Monthly Archives: giugno 2025

Oggi domenica 15 giugno 2025

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Israele – Iran: la politica dove sta? -
di Giancarlo Infante su PoliticaInsieme
https://www.politicainsieme.com/israele-iran-la-politica-dove-sta-di-giancarlo-infante/

Una bella novità in Ateneo: l’Associazione UniCa Alumni

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Per ora senza clamore, l’Universitá di Cagliari annuncia una bella iniziativa, non nuova nel panorama degli Atenei in Italia e nel mondo, ma certamente per il nostro. Si tratta della costituzione della Comunità UniCa Alumni. Viene sinteticamente descritta in un apposito spazio nel sito web dell’Ateneo: un progetto che intende “mantenere vivo il legame con chi ha attraversato l’Ateneo, ma anche per creare nuove occasioni di incontro, scambio e crescita comune: un’associazione che si propone di riconoscere, valorizzare e connettere le esperienze di chi ha studiato, insegnato o lavorato all’interno dell’Ateneo; un luogo d’incontro, memoria e futuro, dove le storie si intrecciano e le competenze si ritrovano”. Bellissimo! Pensate: io sono stato legato all’Universita’ di Cagliari per oltre 40 anni, sommando, per la parte che non si sovrappone, un percorso da studente (dal 1 novembre 1969 in Economia e Commercio, fino alla laurea) con quello di lavoratore del comparto amministrativo (assunzione per concorso il primo gennaio 1974), con lo sviluppo di carriera da impiegato d’ordine a dirigente, fino al pensionamento avvenuto nel maggio 2010.

La Scuola Popolare di poesia di Is Mirrionis al Poetto

img_4566 Mattia Lasio su NemesisMagazine:
https://www.nemesismagazine.it/gianni-mascia-il-festival-libramare-e-lincontro-con-de-andre-un-poeta-deve-fare-sentire-la-sua-voce-di-dissenso/
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Oggi sabato 14 giugno 2025

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Referendum 8 e 9 giugno, il punto di vista della Rete dei Numeri Pari
14 Giugno 2025. Rete dei Numeri Pari e su Democraziaoggi.
14 milioni ci cittadine e cittadini alle urne ma il quorum non è stato raggiunto. Indispensabile continuare a fare ognun@ la propria parte, rafforzando la partecipazione per portare avanti l’impegno per i diritti e la democrazia
10 giugno 2025 – In occasione del voto referendario dell’8 e 9 giugno oltre 14 milioni di cittadini […]
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Oggi venerdì 13 giugno 2025 – Eventi

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Oggi venerdì 13 giugno 2025

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GIÙ LE MANI DAI REFERENDUM: LA DESTRA VUOLE SEDARE LA DEMOCRAZIA
12 Giugno 2025 – Alfiero Grandi – L’Unità e su Democraziaoggi
Il mancato quorum ha scatenato i peggiori istinti. Non si può ridurre la politica a un voto ogni 5 anni come sogna Meloni: i quesiti hanno scritto la storia politica di questo Paese
Il risultato deludente dei referendum sul lavoro e sulla cittadinanza per chi li ha promossi ha scatenato i peggiori […]
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Solidarietà

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Da ottobre 2024 Rosaria ed Elisabetta, due signore in una situazione personale di fragilità residenti a Villanova, sono ospiti in una struttura a spese del Comune di Cagliari per inagibilità della loro casa di proprietà.

Oggi giovedì 12 giugno 2025

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Butta male. Troppi scivolamenti verso l’inciviltà, la disumanità e e la guerra
11 Giugno 2025 – Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Aveva ragione Francesco quando diceva che anche le parole possono far male, molto male. E così è. Non vi fa impressione, non vi suscita sgomento sentir parlare di deportazione. La si usa e la si pratica negli USA, paese, infondatamente, indicato dagli atlantisti come modello di democrazia e di civiltà. Cosa c’è di più […]
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Appuntamenti segnalati da Aladinpensiero, dal 12 al 30 giugno 2025

Giovedì 12 giugno 2025 ————-
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Da giovedì 12 al 30 giugno ———-
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—————-Fino al 30 giugno———
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——————————-Mercoledì 18 giugno——-
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Mercoledì 18 giugno, ore 18:00, Teatro Sant’Eulalia: “Il Dio in cui non credo” – Di Pierpaolo Loi – Prefazione di Laura Tussi. Dialoga con l’autore Don Marco Lai presidente della Caritas Diocesana.
ore 19:00: “I partigiani della pace” – Di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici – Prefazione di Paolo Ferrero, introduzione di Giorgio Cremaschi
Intervengono Laura Tussi (online) e Carlo Bellisai.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
È consigliata la prenotazione al link:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScVUg86WmKwJB9Tgjem8p7nQuRbE4hzzyJHrpyGHhR1OwES9Q/viewform
Un invito aperto a tutte e tutti per costruire insieme una cultura della pace.
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Il Consiglio Comunale di Cagliari ci rappresenta!

