Monthly Archives: gennaio 2014

Oggi san Giovanni Bosco

sangiovanni bosco bomeluzoSan Giovanni Bosco. S’intendeva eccome di formazione professionale. Forse l’ha inventata lui!
bomeluzo loghettoby Bomeluzo

gli occhiali del sardoaustraliano Piero su…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413NAURU
Il 31 gennaio 1968 l’isola di Nauru si dichiara indipendente dall’Australia.
E’ la più piccola Repubblica del mondo: 10mila abitanti in 21,4 km2.
Per l’indipendenza non servono grandi numeri e grandi estensioni, come sostengono quelli che preferiscono la dipendenza.
-Stemma_Repubblica_di_Nauru
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LA SFIDA INFINITA
Il 31 gennaio 1990 si conclude la sfida infinita davanti alla scacchiera tra Garry Kasparov e Anatoly Karpov per il titolo di campione del mondo.
I due si sono incontrati cinque volte nella più lunga sfida della storia degli scacchi. Kasparov ha sempre prevalso di strettissima misura, anzi un match è finito pari, restando campione del mondo. Karpov tornerà ad avere il titolo, soltanto della Fide, quando nel 1992 Kasparov lascerà la Fide per fondare una sua federazione.
I due torneranno a incontrarsi ancora una volta, nel 2009, quando entrambi hanno ormai perduto il primato del mondo, in un match di pura esibizione, senza molta importanza. Vincerà nettamente Kasparov.

Michelangelo- Ignudo 8(Volta della Cappella Sistina)Michelangelo: Ignudo. (Volta della Cappella Sistina)
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Sono nella casa di Macel de’ Corvi in compagnia del vecchio Michelangelo. Mi ha detto un sacco di cose interessanti. (Intanto le sue gatte fanno le fusa davanti al camino acceso)michelangelo ritratto

Agricoltura e agroalimentare: migliorare la progettualità per evitare che la Sardegna resti fuori o ai margini dei processi di sviluppo in atto

ape innovativasardegna ricerche logo ampiologo convegno 24 gen 14
Paolo RoggeroIntervista prof. Pier Paolo Roggero°
di Vanni Tola
A margine del Convegno sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari, svoltosi nel Parco Tecnologico di Porto Conte, abbiamo intervistato il prof. Pier Paolo Roggero, direttore del Nucleo di Ricerca sulla Desertificazione presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari. Intendevamo comprendere se, e in quale misura, il problema della desertificazione dei suoli e il decremento della popolazione nell’isola potessero rappresentare un ostacolo per lo sviluppo delle produzioni agroalimentari.
Aladin – Il fenomeno della desertificazione dei suoli e dello spopolamento della Sardegna potrebbe limitare o vanificare i progetti per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari presentati durante il Convegno?
Roggero – Vediamo le cose non solo in termini negativi, ci sono in agricoltura tante potenzialità sulle quali è opportuno investire. Quando parliamo di desertificazione esprimiamo un concetto molto ampio che riguarda il degrado del suolo, ma anche quello legato a cambiamenti climatici e quello determinato da un utilizzo sconsiderato del territorio. In Sardegna registriamo delle situazioni paradossali. Abbiamo dei suoli ottimi che sono stati inquinati da attività industriali (petrolchimica in particolare) e dalle basi militari, e, nonostante quanto si afferma sulle nostre campagne, la superficie regionale inquinata più ampia d’Italia. Anche questa è desertificazione. E’ chiaro che in questi territori non si potrà praticare l’attività agroalimentare, si dovrà fare qualcosa di altro. Sarà necessario bonificarli per quanto è possibile e nel frattempo utilizzarli comunque, per produzioni non alimentari. Potrebbero essere utilizzati per le coltivazioni di biomasse da impiegare nella produzione di energia o di biomateriali. E questo è un aspetto. Abbiamo, però anche la fortuna di avere ampi territori che, a differenza di quanto accade nel resto d’Italia o in molte aree d’Europa, sono rimasti intatti dal punto di vista della fertilità potenziale. Mi riferisco in particolare ai pascoli dei quali, fino a qualche anno fa, si è parlato in termini esageratamente catastrofistici. Si parlava di sovraccarico di bestiame, di degrado associato al pascolo. In realtà è esattamente il contrario. Oggi si preferisce affermare che se non avessimo i pascoli bisognerebbe inventarli. Il fatto che ci sia un’utilizzazione pastorale dei suoli garantisce il presidio del territorio, previene o limita i disastri ambientali, produce prodotti zootecnici oltre che biodiversità. - segue -

