verso sa die de sa Sardigna

logo-sa-die-F-Figari-300x173Sa die RAS.
- Eventi da oggi 24 fino al 30 aprile 2015.
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L’assessore alla Cultura Claudia Firino: «Un programma di qualità, con un focus particolare sul cibo»
Sa die de sa Sardigna getta un occhio all’Expo

CAGLIARI Non solo celebrazione e rievocazione storica dei fatti del 28 aprile 1794 quando i sardi cacciarono i piemontesi dall’isola, ma anche flash mob, film, laboratori, visite guidate in sardo nei musei e nei luoghi degli eventi, presentazione di libri e balli in piazza. In più uno sguardo al cibo, tema cardine dell’Expo di Milano che aprirà i battenti tre giorni dopo, con degustazioni di vini e laboratori di cucina. È lo spirito che guida l’edizione 2015 di Sa die de sa Sardigna e gli eventi collaterali, presentati dall’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, e da Tore Cubeddu di Terra de Punt, che ha organizzato gli eventi nei capoluoghi delle province storiche, più Alghero, attraverso un affidamento diretto sul mercato elettronico regionale pari a 40 mila euro, su uno stanziamento complessivo di 160 mila. Sa die de sa Sardigna è la festa che ricorda i cosiddetti “Vespri sardi”, cioè l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con la quale si allontanarono da Cagliari i piemontesi in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell’isola. I sardi chiedevano che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni della classe dirigente locale. Il governo piemontese rifiutò di accogliere qualsiasi richiesta, perciò la borghesia cittadina con l’aiuto del resto della popolazione scatenò il moto insurrezionale. Il motivo del malcontento popolare era dovuto anche al fatto che la Sardegna era stata coinvolta nella guerra della Francia rivoluzionaria contro gli stati europei e dunque contro il Piemonte. Nel 1793 una flotta francese aveva tentato di impadronirsi dell’isola, sbarcando a Carloforte e insistendo successivamente anche a Cagliari. I sardi però opposero resistenza con ogni mezzo, in difesa della loro terra e dei Piemontesi che dominavano allora in Sardegna. Questa resistenza ai Francesi aveva entusiasmato gli animi, perciò ci si aspettava un riconoscimento ed una ricompensa dal governo sabaudo per la fedeltà dimostrata alla Corona. Il primo appuntamento è fissato per domani, 24 aprile, a Sassari con un laboratorio di cucina a cura dell’Istituto alberghiero. Fra gli appuntamenti principali, che coinvolgeranno anche le scuole, la celebrazione il 28 aprile di Sa Die a Palazzo Regio a Cagliari, luogo dove si svolse la ribellione nel 1794, a cui seguiranno la messa, celebrata in cattedrale dall’arcivescovoMiglio e che avrà una parte dell’omelia fatta in lingua sarda. Il 26 aprile a Sassari la rievocazione storica in collaborazione con le scuole, e altri eventi sono previsti a Oristano, Nuoro e Alghero. Tutto il programma è disponibile on line sul sito www.sadie2015.eu e sull’omonima pagina Facebook. «È un calendario di qualità per dare un’impronta nuova a questa celebrazione – ha spiegato Firino – è una festa popolare reinterpretata quest’anno in chiave contemporanea con un focus particolare sul cibo».(Da La Nuova Sardegna 24 aprile 2015).

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