Monthly Archives: giugno 2013

La LAMPADA di ALADIN: dibattiti a rimbalzo

Buona Estate a tutti!

W.A. Bouguerau: L’ onda !!!
Licia Lisei. Avete fatto la “prova costume”? Buona estate a tutti!

ESTATE


21 giugno entra l’Estate
E’ il solstizio, il giorno più lungo del sole, comincia l’estate. Da domani lentamente la sua luce andrà diminuendo. Giorno sacro agli antichi e in tutte le religioni. Uno studioso di Omero ha ricavato dai versi dell’Odissea che questo è il giorno in cui Ulisse fa strage dei proci che infestano la sua casa, col pretesto di amare Penelope. Speriamo, se non quest’oggi, nel prossimo solstizio d’estate di aver fatto strage dei proci che infestano la nostra terra, col pretesto di amare la Sardegna.

La TAVOLOZZA di LICIA. Storia dell’Arte: Elisabetta Sirani

I miei quadri preferiti : Elisabetta Sirani (Bologna 1638-1665)
Madonna con Bambino e San Giovannino.

 Licia Lisei. San Giovannino porge al piccolo Gesù una colombina bianca….E’ un notturno. Da dove proviene la luce che illumina la scena ?

Gli OCCHIALI di PIERO

  • NOTIZIE DEL GIORNO
    Il governo non decide (Camusso).
    Il governo tace sulla Turchia (Tutti).
    Il governo non c’è, ma ci fa (Io).
    Il governo è stabile (Letta).
    Come, no?
  • DIETRO LE SBARRE Sbarrato l’ingresso alle donne, sbarrato l’ingresso ai piccoli partiti (5%), sbarrato l’ingresso alle piccole coalizioni (10%), sbarrato l’ingresso agli indipendentisti, sbarrato l’ingresso a chi ha lottato per nobili cause. Il popolo sardo è innocente, eppure sta dietro le sbarre. L’ora dei sardi adesso è più vicina. Nessuno si dica sorpreso. L’avete voluto.
  • BOCCIATI Il Consiglio Regionale della Sardegna risulta composto da 80 membri. 40 sono ignoranti, 35 si salvano, 5 non pervenuti. Il prossimo anno si rinnova, La proposta è che si rinnovi davvero.
  • LA BARZE/LETTA. E per tornare alle nostre spigolature: San Luigi Gonzaga…

Come trovo la Tata giusta per mio figlio? “Oltre Tata” un motore di ricerca geolocalizzato per trovare l’educatrice che vuoi tu

Oggi la vita quotidiana si è spostata sul web: online cerchiamo informazioni, condividiamo Conoscenze. Oltre Tata ha sviluppato un motore di ricerca geolocalizzato per cercare la tata online semplicemente inserendo il proprio indirizzo o la propria città… (Amelia Salomone)

di Alessandro Ligas, TTecnologico

Il 5 ed il 6 maggio Bologna è stata presa d’assalto da numerosi start upper che con le loro idee innovative hanno dato vita al R2B2013. Tra i vari stand del R2B2013 la mia attenzione è stata attirata da “Oltre Tata”. Un motore di ricerca geolocalizzato che facilita l’incontro tra famiglie ed educatori in tutta Italia. Lo scopo del progetto è quello di offrire un servizio utile alle famiglie che necessitano sempre più spesso di figure competenti a cui affidare i propri bambini: grazie al portale è possibile effettuare la ricerca della persona adatta alle proprie esigenze sul web.

La TAVOLOZZA di LICIA. Storia dell’Arte: Marietta Robusti, la Tintoretta

I miei quadri preferiti : Marietta Robusti, la Tintoretta. (Venezia 1554-1590) – Ritratto di Ottavio. Strada Marietta era la figlia del Tintoretto – Jacopo Robusti, detto il Tintoretto. Amatissima dal padre che la portava sempre con sè vestita da ragazzo perchè era talmente brava che il suo modo di dipingere si confondeva con il suo. Essendo impossibile distinguere i due, purtroppo, nella Storia dell’ Arte è rimasto solo il nome del Padre e non quello della Figlia…ma nessun critico, fino a pochissimo tempo fa, si è dato la pena di dircelo (tanto….è normale che le donne si “sacrifichino” per i loro uomini). 