Appuntamenti culturali segnalati da Aladin

Remo Bodei 1Oggi Giovedì 30 gennaio 2014 alle ore 17:00
Presso: Aula Magna del Liceo pedagogico ex Magistrali
Remo Bodei
La ragione delle passioni

Licia Lisei ultima cena PosadaLunedì 3 febbraio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Licia Lisei
I Sonetti di Michelangelo

seguono gli altri appuntamenti

in giro con la lampada di aladin…

aladin-lampada-di-aladinews312In Italia troppa burocrazia
Sardegnaeuropa-bomeluzo-stelle-400x211111- L’Europa in crisi irreversibile?
- L’Europa cenerentola della campagna elettorale
- L’inno alla gioia di Beethoven (inno dell’Europa) a Sabadell
Inno alla gioia a Sabadell

gli occhiali di Piero vanno in giro per il mondo…

BRIGATA SASSARI
Il 29 gennaio 1918 la Brigata Sassari si copre di gloria a Col del Rosso.
Brigata Sassari
Nicolò Migheli2Nicolò Migheli
Il 29 gennaio 1918 la Brigata Sassari vinceva la battaglia di Col di Rosso, con perdite di migliaia di uomini. Questa è una fotografia dell’arruolamento di soldati sardi, fatta forse ad Ozieri o Macomer.

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413Piero Marcialis
Cari amici, da oggi non sono in Sardegna, pertanto debbo declinare tutti i gentili inviti che cortesemente mi state inviando.
Per la stessa ragione la mia presenza in questa pagina sarà discontinua, almeno per il resto dell’inverno.
Non mancherò, ogni volta che mi sarà possibile, di segnalare le cose più importanti, o curiose, specie dai luoghi in cui verrò a trovarmi.
Non avendo i miei libri a disposizione, eventuali citazioni dovrò farle a mente, e poiché la mia memoria comincia a traballare, non saranno esenti da errore.
Un affettuoso saluto a tutti gli affezionati a quanto pubblico. A presto.
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INFORMAZIONE DI ALADINSERVIZIO
sedia-van-gogh-4-150x150-bis1aladinlampada-microAngelica-Kauffmann-Il-colore--300x262GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413Lui non lo ha detto pubblicamente, ma nosusu scoviausu: il nostro amico, nonchè redattore di aladinpensiero, Piero Marcialis è partito per l’Australia. Anzi è già arrivato colà. Superata la fase di shock per via del fuso orario, attendiamo suoi reportage. Buon lavoro e buon divertimento Piero! Intanto un’affettuosa cartolina da Bomeluzo che potrai mostrare agli amici australiani!
Bomeluzo-Australia1

Oggi San Mauro, Elettorando…

aladin-lampada-di-aladinews312
Bomeluzo san Mauro
Si racconta di San Mauro che i pagani lo posero nell’acqua bollente ed egli si lamentò che il bagno fosse troppo
freddo; il governatore pagano mise stoltamente la mano nell’acqua per controllare, e si ustionò
(Umberto Eco)
by Bomeluzo
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Michelangelo- Ignudo 7(Volta della Cappella Sistina)

Michelangelo: Ignudo (Volta della Cappella Sistina)

I migliori auguri di buon lavoro a Mauro Meli, perchè faccia volare alto il Teatro Lirico per Cagliari e per la Sardegna