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È stato votato e approvato a maggioranza l’odg di Sinistra Futura in cui si promuove la cessazione dei rapporti commerciali con soggetti economici israeliani coinvolti nel conflitto.
È una ferma condanna per le violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi. La città di Cagliari non può e non deve rimanere indifferente di fronte alla tragedia che si sta consumando in Palestina.
Questo atto È un segnale politico chiaro: chiediamo giustizia, rispetto della legalità internazionale e la fine di ogni forma di complicità con chi viola sistematicamente i diritti umani.
Con l’approvazione dell’Ordine del Giorno, il Consiglio comunale invita anche il Governo italiano e le istituzioni europee ad assumere posizioni più incisive per la tutela dei civili e il ripristino del diritto internazionale nei territori occupati.
Infine impegna l’Amministrazione di Cagliari a promuovere iniziative culturali, sociali e informative per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della pace, della solidarietà tra i popoli e del rispetto dei diritti umani.

Sinistra Futura sarà sempre dalla parte della PACE e lo dimostra nel lavoro quotidiano.

Il dopo Referendum: condividiamo il commento di Tomaso Montanari

img_4508Referendum, il commento di Tomaso Montanari

È grande l’amarezza, stasera. Ma non la sorpresa.

Ha pesato decisivamente il boicottaggio compiuto dal governo: non certo attraverso l’astensionismo istituzionale (osceno, ma poco rilevante sul piano dei numeri), ma attraverso il sistematico silenziamento dei referendum, cancellati su sei reti televisive.

I grandi giornali hanno fatto il resto: i referendum sono stati una notizia per la prima volta stasera, con la loro bocciatura.

La Cgil era sostanzialmente sola: e stendiamo un velo pietoso sui partiti dell’opposizione, inerti, se non peggio.

Ma il punto non è questo. Il punto è un Paese devastato da quarant’anni di progressivo smontaggio della Costituzione. La ragione per cui governano i fascisti è la stessa per cui da anni non si raggiunge il quorum: una enorme parte del Paese non crede più che andare a votare (referendum o politiche non cambia nulla) serva a qualcosa. E sono anche le stesse per cui i no contro la cittadinanza agli stranieri sono stati tragicamente alti anche a sinistra: perché nel vuoto della politica ci si difende da chi sta sotto, non si lotta contro chi sta in cima.

Oggi mercoledì 11 giugno 2025

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Da: img_4500
- https://www.kalaritanamedia.it/archivio/?pubId=63149840
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————Domani. Crasi a su Poettu———-
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Che succede?

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Comitato “Insieme per la pace disarmata”
Evento regionale per la pace a Cagliari – 29 Giugno 2025.
[versione non definitiva]

Le organizzazioni firmatarie del presente documento convengono di costituire insieme un nuovo comitato informale che assume la denominazione di “Insieme per la pace disarmata”

. Il comitato si pone come primo obiettivo collettivo lo svolgimento di un evento per la pace con carattere regionale, a Cagliari, il prossimo 29 giugno, organizzato in due momenti:
- Dalle 9,30 alle 13: assemblea aperta presso il Teatro Sant’Eulalia;
- Dalle 18 alle 23: evento di sensibilizzazione pubblica all’aperto, con contributi artistici e di vario genere (spazio ancora da individuare).

Le organizzazioni aderenti si riconoscono nel seguente

Manifesto politico

1. La pace, la vita, la salute, il lavoro, la casa, l’ambiente, la giustizia sociale e l’eguaglianza sostanziale, le libertà civili e politiche, le libertà di espressione, di opinione e di protesta sono
diritti irrinunciabili di ogni individuo, a prescindere dalla nazionalità, dalla residenza, dall’etnia, dal genere, dalla religione e da qualsiasi altra caratteristica personale o di gruppo.
Intendiamo perciò contribuire a realizzarne la tutela e la piena attuazione adottando ogni iniziativa politica, sociale, culturale, ecc., utile al bene comune, insieme alla lotta non violenta attiva contro ogni ingiustizia.