  • Licia Lisei Ottavio fu artista a sua volta, orafo, archeologo … uomo tutto-fare.  Se guardate per intero la foto vedrete meglio la statua in primo piano, il reperto archeologico nella mano sinistra, lo sfondo con le rovine romane e la personificazione della Fortuna che gli porge la cornucopia con le monete e l’alloro…

Gli OCCHIALI di PIERO. Voto segreto, Perugia, Clara Zetkin, operazione Mala Gestio, Pio Baldelli…

VOTO SEGRETO

Per non vantarsi troppo di essere tanto sensibili alla democrazia e alla questione della parità di genere si accingono a votare nel segreto
“e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà” (Matteo 6, 1-6).
Oppure il popolo, perchè voce di popolo voce di Dio.

STRAGE DI PERUGIA
ipiusix001p1Il 20 giugno 1859 le truppe di papa Pio IX, 2000 uomini la maggior parte svizzeri, entrano a Perugia, ribelle allo Stato Pontificio, massacrano i civili, compresi donne e bambini e saccheggiano le case.

La LAMPADA di ALADIN EVENTI

LETTI DI NOTTE a Cagliari, a partire dalle ore 21

Gli OCCHIALI di PIERO EDIZIONE SPECIALE

DOMANI CHISSA’ CHE COSA ACCADRA’?

  • La Corte costituzionale ha respinto il ricorso sul legittimo impedimento.

Ora rischia, alla fine del processo, di essere interdetto dai pubblici uffici. In questo caso tutti i parlamentari fedeli a Lui, si dimetteranno.
Che tristezza, che dolore, che dispiacere, che peccato! ‘ta lastima!

  • Gasparri: ci dimettiamo tutti. Carfagna: ma anche no. No, Mara, quel che è detto è detto.
  • Riusciranno i nostri eroi a fare a meno di un alleato così prestigioso? Suvvia, tutti in delegazione, 35 saggi compresi, a chiedere l’intervento di Napolitano. E che? vogliamo impedire a cotanto leader di partecipare alla vita politica, di esercitare il suo ruolo tanto prezioso per la salvezza della Nazione? Non sia mai!

La TAVOLOZZA di LICIA. Angelica Kauffmann “Il colore”

Angelica-Kauffmann-Il-colore-

I miei dipinti preferiti: Angelica Kauffmann (Coira 1741-Roma 1807), “Il colore” -
E’ l’allegoria del colore, cioè la personificazione, o rappresentazione in forma di figura umana (femminile !) dell’ “idea di colore” (platonicamente intesa).


Approfondimenti su 

 

Gli OCCHIALI di PIERO. La statua, ma anche Aung San Suu, Anna Pierangeli, Pietrino Soddu, Clara Gallini…

STATUA DELLA LIBERTA’
Il 19 giugno 1885 la Statua della Libertà arriva nel porto di New York.
Progettata e realizzata dai francesi Bartholdi ed Eiffel, è alta 93, visibile a 40 chilometri di distanza, nella destra regge la fiaccola simbolo dello spirito della libertà, nella sinistra un libro con la data del 4 luglio 1776, data della indipendenza degli Stati Uniti d’America.

DA SARDI VOGLIAMO ESSERE EUROPEI. Organizziamo la mobilitazione dei sardi per la modifica della legge elettorale (italiana) per avere nostri rappresentanti nel prossimo Parlamento europeo!

Prendiamo spunto da quanto Franco Meloni ha pubblicato su questo blog di Aladin Pensiero e su altri blog sardi, uniti da un recente accordo di collaborazione, Fondazione sardinia, Tramas de Amistade e Vitobiolchiniblog.
Franco premette al suo intervento che “si ripropone con urgenza la modifica della legge elettorale per consentire ai sardi di eleggere propri rappresentanti nel parlamento europeo”.
Con questa affermazione, e con la sostanza della tesi sostenuta da Franco, concordiamo pienamente. E come sarebbe possibile non concordare?

