Alle origini dell’imprenditoria sarda

DIZIONARIO STORICO DEGLI IMPRENDITORI IN SARDEGNA
di Vanni Tola
E’ stato presentato a Sassari, nella sede dell’Associazione degli Industriali, il primo volume del Dizionario storico degli imprenditori in Sardegna (Aipsa edizioni). L’opera, curata da Cecilia Dau Novelli e Sandro Ruju, è il risultato di una ricerca, ancora in corso, realizzata con un finanziamento della Fondazione Banco di Sardegna. Un’opera che, colmando una lacuna della storiografia, indaga il mondo dell’imprenditoria sarda dell’Ottocento e del Novecento partendo dalle conoscenze biografiche dei diversi protagonisti e analizzando, nello stesso tempo, il ruolo svolto dagli imprenditori nella nascita e nell’evoluzione del sistema industriale sardo. Lo strumento del Dizionario è apparso agli autori il più efficace per riportare alla luce personaggi poco conosciuti o dimenticati del mondo imprenditoriale.
L’opera è di gradevole lettura, presenta al lettore realtà e personaggi poco conosciuti o talvolta assolutamente sconosciuti anche per la scarsa attenzione generalmente riservata allo studio della storia locale. Si apprende cosi che circa un quarto dei personaggi descritti nel primo volume del Dizionario non sono di origine sarda, alcuni perfino non italiani. Si nota poi che la rappresentanza femminile è limitata, nel primo volume, a due soli personaggi. Maria Teresa Podestà e Caterinangela Tola. La prima conosciuta per aver gestito a Sassari il Teatro diurno o teatro Cherosu. Un teatro di modeste pretese, con tavolini e panche per il pubblico, nel quale le rappresentazioni avvenivano di giorno per la mancanza di un valido sistema d’illuminazione. L’altra importante presenza femminile, quella di Caterinangela Tola è ricordata per avere riattivato e gestito la miniera dell’Argentiera. Si scopre pure, proseguendo nella lettura, che la prima macchina a vapore a Sassari arrivò per opera del nobile Don Gavino Passino nello stabilimento di Santa Maria per la lavatura della sansa e tante altre notizie relative a scoperte tecnologiche dell’epoca. Una delle biografie particolarmente interessanti è quella di un personaggio con un nome molto particolare, Michele Manovella Diaz, nato a Sedini nel 1875. Privo di studi iniziò a lavorare a quindici anni nelle costruzioni ferroviarie apprendendo le prime conoscenze tecniche. All’età di ventitré anni cominciò a dedicarsi a quella che diventerà poi la principale attività della sua vita, la bonifica delle aree agricole. Nel 1898 creò, infatti, una società edile specializzata nelle opere idrauliche che arrivo a contare 400 dipendenti. Tra il 1900 e il 1914 Manovella Diaz realizzò importanti acquedotti a San Vero Milis, Barumini, Las Plassas, ad Arborea, nella Nurra, nella Trexenta, a Barumini e in tanti altri posti ancora. Divenne Cavaliere del lavoro e ottenne la cittadinanza onoraria in diversi comuni sardi.
Alcuni aspetti della ricerca curata dagli storici Cecilia Dau Novelli e Sandro Ruju meriterebbero ulteriori approfondimenti e certamente saranno sviluppati nei volumi successivi. Tra questi una più approfondita riflessione sul ruolo e la figura della donna. Superando il problema della presenza quantitativa, sarebbe importante infatti verificare quale sia stato il ruolo della donna nella famiglia imprenditoriale. Perché se è pur vero che alcune hanno concorso, in diversa misura, alla conduzione dell’impresa, pare di intravvedere anche un ruolo, per cosi dire, prevalentemente “sociale” dell’elemento femminile principalmente in funzione della prosecuzione dell’impresa oltre che generando figli, favorendo, attraverso il matrimonio con giovani di altre famiglie imprenditoriali, il consolidamento o l’espansione dell’impresa familiare. Come pure andrebbe estesa l’analisi delle vicende biografiche del singolo imprenditore, pure importanti, a favore di una visione più ampia della sua impresa esaminata in termini di ruolo sociale svolto nella situazione nella quale operava, magari con un’analisi del rapporto con i dipendenti, con i politici del luogo e via dicendo. E’ poi fondamentale domandarsi quale incidenza abbia avuto l’imprenditoria locale, questo tipo d’imprenditoria su base prevalentemente familiare, nella nascita e nell’evoluzione del sistema produttivo isolano, nei suoi momenti di crisi, nella mancanza di uno sviluppo endogeno dell’economia locale o quanto meno di uno sviluppo non fortemente condizionato da scelte di politica industriale e d’investimento calate dall’alto e poco funzionali alla valorizzazione delle risorse locali nei diversi camparti produttivi.

Cecilia Dau Novelli, docente di storia contemporanea presso l’Università di Cagliari. Ha scritto, tra l’altro, La società emergente, Elite e classi dirigenti in Sardegna tra Ottocento e Novecento, ” I cavalieri del lavoro: cultura, identità, modelli di comportamento”.
Sandro Ruju, saggista, osservatore e studioso del processo d’industrializzazione in Sardegna, con lo studio sull’imprenditoria sarda, estende al mondo degli imprenditori una ricerca pluridecennale che lo ha visto impegnato nello studio del comparto industriale isolano. Ha realizzato studi e ricerche specifiche sull’evoluzione dell’industria mineraria, di quella manifatturiera e della concia del cuoio, sulla nascita e lo sviluppo dell’industria petrolchimica, sulla storia della Camera del lavoro di Sassari.
• DIZIONARIO STORICO DEGLI IMPRENDITORI IN SARDEGNA VOLUME PRIMO A CURA DI CECILIA DAU NOVELLI E SANDRO RUJU ED AIPSA EDIZIONI

One Response to Alle origini dell’imprenditoria sarda

  1. Gabriele scrive:

    Possiedo il certificato di nascita del cav. Michele Manovella (mio bisnonno) sul quale risula fosse nato a Sassari nel 1870 – mi piacerebbe mettermi in contatto con l’autrice del libro per discutere la fonte delle sue informazioni, soppratutto per un interesse mio personale genealogico, grazie.

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