Mauro Meli fotoNon partecipiamo a nessun dibattito sull’iter travagliato che ha portato alla nomina di Mauro Meli a Sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari. Partiamo invece dalla conclusione e dal nuovo inizio. Sappiamo che il maestro Meli possiede la capacità e l’esperienza per guidare al meglio il Teatro Lirico, che è una delle più importanti e prestigiose istituzioni culturali della Sardegna. Vedremo se sarà capace di far svolgere al Teatro le sue funzioni peculiari (istituzionali) e insieme farne un traino dell’economia della città e della regione. Come peraltro lui dice in una bella intervista rilasciata nel novembre 2003 a Cristina Aresu per Unicanews, proprio mentre Meli lasciava Cagliari per assumere la direzione artistica del Teatro alla Scala di Milano. Riproponiamo quell’intervista, per quanto dice Mauro Meli, tuttora di grande validità, assumendola come parte di una giusta linea programmatica per il Teatro e oltre il Teatro, e… ne approfittiamo per ricordare una bellissima stagione di fecondo impegno dell’Università sul territorio, che si è espressa anche attraverso i master Coinfo di comunicazione pubblica, che successivamente gestioni grigie e burocratiche dell’Ateneo non hanno saputo promuovere e riprodurre in nuove esperienze. Nel confronto tra Meli e i masterini di allora ci furono domande anche più insidiose di quelle riportate da Cristina, a cui Meli non si sottrasse. Una la ricordo chiaramente e si riferiva alle spese importanti che il Teatro a guida di Meli aveva sostenuto, cosa che gli comportava pesanti critiche e contestazioni in città e oltre. Meli difese il suo operato e le ingenti spese, sostenendo che la valutazione non andava fatta solo sui conti aziendali (il bilancio entrate/spese della Fondazione Teatro Lirico, in deficit, come peraltro tutte le grandi istituzioni liriche-concertistiche del mondo) ma soprattutto in termini di costi/benefici per la città e per la regione. Citò al riguardo la risonanza all’estero delle iniziative del Teatro cagliaritano, menzionando ad esempio il Giappone, cosa che aveva portato presenze giapponesi in città per assistere a concerti diretti dai più grandi direttori del mondo. Questo bilancio noi del master lo facemmo per grandi linee, guidati dallo stesso maestro Meli, evidentemente interessato, e come primo acchito lo riscontrammo veramente vantaggioso. Ma di più non approfondimmo. Ora è giunto il momento di riprendere il discorso… In ogni caso e per concludere, per ora: le aspettative dei sardi, in modo particolare dei cagliaritani (io tra essi), ma anche di tanti altri (italiani e stranieri) sono molte ed è pertanto gravoso, impegnativo e sfidante per Mauro Meli non deluderle. Per questo in tutta sincerità: buon lavoro Sovrintendente Meli! (Franco Meloni, direttore Aladinews)
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Mauro Meli su Godot news
La comunicazione nel mondo del teatro
Parla Mauro Meli, testimonial al master del Coinfo e neo direttore della Scala

