TTIP e TTP. La grande partita a scacchi del capitalismo internazionale

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sedia di Vannitoladi Vanni Tola

La grande partita a scacchi del capitalismo internazionale.

In questi drammatici momenti caratterizzati da processi di migrazione che stanno rivoluzionando la composizione demografica di vaste aree del mondo, da riprese di focolai di guerra che minacciano di estendersi dalla dimensione locale a quella internazionale, il capitalismo internazionale tesse le proprie trame e si riposiziona nello scenario mondiale. Per molti di noi gli acronimi TTIP e TPP non hanno alcun significato in realtà rappresentano qualcosa che ci riguarda e riguarderà in futuro del pianeta. Cominciamo a fare un po’ di chiarezza sulle sigle. Il TTIP (Transatlantic Trade Investiment Partnership) è un negoziato internazionale i cui contenuti sono in gran parte coperti da riserbo. Interessa 50 paesi e mira a realizzare un accordo commerciale mondiale che sia al di sopra dei regolamenti e delle normative dei singoli Stati. Per i detrattori una radicale rivoluzione degli accordi internazionali ad esclusivo beneficio delle società multinazionali, per i sostenitori una grande rivoluzione degli scambi commerciali tra i paesi che, superando i limiti e i vincoli di una miriade di leggi e regolamenti nazionali, darebbe nuova linfa ai commerci, agli scambi di materie prime e prodotti, generando nuove opportunità di crescita e sviluppo nel mondo. Le trattative per la definizione Trattato sono in dirittura di arrivo. Un vasto movimento di opposizione è da tempo mobilitato per chiedere trasparenza sui contenuti del Trattato, molti per chiederne l’abolizione o una sua radicale trasformazione. Il mese di Ottobre sarà ricco di grandi azioni di protesta in America e in molti paesi europei. E’ in corso in Europa una grande raccolta di firme a sostegno di una petizione internazionale che invita i parlamentari europei a non approvare il TTIP. Ne abbiamo parlato sul nostro giornale fornendo anche le indicazioni per aderire alla petizione con articoli pubblicati nel mese di Aprile. Ecco i riferimenti:
http://www.aladinpensiero.it/?p=40855 http://www.aladinpensiero.it/?p=41186 http://www.aladinpensiero.it/?p=46403 (firma petizione)
LA SCHEDA ———————————————————
Vanni per TTP 2Vanni per TTIP 1
Il Trattato TPP (Trans Pacific Partnership) è una sorta di “cugino” del TTIP. I contraenti sono gli Stati Uniti, il Giappone e altri 10 paesi che si affacciano sull’oceano Pacifico. Attualmente sono coinvolti nel TPP Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Stati Uniti e Vietnam. Ma sono già pronte all’adesione anche alcune economie dell’Asia, come Corea del Sud, Taiwan e Filippine, o dell’America latina, come la Colombia. La stessa Cina, che il Trattato mirava a condizionare, comincia a manifestare interesse e desiderio di partecipazione alla nuova area dei commerci. La Cina infatti ha affermato che sta osservando con attenzione lo sviluppo del Tpp nonostante sia a sua volta impegnata in altri negoziati commerciali concorrenti. Nel mondo degli affari statunitense molti ritengono che la grande speranza del trattato stia proprio nell’apertura ad altri paesi, in particolare alla Cina. Lunedì 5 ottobre i ministri del commercio dei dodici paesi promotori dell’accordo, hanno raggiunto un’intesa che di fatto rappresenta l’atto di nascita del TPP, il più grande trattato commerciale internazionale firmato negli ultimi due decenni. In Trattato riguarderà infatti una quantità di scambi pari al 40 per cento dell’economia mondiale e si occuperà anche della ridefinizione delle regole dell’economia del ventunesimo secolo, per tutto quanto va dai flussi internazionali di dati al modo in cui alle aziende di proprietà statale verrà permesso di competere su scala internazionale. E’ quindi evidente che il TPP ha una importante valenza geopolitica oltre che commerciale. Per una descrizione più analitica del Trattato rimandiamo alla scheda realizzata dal periodico Internazionale pubblicata recentemente nel nostro giornale.

One Response to TTIP e TTP. La grande partita a scacchi del capitalismo internazionale

  1. […] Una grande manifestazione di associazioni e sindacati ha segnato la presa di coscienza dell’Italia sulla minaccia rappresentata da trattati internazionali ratificati ed in attesa di ratifica, che rappresentano una minaccia per la democrazia, la salute, l’ambiente, i lavoratori, la qualità dei prodotti made in Italy, la proprietà intellettuale. Con ritardo rispetto alle principale capitali europee anche Roma si mobilita. Aladinnews si è occupata più volte dell’argomento con articoli di Vanni Tola che riproponiamo per chi volesse conoscere meglio i termini della vicenda. – http://www.aladinpensiero.it/?p=40855. – http://www.aladinpensiero.it/?p=47847. […]

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