2. Crediamo che la Pace si ottenga con l’impegno di ogni cittadina e cittadino, corpo intermedio, istituzione nazionale e sovranazionale, volto alla costruzione del bene comune dei popoli, all’inclusività, alla cooperazione ed alla solidarietà, all’eliminazione di ogni forma di discriminazione, all’esigibilità sostanziale dei diritti delle persone. Perciò intendiamo impegnarci tutti e tutte insieme, nei nostri ambiti, per contribuire alla costruzione di un mondo più a misura di ogni persona umana.

3. La nostra azione è tesa ad evitare ogni violenza, istituzionale, di gruppo o individuale, ogni guerra e ogni atto di terrorismo, affrontandone ed eliminandone le cause attraverso l’esercizio della politica a tutti i livelli e adottando la non violenza attiva quale metodo per la risoluzione dei conflitti.

4. Vogliamo impegnarci nella promozione di una cultura e di una pedagogia della pace, del disarmo, della nonviolenza che influisca sulle coscienze, sull’educazione e sulla politica, che costruisca relazioni interpersonali, sociali e internazionali fondate sulla trasformazione nonviolenta dei conflitti, nell’incontro creativo delle differenze e delle divergenze e nel superamento del mito della guerra, del nemico, della vittoria.

5. Rispetto ad ogni guerra, e ad ogni atto di violenza, stiamo sempre dalla parte delle vittime.
Ciò vale per tutte le guerre in ogni parte del mondo: il conflitto armato tra Russia e Ucraina, le guerre del Sud-Sudan e dello Yemen, del Congo, il massacro in atto in Palestina, ecc.

6. In ogni conflitto armato vediamo vittime innocenti, sia tra i civili non combattenti che tra il personale militare, spesso mandato a combattere e morire contro la sua volontà, in nome di falsi ideali patriottici, a causa della prepotenza di chi li governa. Noi stiamo attivamente dalla loro parte in maniera nonviolenta, convinti che il ripudio della guerra, sancito anche dall’art.11 della Costituzione Italiana, sia necessariamente da interpretare riorientando ogni
sforzo istituzionale e di popolo verso la costruzione della pace.

7. La guerra è un crimine contro l’umanità; noi rifiutiamo una morale astratta e chiediamo la tutela del diritto delle persone alla vita e alla libertà in sintonia con la nostra Costituzione e con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Esprimiamo una fortissima preoccupazione per il piano di riarmo europeo inteso non solo come mezzo per risolvere positivamente le controversie, ma addirittura come opportunità di sviluppo.

8. Chiediamo che l’ONU riprenda la missione originaria di luogo di confronto e di soluzione pacifica delle controversie e lo faccia senza posizioni dominanti per nessuno.

9. Rifiutiamo ogni piano di riarmo europeo o nazionale e ogni tentativo di far passare l’idea che con una maggiore presenza di armi e di forze armate si possa perseguire la pace. La produzione di armi segue le leggi del mercato, perciò più armi si producono, più verranno utilizzate, in maniera da poterne produrre ancora e ancora.

10. Rifiutiamo la propaganda bellica di ogni tipo, attuata attraverso una sempre più frequente presenza delle forze armate nelle scuole e nelle università e mediante una pervicace commistione tra iniziative sanitarie, sportive, culturali, artistiche e forze armate. Cittadini e cittadine non sono clienti da imbonire ma persone consapevoli, titolari di diritti, alle quali non si può dare per pietà ciò che sarebbe dovuto per legge, come una sanità efficiente ed una società vivibile in tutti i suoi aspetti.

11. Ci opponiamo all’uso del territorio della Sardegna a fini di addestramento militare e di sperimentazione di nuove tecnologie belliche, o civili potenzialmente pericolose, alla produzione ed esportazione di ordigni bellici, alle speculazioni energetiche e industriali di qualsiasi genere, svolte senza rispetto alcuno per la volontà delle persone che abitano i territori coinvolti e per l’ambiente naturale terrestre e marino della nostra isola. Chiediamo la riconversione civile e sostenibile della fabbrica di armamenti presente nel sud-ovest dell’isola, insieme alla bonifica e alla restituzione ai sardi delle aree attualmente soggette a servitù militari.

12. Vogliamo impegnarci a promuovere nella nostra isola lo sviluppo di un’economia pacifica e sostenibile, che ne salvaguardi anche le lingue e le tradizioni, attualizzandole dinamicamente, e che consideri il suo l’ambiente naturale e sociale come eredità da preservare e ripristinare in maniera da poterlo lasciare a chi verrà dopo di noi senza pregiudicarne il futuro. Preservando l’ambiente difendiamo la salute.

