La SEDIA di VANNI

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I RIFIUTI IN EUROPA, STORIE DALL’ALTRO MONDO
di Vanni Tola

In Italia, in quasi tutte le regioni, il problema dello smaltimento dei rifiuti è un’importante emergenza. La raccolta differenziata e il riciclaggio sono un obiettivo apparentemente irraggiungibile. Le discariche, principalmente in prossimità dei grandi agglomerati urbani, sono ormai delle bombe ecologiche che stanno per esplodere. Servirebbero meno discariche e più inceneritori. In realtà gli inceneritori non li vuole nessuno perché considerate ingombranti presenze ecologiche. Si continua a progettare nuove discariche o ampliare quelle esistenti innescando proteste a manifestazioni delle comunità interessate. Ma che accade negli altri paesi d’Europa?
Partiamo da un dato di riferimento quantitativo. In Europa dai rifiuti si ricava energia per 100 milioni di MWh, in Italia soltanto 0,425 milioni di MWh, una percentuale molto bassa. In alcuni paesi dell’Europa settentrionale, la percentuale di rifiuti che subisce il riciclaggio o il compostaggio è molto elevata: Germania 62%, Paesi Bassi 60%, Belgio 56%, Svezia 48%, Norvegia 40%. In Italia soltanto il 34 % dei rifiuti segue questo percorso, meno di noi soltanto la Spagna e la Grecia. In alcuni paesi europei si fa un largo uso degli inceneritori come strumento ottimale per lo smaltimento dei rifiuti. In Norvegia il 57% dei rifiuti alimenta un inceneritore, in Danimarca il 54%, in Svezia il 51%, in Belgio il 42%, nei Paesi Bassi il 38%, in Germania il 37%. In Italia soltanto il 17%. Molti di questi inceneritori fanno bella mostra di se al centro d’importanti città senza creare alcun problema particolare, per es quello di Spittelau a Vienna, l’Energy Tower in Danimarca. Essendo diffuso in questi Paesi il riciclaggio e l’impiego degli inceneritori ne consegue che la percentuale di rifiuti che finisce in discarica sia bassissima. Soltanto l’1% in Germania, Paesi Bassi, Belgio, Svezia. Il 2% in Norvegia e il 3% in Danimarca. Si continua invece a fare largo uso delle discariche In Grecia con l’82 % dei rifiuti destinati alla discarica, segue la Spagna con il 58% e l’Italia con il 49%.

Un’altra particolarità è rappresentata dal fatto che i paesi europei che destinano piccolissime quantità di prodotto alle discariche hanno realizzato degli impianti per ricavare energia elettrica dalla spazzatura sviluppando una potenzialità di trasformazione dei rifiuti di discarica di oltre 700 milioni di tonnellate all’anno. Poiché la quantità di rifiuti dei paesi del nord dell’Europa non supera un quinto delle loro capacità di trasformazione, tali paesi vivono un deficit di spazzatura, una mancanza di materia prima per i loro impianti ecologici di smaltimento dei rifiuti da discarica. All’Italia e agli altri Paesi che, al contrario, producono grandi quantità di rifiuto di discarica, i paesi dell’Europa settentrionale offrono quindi la possibilità di smaltire i nostri rifiuti a casa loro. Tale operazione, naturalmente, ha un costo quantificato in 100 – 150 euro per tonnellata. In pratica accade che, nell’altro mondo, a poche ore d’aereo dal nostro paese, i rifiuti di discarica rappresentano un’importante risorsa.

VANNI TOLA

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