La storia della medicina

piero-di-liciadi Piero Marcialis

58. La mano di una donna nella prima radiografia della storia.
La ricerca che ha caratterizzato il secolo XIX di strumenti atti a migliorare la diagnostica si chiude con una clamorosa scoperta: l’uso dei raggi X.
Ancora una volta non è un medico, ma un fisico, Wilhelm Conrad Rontgen, che porta un tale contributo alla scienza medica: dopo lo stetoscopio, il laringoscopio, l’otoscopio, ora con la radioscopia si può fare una diagnosi guardando dentro il corpo umano, dentro qualsiasi corpo ferito o traumatizzato.
È l’8 novembre 1895 che Rontgen, sperimentando il raggio ignoto, si accorge che esso crea una incerta luminosità su uno schermo. Frappone la sua mano e vede sullo schermo l’immagine delle sue ossa. Pensa che si possa fermare quell’immagine su una lastra fotografica.
Chiama sua moglie, Anna Berta Ludwing, e le chiede di tenere la mano ferma sulla lastra mentre lui proietta il raggio, cosa che lei fa per 15 minuti. Si forma sulla lastra la prima radiografia della storia: le ossa della mano di Anna Berta col suo anello matrimoniale.
Il 28 dicembre Rontgen comunica al mondo la sua scoperta: Uber eine neue Art von Strahlen, Su un nuovo tipo di raggio.
Lo chiama raggio X, perché sconosciuto, i tedeschi lo chiamano raggio Rontgen.
La scoperta fa rapidamente il giro del mondo: già nel 1896 è usata negli Stati Uniti per una frattura; un anno dopo già esiste in Inghilterra un reparto di radiologia.
Certo, ancora si ignorano gli effetti nocivi dei raggi X, ma presto saranno noti e tutte le precauzioni verranno adottate.
Nel 1901, dopo la laurea honoris causa in medicina a Würzburg, Röntgen ebbe il premio Nobel per la fisica.
Morì a Monaco il 10 febbraio 1923, quattro anni dopo Anna Berta, che gli era stata compagna per 50 anni.
Aveva 78 anni, essendo nato a Lennep il 27 marzo 1845.

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