di Cristina Aresu

Mauro Meli, da Sovrintendente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari a capo della direzione artistica del Teatro alla Scala di Milano. Fresco di nomina, Meli ha incontrato gli allievi del secondo master Coinfo in comunicazione pubblica. Ne è emerso un confronto proficuo tra un professionista della comunicazione artistica e professionisti, in erba e non, della comunicazione negli atenei italiani.
Maestro Meli, come si comunica nel teatro?
Innanzitutto il rapporto tra teatro e comunicazione va visto sotto due prospettive. Il teatro è infatti una istituzione che ha bisogno di comunicare all’esterno ciò che fa ed è esso stesso uno straordinario strumento di comunicazione. Le strategie di comunicazione della nostra Fondazione, che è uno dei dodici teatri d’opera statali, non può prescindere dalla nostra natura di ente ad elevato interesse artistico che ha, tra le sue funzioni, quella di diffondere la cultura musicale, operistica e sinfonica presso la cittadinanza e che per farlo amministra denaro pubblico. Questa funzione implica problematiche della comunicazione, co- sì come quelle di diffondere l’istruzione musicale e di organizzare spettacoli: infatti le nostre iniziative, dal Festival d’estate al progetto Centoscuole, sono anche un’azione di comunicazione.
Quale sovrintendente della Scala di Milano, quali azioni e strategie di comunicazione ritiene indispensabili?
Bisognerà affrontare alcune criticità. Un primo problema è quello di rinnovare l’immagine di un teatro che, un po’ come la Ferrari, porta con sé il destino di vincere. Se il teatro è storicamente cartina di torna- sole dello stato di salute di una comunità organizzata, sia essa la polis dell’antica Grecia o lo Stato dell’Ottocento, occorre ripristinare una correlazione positiva in tal senso. Questo introduce anche il secondo problema, che è proprio quello di ricostruire il rapporto tra la Scala e Milano, perché da anni assi- stiamo ad una disaffezione dei milanesi verso un teatro che non sentono pienamente loro. Questo problema si può affrontare mettendo insieme iniziative diversificate, che coinvolgano i vari strati della cittadinanza, comprese le scuole, e soprattutto approntando un’adeguata comunicazione delle stesse. Terzo problema è che alla Scala devono tornare a dirigere i grandi direttori. Non è solo un fatto tecnico. Si tratta di artisti: bisogna “coccolarli”, offrendo strutture e servizi di accoglienza di qualità. In definitiva, occorre sviluppare la capacità di navigare su standard qualitativi molto alti, perché solo questo può diventare una forza e assicurare un’immagine positiva alla stessa città.
Il teatro può dunque cambiare il volto della città: come?
Certamente, e il caso di Ferrara è esemplare da questo punto di vista: a partire da un semplice festival (Ferrara musica), grazie ad progetto ambizioso il volto della città si è trasformato e “Ferrara città d’arte e di cultura” è oggi uno slogan che ben sintetizza una operazione di marketing territoriale di grande successo. In senso ampio, il teatro è oggi un importantissimo strumento di marketing territoriale in quanto agisce da traino per lo sviluppo economico. Perché la notizia e le recensioni degli spettacoli che offre finiscono nelle pagine dei quotidiani e dei periodici, nazionali ed internazionali, e questo significa pubblicità non solo per il Teatro, ma per tutto il territorio che vede incrementata la sua capacità di attrarre media e risorse per il suo sostentamento.
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Tratto da UnicaNews del mese di novembre 2003 (Anno IV, n. 19)
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Il curriculum di Mauro Meli, sul suo sito web
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La foto nel secondo riquadro riproduce la copertina di Godot news, rivista di spettacolo e cultura, non più pubblicata, allora diretta da Vito Biolchini. L’immagine è tratta dal citato numero di Unicanews, diretto da Mario Frongia.

Porto Conte Ricerche – Nuove opportunità per innovazione e internazionalizzazione nel settore agroalimentare. La parola “magica” è Cluster: presentato il CL. A. N. (Cluster Tecnologico Nazionale) AGRIFOOD

ape innovativaVT Van Gogh Il seminatore Vanni Toladi Vanni Tola
Il Parco Tecnologico di Tramariglio (Porto Conte) rappresenta una delle punte di diamante della ricerca tecnologica isolana, ha un fatturato medio annuo di oltre 3,5 milioni di euro per le diverse attività di ricerca e sperimentazione e circa cento tra ricercatori e operatori privati che operano nei diversi settori della ricerca (Produzione servizi, Manutenzione e logistica e Settore Amministrativo). Un recente convegno, svoltosi nel Centro di ricerca, ha illustrato le strategie più efficaci per favorire l’innovazione e l’internazionalizzazione dei prodotti del comparto agroalimentare, il secondo più importante settore produttivo nazionale dopo l’industria metalmeccanica. Un comparto che, pur mantenendo un ruolo cosi importante nell’economia nazionale, richiede misure necessarie per superare le micro-dimensioni delle aziende e creare progetti capaci di determinare ricadute concrete sul territorio attraverso sinergie integrate tra partner pubblici e privati. E’ questa la filosofia che governa il CL.A.N., il Cluster tecnologico per l’Agrifood per il quale è disponibile un finanziamento di 30 milioni di euro per il prossimo triennio. Il Cluster nazionale, naturalmente, raccoglie e coordina le esperienze, i progetti e le ricerche delle diverse regioni che aderiscono al CL.A.N. nazionale. – segue -

