Il tramonto dell’Occidente. Leggere la crisi nel rapporto tra letterature

9 11 nov 12 tram occ

Da oggi venerdì 9 a domenica 11 novembre, a Cagliari, al Piccolo Auditorium di piazza Dettori

Chi conosce il passato indovina il futuro
Il tramonto dell’Occidente. Leggere la crisi nel rapporto tra letterature
Tre giorni di incontri, dibattiti, conferenze su Occidente e Altrove, Paesaggio, Individuo e Società, Miti d’oggi, Strategie per sopravvivere

IDEAZIONE, CURA E ORGANIZZAZIONE: Emilia Fulli, Mattea Lissia, Giorgio Todde (per i Presìdi del libro della Sardegna).  Ecco il programma

Una riflessione in quattro atti sul particolare momento storico che stiamo attraversando per confrontarsi con ospiti di provenienze differenti sulla crisi economica, di pensiero, culturale e sulle possibili alternative.
A partire dal libro Oswald Spengler che quasi un secolo fa ha aperto una discussione sempre più attuale sulla nostra civiltà, tre giorni di dibattiti, lectio, incontri su Occidente e Altrove, Paesaggio, Individui e Società, Miti d’oggi, Strategie per sopravvivere.

Con:

Gabriela Adamesteanu, Rita Atzeri, Andrea Baranes, Giulio Barocchieri , Paolo Berdini, Graziano Bullegas, Mihai Mircea Butcovan, Paolo Cacciari, Francesca Caferri, Andrea Carraro, Giulietto Chiesa, Antonio Cianciullo, Mauro Covacich, Senio B. Dattena, Paolo Di Paolo, Davide Enia, Luca Giunti, Gabriella Kuruvilla, Ugo Mattei, Giorgio Meletti, Roberto Merlo, Marino Niola, Francesco Pigliaru, Paola Pilisio, Laura Pugno, Stefano Salis, Fausto Siddi, Pierluigi Sullo, Roberta Torre, Giorgio Vasta, Massimo Venturi Ferriolo, Guido Viale, Ornela Vorpsi, Bijan Zarmandili, Luigi Zoja

INGRESSO LIBERO

Ecco il programma e tutti gli approfondimenti

Fonte mieleamaro

One Response to Il tramonto dell’Occidente. Leggere la crisi nel rapporto tra letterature

  1. admin scrive:

    Un giudizio condivisibile di Costantino Cossu su La Nuova Sardegna on line 11.11.12
    (…) Lo sforzo compiuto dai Presìdi del libro sardi e dal loro presidente Giorgio Todde è apprezzabile, in particolare per una ragione: che non siamo di fronte al solito festival passerella che mette insieme divi e divetti dello star system editoriale mobilitati a promuovere le loro ultime uscite. Le tre giornate cagliaritane puntano all’approfondimento, al dialogo, al confronto, alla circolazione di buone idee. Non sono cultura spettacolo. Sono un’occasione per riflettere su come contrastare con azioni concrete la follia di un pensiero unico che rischia di portarci tutti al disastro.

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