Elenco delle organizzazioni firmatarie…

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Cari amici,
Il referendum è stato sconfitto. Ma è ben altro che una sconfitta della sinistra. È una sconfitta degli stranieri che non possono diventare cittadini, devono rimanere “non persone” in un ordinamento dove anche le Banche sono persone. Sono migranti senza diritti quando sono venuti in uno Stato di diritto. Sono profughi venuti in nome del primo dei diritti che è quello alla vita, e hanno trovato il disprezzo dei diritti e le morti sul lavoro. Vivono in città che si gloriano dei “valori della destra”, e sono città senza valori così che quanti le guardano da fuori, magari dal mare, si stupiscono ed esclamano, come dice la Bibbia:
“ Questa è la città gaudente,
che se ne stava sicuro
e pensava: “Io e nessun altro”!
Qualcuno le passa vicino
fischia di schermo e agita la mano ”.
Ed è stata anche una sconfitta dei precari, degli underdog. Sono sottoccupati, sottopagati, sottostimati, e devono restarlo per tutta la vita, altro che diventare presidenti del consiglio.
È stata una sconfitta dei licenziati senza giusta causa. Senza causa si può pretendere di restare al potere, ma se ti tolgono il lavoro senza giusta causa non c’è un potere che giustamente ti difenda.
Ma al di là dei risultati, tutti si rallegrano o deprecano che non sia raggiunto il quorum, e gli uni vogliono ridurlo o addirittura abolirlo dimenticando la saggezza dei costituenti, gli altri vogliono alzare perfino il quorum delle firme necessarie per chiedere il referendum.
Ma il vero problema è: perché il quorum, che prima funzionava, adesso non funziona più? Il quorum è il prodotto e il segnale di una democrazia perfetta, non regge, almeno in quella misura, in una democrazia deperita.
La democrazia è deperita e il quorum non si raggiunge non a causa dei quesiti, magari mal compresi, ma perché si è rotta la coesione sociale. Quando i referendum funzionavano era perché c’era la coscienza di essere una comunità chiamata a decidere su problemi a tutti comuni, privati e pubblici, dal divorzio all’ordine pubblico al nucleare; ci si divideva certo nella scelta (il referendum era fatto apposta) ma a nessuno veniva in mente di fare un dispetto agli altri non andando a votare. Eravamo una Nazione, che aveva l’assillo della sua unità; all’inizio c’era perfino l’idea del monopolio pubblico della radio e della TV, per la paura che non si creasse una lingua comune, che ancora non c’era, o che la cacofonia dei messaggi rompesse l’armonia di fondo di una cultura condivisa: certo era una democrazia ancora acerba, ma in cammino, tanto è vero che l’obiettivo comune, perfino tra comunisti e anticomunisti, era una “democrazia compiuta”. La democrazia, e il voto, non erano ancora la rissa per cui la ragione degli uni è per forza il torto degli altri. Questa era la Nazione, non c’era bisogno di nominarla ogni minuto. Poi si è cominciato a smontarla, con l’idolatria dell’individualismo, le televisioni di Berlusconi, le privatizzazioni selvagge, la Lega Nord, “Forza Etna”, il maggioritario, chi vince vince tutto, chi perde perde tutto, lo “spoil system”, fino alla minaccia del premierato, tutti mezzi per rompere i legami sociali. E anche l’orrore per lo straniero, che non si permette di credersi italiano, è il segnale che la Nazione non c’è più, è già perduta, altrimenti l’integrazione sarebbe il suo orgoglio. E la Premier insiste nel professarsi come capo della Nazione, proprio mentre finisce di smontarla.
Nel sito Prima Loro pubblichiamo un articolo sul genocidio a Gaza, di Elena Basile.
Con i più cordiali saluti,
da “Prima Loro” (Raniero La Valle).
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Referendum e Elezioni. Benissimo Nuoro!