BOMELUZO – Gli OCCHIALI di PIERO – La LAMPADA di ALADIN – La SEDIA di VANNI – La TAVOLOZZA di LICIA

Auguri a Raffaella Carrà che oggi ha compiuto 70 anni

Il politico sardo che vorrei…

di Salvatore Cubeddu 

Nelle nostre conversazioni tra  cittadini adulti, di ormai antica politicizzazione,  gira nell’aria, senza neanche venire esplicitamente a galla, un problema che potrebbe sembrare persino stravagante: esiste in Sardegna un politico buono?

E, se esiste, come deve essere? Gli mancano quei difetti che continuamente ci colpiscono negli altri? O eccelle in certe qualità che servirebbero da modello ai tanti? E’ qualcuno che se ne sta in di­sparte oppure può muoversi liberamente in mezzo agli altri, reagire alle loro sfide ed essere ugualmente “buono”?

Il problema interessa  a me come a qualsiasi cittadino sardo. Tutti dubitiamo che un politico sardo buono sia  mai possibile nella Sardegna che vediamo – ognuno con i propri occhi – intorno a noi. Mi riferisco al politico sardo nel più ampio spettro del termine, anche a un cagliaritano o a un sassarese che a volte sembrano solo ‘italiani di Sardegna’. La storia ci ha regalato anche dei forestieri che hanno scelto di abbracciare con abnegazione la nostra causa. Affrontiamolo, dunque, il problema, avventurandoci in una non facile ricerca di definizioni.

Non c’è dubbio che, se esiste, il politico sardo buono deve essere fatto in un certo modo. Deve conoscere la professione della politica,  pur non dovendo necessariamente essere per professione un politico. Attore nella politica. Deve essere interessato a dirigere le azioni di altri uomini, quando esse debbono essere motivate da obblighi di legge, o da obiettivi condivisi o anche, purtroppo, dalle emergenze del vivere civile. Uomo obbligato e/o invitato a decidere, spesso con poche variabili, non raramente indirizzato dagi eventi a scegliere il minore dei mali più che il meglio desiderabile. La politica che riguarda la Sardegna moderna è la conquista della sua libertà attraverso adeguate istituzioni, la ricostruzione di una propria economia, il rispetto e la promozione degli specifici valori del suo popolo. Il politico sardo, la cui stella cometa è la libertà della sua terra, a poterlo incontrare, lo riconosceremmo a prima vista. Nel considerare o discutere un qualsiasi problema, che ai nostri occhi assume una curiosa ur­genza, saremmo convinti di sapere esattamente che cosa intendiamo. Da fuggire come la peste sono invece  i dilettanti allo sbaraglio, i mediocri che sfuggono qualsiasi mestiere, i servi al seguito dei potenti (quasi sempre) stranieri. Quando queste tre condizioni si sommano, infatti, capiamo meglio la situazione presente.

Sarà capitato anche a qualche altro l’interrogativo se chi ci comanda  ‘connoschet sa terra chi dhu poderat’. Mi si conferma in continuazione un fatto: chi governa la Sardegna nelle sue varie istituzioni – la Regione in primis, ma pure le province e i grandi comuni, ma senza escludere la Chiesa, l’Università, per non parlare delle professioni – non ne conosce la vicenda storica né è interessato alle peripezie dei suoi abitatori. Si tratta di responsabili – in realtà nel massimo dell’irresponsabilità – che sovente non sanno di non sapere. Evidentemente sono portati a decidere secondo i valori che solo conoscono: gli interessi personali, di famiglia, di clan, di paese, in ogni caso non gli interessi generali. Il fatto che la segreta e notturna ‘falsa’ riduzione degli stipendi abbia coinvolto, lo scorso anno, la grandissima maggioranza dei consiglieri ragionali, senza differenziazioni di parte, ci restituisce un dato di ignoranza, prima e più di una costante manifestazione di immoralità. Il politico sardo sembra navigare  nel vuoto, con la testa al di là del mare e uno spazio vitale che si ferma al promontorio urbano del capoluogo.