Michelangelo- Ignudo 6(Volta della Cappella Sistina)Michelangelo: Ignudo (Volta della Cappella Sistina)

gli occhiali di Piero su…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413NON COSTITUISCE MINISTRO
Dice che il fatto non costituisce reato. Sarà… ma uno che non sa fare i conti, non sa leggere le carte, e crede di aver comprato una casa di lusso, valore 3 miliardi di antiche lire, tipo offerta al supermercato “prendi tre e paghi uno”, mentre gliel’ha pagata per due terzi (così, per simpatia…) il ben noto Orziada (il reato va in prescrizione, che bella combinazione…), uno così deve ridare l’esame di licenza elementare, non fare il ministro.

vecchio saggioA TE LA MALA PASQUA!
Rimanga tra noi: se Antonio Mastrapasqua, il pluripoltronato presidente dell’Inps e di tutta una costellazione di enti ed ospedali, fosse vissuto in altri tempi e in altro paese salirebbe oggi stesso i gradini del patibolo.
Sapere che il presidente di un ente che toglie e taglia pensioni a disabili e nullatenenti, anziani che all’improvviso si trovano davanti a un mese da affrontare senza i soldi per superare una giornata, è implicato in loschi affari per centinaia di milioni di euro, costerebbe tre minuti di tempo a un tribunale del popolo per spedirlo alla ghigliottina.
Invece al pensoso Favo/Letta occorrono giorni, relazioni, riflessioni, per mandarlo, non sulla forca, ma semplicemente lontano dall’immeritata poltrona di boiardo di Stato. Che cosa resta a noi sciocchi, esclusi persino dai gradini inferiori di qualsiasi potere decisionale? Soltanto l’ invettiva e l’arma riservata ai poveri, il malaugurio: a te la malapasqua!

E’ Giornata della memoria, per ricordare lo sterminio nazista degli ebrei. Ma non solo

giornata della memoria 27 127 GENNAIO 1945
L’Armata Rossa abbatte i cancelli del lager di Auschwitz.
E’ Giornata della memoria, per ricordare lo sterminio nazista degli ebrei.
La memoria del passato senza la coscienza del presente però è sterile: il sionismo, minoranza ebraica che trattò col nazismo, è oggi maggioranza e il governo di Israele ha verso il popolo palestinese una molto simile volontà di sterminio, che le Nazioni Unite condannano solo a parole.GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
(Marco Meloni) La memoria deve essere un esercizio attivo. Pedagogia popolare per risvegliare il mondo alle sue responsabilità. Dobbiamo costruire una reazione immunitaria di impegno e lotta contro le barbarie. Non bastano bandiere a mezz’asta e qualche documentario.
Oggi Auschwitz è la Striscia di Gaza, il Darfur, il Niger.
Oggi Auschwitz è vicino a casa nostra: nei mari dove muoiono tanti giovani come noi, scappando da conflitti e miseria, e che noi per legge non potremo neanche soccorrere, è nei CIE nei quali confiniamo i migranti che non sanno giocare a calcio o non hanno la coscia abbastanza lunga per sembrare figlie di un dittatore nord-africano.
Oggi Auschwitz è l’indifferenza a tutto questo

con gli occhiali di Piero…

Wolfgang Amadeus MozartWolfgang Amadeus Mozart
Il 27 gennaio 1756, a Salisburgo, alle otto di sera, nasce Wolfgang Amadeus Mozart.
Bambino prodigio, a 5 anni suonava e componeva. Morì a soli 35 anni, a Vienna, cinque minuti dopo la mezzanotte del 5 dicembre 1791. Il corpo di questo genio universale della musica fu sepolto in una fossa comune, non si conosce il luogo. Nonostante la morte in giovane età, Mozart ha lasciato un’immensa, veramente sterminata, produzione, che spazia in tutti i generi della composiizione musicale. Le cause della morte non sono chiare, ma è una fantasia senza fondamento quella sostenuta nel film di Milos Forman “Amadeus”, ricavata da vecchie leggende, che fosse stato avvelenato per invidia dal musicista Antonio Salieri.

LuigI TencoLUIGI TENCO
27 gennaio 1967, muore LUIGI TENCO. Ho sempre in mente il triste giorno di scuola sui banchi del liceo, quando il professore, notando il silenzio insolito, chiese a noi alunni che cosa fosse successo. Tenco era nato a Cassine, provincia di Alesandria, il 21 marzo 1938, morì prima di compiere 30 anni. Le sue canzoni sono incredibilmente attuali.