ANPI: referendum e impegno per la democrazia, il lavoro e i diritti
10 Giugno 2025 su Democraziaoggi
Nota della Segreteria naz. ANPI
«Ringraziamo tutti coloro che sono andati a votare e siamo orgogliosi del grande impegno e della straordinaria partecipazione di tanti nostri iscritti e dirigenti per portare gli elettori alle urne e per far votare Sì ai quesiti referendari. Era evidente che il problema principale era il raggiungimento del quorum. Ma il 30.5% […]
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Elezioni, ci sono segnali incoraggianti. In Sardegna Nuoro per esempio
10 Giugno 2025 – Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Sul referendum confermo il giudizio di ieri. Non è una vittoria, ma neanche un flop. Certo si è lontani dal quorum e le pessime norme sottoposte al voto popolare sono rimaste in vigore, ma è stata l’occasione per una campagna di massa sui temi del lavoro, ormai tacitati da anni. L’iper liberismo ha spento ogni […]
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https://www.kalaritanamedia.it/comunali-a-nuoro-vince-il-campo-largo-per-todde-e-vittoria-politica/
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—————————Sugli esiti referendari—————
Interviene la CSS
Giacomo Meloni (Su Democraziaoggi).
9 Giugno 2025 – 22:43 –
MI PERMETTO QUALCHE RIFLESSIONE A CALDO SULL’ESITO DEI REFERENDUM,
sui quali si sono espressi circa 14 milioni di votanti, ma non si è raggiunto il quorum del 50 più uno %, come previsto dalla Legge, fermandosi al 30,6%,registrando comunque l’80 % dei Si sui 4 Referendum sul Lavoro, ma solo il 60 % dei SI sul quesito sulla cittadinanza.
Ci sono stati molti errori di Comunicazione:
1. Primo errore di comunicazione, aver insistito prevalentemente col materiale propagandistico che i Referendum erano della CGIL, La stessa per esempio in Sardegna, nonostante la CSS con un proprio Comunicato invitasse i propri aderenti e simpatizzanti ad andare a votare “SI” ai cinque quesiti referendari, non ha ritenuto opportuno darne notizia né avvalersi di questo sostegno.,
2. Secondo errore, non aver considerato che oggi ed in particolare in Sardegna e nel Sud in generale i Sindacati non sono nel gradimento della maggior parte dei lavoratori dipendenti né tantomeno dei lavoratori autonomi, delle partite IVA, degli agricoltori e dei pastori.
3. Terzo errore, l’aver presentato la opposizione al
Jobs Act, tacendo volutamente le riforme intervenute dopo i provvedimenti introdotti dal Governo di sinistra .presieduto da Renzi.
4. Quarto errore, non aver considerato la difficoltà oggettiva di numerose piccole e medie imprese, che spesso faticano ad applicare norme sulla sicurezza a prescindere dalla dimensione delle stesse. Per intenderci, molte norme sono nate sul modello delle Grandi imprese. a prescindere.
5. Quinto errore, non aver tenuto conto che sul quesito sulla cittadinanza vi erano posizioni diverse anche a sinistra e nel Campo Largo e che lo stesso Partito Cinque Stelle aveva dato indicazione di non votare il quinto quesito.
5. Ultimo errore, aver lasciato quasi per intero alla Destra la materia sulla sicurezza, Non aver capito o sottovalutato che la paura soprattutto sui ceti più poveri e sui soggetti deboli spinge alla ricerca della sicurezza che stenta a trovare nei provvedimenti della Sinistra. Mi riferisco a chi viene scippato per strada o in casa -in genere anziani e soggetti deboli- o chi cerca casa e si vede costantemente scavalcato nelle graduatorie da extracomunitari, che hanno pur diritto alla casa,ma che occorre garantire uguale diritto e nello stesso modo anche ai residenti che si sono impoveriti o hanno perso il lavoro.
Ho seguito le prime reazioni a caldo di Landini, Segretario Generale della CGIL che rilancia la Democrazia sindacale. Vorrei richiamarlo al dovere di rivedere gli Accordi sull’elezione delle RSU e degli RLLS, dove i sindacati storici nel Settore Privato pretendono posti riservati in caso di non elezione dei propri candidati (norma che anche come CSS insieme ai Sindacasti di Base abbiamo contribuito a far cancellare nel Settore Pubblico )e dove tra i candidati figurano i loro segretari di categoria.
Basta con la finta democrazia anche nei sindacati, dove alcuni contratti, bocciati dall’Assemblea dei lavorator, passano ugualmente perchè recuperati con i voti di maggioranza negli organismi direttivi dei Sindacati.
S’impone una seria riflessione sulla rappresentanza e rappresentatività in politica e nei sindacati. Talvolta mi chiedo se chi va a contrattare col Governo rappresenta veramente gli interessi generali ed il bene comune. Ho motivo di pensare il contrario.
Lavoriamo insieme per favorire l’ascolto, la partecipazione democratica e l’entusiasmo perduto.
Giacomo Meloni Segretario Naz. le CSS
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Per Gaza

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