhi a superare le barriere dell’apparenza e il nostro cuore ad avere il coraggio di guardare fino in fondo anche ciò che non vorremmo vedere, ci accorgeremmo che siamo povera gente presa dalla paura di tutto.
Il peggio è che questo tutto te lo senti di fronte e di spalle e di fianco e non riesci ad afferrarlo, te lo senti in fondo al cuore e non sai che sia.
Siamo spesso come il povero ebreo errante che sente su di sè il peso di una vita che non riesce a portare, come il pellegrino in viaggio verso una terra che desidera e teme. Gente seduta alla porta di casa a sognare e mentre sogna si accorge che arriva la fine e che il sogno finisce.
La nostra esperienza non è stata voluta per uscire dalla condizione di ogni uomo: guai a coloro che per essere cristiani dimenticano di essere uomini.
È stata voluta come un momento in cui insieme potessimo ricuperare dal fondo del nostro essere quella nostalgia di fede e di amore che ci facessero sperare che è ancora possibile essere uomini veri, con Dio e in Dio.
Il mistero dell’uomo, ha scritto il Concilio Vaticano II, trova spiegazione alla luce del mistero di Cristo. Perciò abbiamo cercato di porre Cristo al centro della nostra esperienza: la sua Parola, il suo Sacrificio e la sua Carità.
Non è che la sua presenza abbia reso la nostra vita più superficialmente tranquilla.
Io non mi so dire perché Dio preferisca piangere con l’uomo piuttosto che dargli una gioia che l’uomo non ha la felicità di costruirsi, ma so, voglio sapere che Dio non è tanto occupato da non ascoltare il pianto di chi non sa ricevere, come di chi non sa dare.
La presenza di Dio: ora consolante e ora sconvolgente, però tale che non ci toglierà la fatica di essere uomini.
Ci darà solo il coraggio di esserlo fino in fondo, se noi vorremo.

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