Non credo di costringere il lettore a un’estenuante e sterile discus­sione per stabilire che cos’è buono, in un politico sardo, quando, nel lettore come in me che scrivo, il politico sardo buono sussiste come un’immagine intangibile. Possiamo cercare nel passato: l’amletico interrogativo di Giomaria Angioy ad Oristano (giugno 1796), tra l’esilio e lo scontro armato contro i traditori componenti del suo stesso popolo;  la leadership coraggiosa ma infine rinunciataria di Emilio Lussu, paragonato all’amore disperato per la patria sarda di un Titino Melis; la brillante profezia indipendentista di Antonio Simon Mossa a fronte della mediocre gestione di quel  sardismo che ci ha lasciato senza speranza allo scadere  dei lunghi anni Ottana.

E tra i viventi, chi troviamo quale modello di un politico sardo buono? Era soltanto un’im­magine? Esiste davvero? Dov’è?

Potremmo passare in rivista tutte le persone che conosciamo. Dovremo esplorare tra coloro che hanno passione per la politica, o semplicemente che vivono i problemi della Sardegna con passione. Queste per­sone affiorano l’una dopo l’altra, davanti a voi co­me davanti a me, e sottoponiamo ciascuna a un esame. Ci rendiamo presto conto che al fondo sappiamo troppo poco su di loro.  Anche di coloro che credevamo di conoscere bene possono rappresentarsi aspetti sconosciuti. Un tema ed un esempio dirimenti: l’una dopo l’altra, non troviamo con certezza la persona che prenda una decisa distanza dai ruoli e dalle istituzioni presenti in vista di costruire quelle nuove, migliori, desiderate, esclusive, totalizzanti. Difficile, ma non impossibile, che qualsiasi protagonismo non ambisca a finire almeno nell’emiciclo di via Roma. Forse sono troppo severo, in fondo le situazioni di cui sono stato  o sono testimone e per le quali, per così dire, sono in grado di garantire, non sono poi troppe.

E’ chiaro che noi non dobbiamo andare alla ricerca di un ingenuo: il buono che abbiamo in mente deve sapere quel che fa. Deve essere provvisto di una grande vitalità che gli possa consentire delle scelte. Non è un in­dividuo elementare o limitato, non è ignaro delle co­se del mondo, ha la capacità di vedere nell’animo altrui. Non si lascia ingannare o addormentare dagli altri, è sveglio ed attento; e solo se è in grado di soddisfare tutte queste condizioni, può porsi a noi il quesito: con tutto ciò, è questo un politico sardo buono?

Potremo continuare e andare ragionando a lungo, proiettando in giro attese, frustrazioni e speranze. Nel titolo, ad esempio, mi sono scordato di scegliere il verbo ausiliare (essere o avere). In fondo ciascuno di noi vede se stesso quale politico sardo buono. Ma dubitarne non guasta!

Salvatore Cubeddu

Il presente contributo viene pubblicato anche in altri siti/blog, nell’ambito di un accordo tra diverse persone (tutte impegnate nel movimento culturale “In sardu”), le quali dispongono di detti spazi virtuali che mettono a disposizione per favorire la circolazione di idee (e l’organizzazione di iniziative di carattere politico-culturale) sulle problematiche della Sardegna, senza limiti di argomenti e nel pieno rispetto delle diverse opinioni e impostazioni politiche e culturali, ovviamente nella condivisione dello spirito e dei comportamenti democratici. I contributi saranno pubblicati in italiano e/o in sardo.

Ecco i siti/blog (a cui nel tempo se ne aggiungeranno altri, auspicabilmente) :

aladinews

vitobiolchiniblog

Fondazione Sardinia

Tramas de amistade

——————
Il primo intervento di Salvatore Cubeddu

Il secondo intervento di Fabrizio Palazzari

Il terzo intervento di Nicolò Migheli

Il quarto intervento di Vito Biolchini

Il quinto intervento di Franco Meloni